Non mi toccare 2

19. Scuse accettate?

"Never really over", Katy Perry

"Platone racconta che, mentre camminava con lo sguardo rivolto verso l'alto per contemplare le realtà celesti, cadde in un pozzo e che fu deriso da una serva trace", dico ad alta voce, e poi scoppio a ridere nel bel mezzo della stanza.

Susan alza lo sguardo dal libro poggiato sulla sua scrivania, e mi guarda storta.
"Non capisco perché ridi", ammette.

"Significa che Platone è caduto in un pozzo mentre osservava il cielo", spiego ridendo.

"E tu ridi?", domanda perplessa.

"Si, beh... fa ridere... no?"

"No", dice secca.

"Oddio, Sus, mi stai facendo sentire stupida", esclaml ridendo, ma sul suo volto non c'è neanche l'ombra di un sorriso.

"Secondo una ricerca internazionale guidata dai ricercatori dell'Università di Oxford, alcune specifiche proprietà dell'acqua mutano repentinamente a temperature comprese tra i 40 e i 60 °C, come se in questo intervallo il liquido entrasse in una seconda fase, non ancora del tutto compresa", spiega lei di rimando, mentre mi osserva elaborare la cosa.

"Non è così interessante! E poi non ci ho capito nulla, ma va bene così. Non è divertente quando Platone che cade nel pozzo". Continuo a ridere, mentre lei sbuffa e torna a concentrarsi sul suo libro di scienze.
Smetto subito, quando vedo che oggi non è in vena di scherzare.

"Ehi, Sus", cerco di attirare la sua attenzione.

"Si?", domanda, senza neanche girarsi.

"Che cos'hai? Sei strana, oggi. Sarà per Clay... ", la stuzzico, ma so che non è tipo che si lascia rovinare l'umore da un ragazzo.
So che c'è qualcosa in più, ma di solito non ne parla mai di sua spontanea volontà, per paura di essere fuori luogo.

Se vuoi sapere una cosa su Susan, devi chiedergliela e te la dirà. È l'unico modo per conoscerla bene.
Quando sente queste parole, si gira verso di me e mi osserva sconcertata.

"Non nominarlo neanche, mi fa andare fuori di testa", sbotta.

"Me ne sono accorta... ", sussurro, e lei ride.

"Non è tanto per lui, comunque... ", ammette.
Passa qualche secondo.
"Pensi mai al futuro, Ele?", domanda.
Rimango un po' perplessa da questa domanda improvvisa.

"Che cosa intendi con futuro?"

"In questo momento intendo il college. È l'ultimo anno, Ele, ed ho paura."

"Di cosa?"

"Di quello che verrà dopo. Potrebbe essere anche l'ultimo anno che passiamo insieme."

"In che senso?", domando confusa.

Indugia un po' con i bordi del suo libro, cercando le parole giuste nella sua testa. Mi preparo al peggio.

"Ho fatto domanda in un college d'Inghilterra.
So che ce ne sono molti anche qui dove si studia scienze, ma mi è sembrata la scelta migliora da fare. Sai, per ricominciare... non so cosa mi è passato per la testa quando l'ho fatto, forse ci ho sperato troppo."
Mi guarda cauta, cercando di capire dalla mia espressione che cosa ne pensi.

Onestamente, non lo so neppure io. Conosco Susan dal primo anno delle superiori e, se sono arrivata fino a qui, è in parte grazie a lei.
Mi è sempre stata vicino, ed è sempre stata anche l'unica persona accanto a me che mi aiutasse nelle situazioni difficili.

Il college è un passo difficile per tutti, lo capisco, è una scelta importante, che cambia la vita di chiunque da diversi punti di vista, quasi tutti.
Immaginarmelo, qualunque sia, senza Susan, non nego sia difficile.