Dormii per quasi dieci ore, al risveglio, la testa non finiva di martellarmi, così come il mio povero stomaco. Mi avevano sempre detto che la cosa peggiore dell'ebrezza fossero i postumi del giorno dopo, ma non avrei mai pensato fino a questo punto.
Mi alzai dal letto, o meglio, provai ad alzarmi, ma nemmeno con tutte le forze del mondo sarei riuscita a stare in equilibrio, tutto sommato però, sbattendo un po'di là e di qua, riuscii ad arrivare alla cucina.
Ricordo bene quel momento come fosse ieri: mi ero scolata tutto d'un fiato mezzo litro d'acqua, lo stomaco, non smetteva di chiedere pietà.
– Non penserai davvero di fare una colazione normale. –
– Ti prego Jackson... non stressarmi pure tu, ci sta già pensando il mio stomaco, sto malissimo. –
– Ally, sto semplicemente dicendo che dopo una sbornia, prendere del latte coi cereali è peggio, o meglio, cerca di moderare le dosi, altrimenti digerisci tutto a Pasqua del 2050. –
– Sei un mio coetaneo, cosa credi di saperne? – replicai.
– Ti ricordo che mia madre era alcolizzata, ho acquisito un po'di esperienza con l'alcol. –
Non lo ascoltai e mi versai una ciotola piena di latte con cereali, ma quel fantasma fastidioso aveva ragione; dopo nemmeno dieci minuti iniziarono i problemi.
– Scommetto che ti viene da vomitare. –
– Vaff... – non riuscii a finire la frase che corsi subito in bagno a vomitare.
– Sei una stupida. –
– Chiama un'ambulanza, sto morendo...–
– Cosa dovrei dire? "aiuto c'è una ragazza che sta male venite subito qui, è un fantasma che ve lo sta dicendo." –
– Muoviti!!! –
– Senti che puzza... Non c'è bisogno di chiamare, finisci di vomitare e vedrai che starai meglio, vado a prenderti un po' di ghiaccio. Guarda te se devo sprecare energia per aiutare una stupida ragazza che beve ignorando i postumi che le verranno. –
Furono trenta minuti di puro inferno, ma fortunatamente, la sera, iniziai a stare molto meglio, tanto da affrontare un grande problema: il bacio con Alan.
Prima di chiamarlo, mi scrissi tutto su un quaderno, non sapevo cosa dire e cercavo in tutti i modi di buttare giù qualche idea sul quaderno, fin quando, optai per il "chi se ne frega, proviamo a improvvisare", non avevo nulla da perdere, era solo uno stupido bacio dovuto all'alcol, semplice.
Presi il telefono e digitai il numero di Alan.
– Pronto? –
– Alan! Come... come va? –
– Tutto bene, a parte un po' di hangover, tu invece? –
– Non benissimo, ho vomitato prima, ma non è questo ciò che mi turba. –
– Che succede? –
– Senti Alan, per quanto riguarda il bacio di ieri...–
– Ah sì, il bacio... mi è piaciuto. –
– Cosa? –
– Non penserai davvero che l'abbia fatto solo perché ero ubriaco. –
Rimasi basita, ma cosa stava succedendo? Questa domanda non smetteva di martellarmi la testa.
– Spiegati, non ti seguo. –
– Allyson, sono innamorato di te. –
Ci fu un lungo silenzio di imbarazzo, durò almeno tre minuti.
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Un amico invisibile [COMPLETO]
Romansa17 Ottobre 2014. Giorno in cui udì le più forti urla della mia vita. Alla mia destra, il finestrino sporco di sangue. La fuga delle persone non presagiva nulla di positivo. Poi, la notizia: un adolescente si era suicidato. Fu in quel giorn...