"Stay", Rihanna
"Sono giorni che fisso questa maledetta cassetta della posta"
Eravamo nel giardino di casa di Susan. Sfortunatamente le temperature erano ancora piuttosto basse, ma almeno era vivibile passare un oretta all'aperto dopo due ore di studio.
"Arriverà Sus, ne sono sicura", la tranquillizzai.
Alzò la testa e chiuse gli occhi quando il sole le batté insistentemente sulle palpebre. Si dimenò in modo agitato sull'erba del prato dietro casa sua.
"Non sono sicura di volere che arrivi", ammise.
Aprii gli occhi e, sforzandomi di non lasciarmi accecare dal sole, la guardai. "Davvero? Perché?"
Lo fece anche lei. Sembrava indecisa su cosa dire. "Perché parliamo di andare dall'altra parte del mondo"
"Vedila come un modo per ricominciare"
Fece una smorfia mentre sorrideva. "Si, ma il professor Beckham è vecchio e decrepito. Stiamo parlando di New York. Non devi attraversare l'oceano", osservò. "E poi non hai detto che non vuoi andarci?"
"Non è che non voglio andarci... Chi è che non vorrebbe? Ma è lontano... troppo"
Già, beh, l'onestà non mi donava molto, in effetti. Ovviamente la distanza era un punto fondamentale dei motivi per cui non avevo neanche valutato l'opzione.
Ma non l'avevo proprio presa in considerazione perché sarebbe significato troppo per me, e per le persone che mi stavano accanto. E si, anche per Tyler. Soprattutto per lui.
Anche se al momento il nostro rapporto era un non-rapporto, non potevo non considerarlo nel pacchetto completo. Io non volevo lasciarlo, e questo mi era più chiaro.
Lasciare in qualunque modo potesse significare. C'era anche la mia famiglia, naturalmente. Ma sapevo che loro mi avrebbero incoraggiata a prendere quella decisione e, se avessi avuto la loro approvazione, non mi sarei fatta problemi.
Ma Tyler, per quanto avesse potuto negare, non ce l'avrebbe fatta senza di me.
"Almeno capisci come mi sento", commentò richiudendo gli occhi. Passarono alcuni secondi di silenzio, in cui entrambe ci lasciammo pervadere del poco calore emanato dal sole, che cominciava a lasciare il posto alla luna, e che faceva a pugni con l'aria gelida.
"Siamo alla fine della corsa", mormorai ad un certo punto. La sentii sospirare.
"Sembrava ieri che ci conoscevamo in quei squallidi corridoi, eh?"
"Per quanto fosse straziante, pensa a quante cose belle abbiamo vissuto lì dentro. Quante persone abbiamo conosciuto, quante ci hanno cambiato"
Ridemmo entrambe, passando in rassegna tutti gli eventi più strani. "Cosa faremo?"
Si mise a sedere e mi guardò. Non c'era più traccia di ironia nei suoi occhi. "Intendi... dopo?"
"Si, tra qualche mese, quando le nostre strade si saranno divise", ammisi.
"Ci terremo in contatto, Ele. Non pensare che sarà tutto finito"
"Dicono che non sia così semplice. Che una volta al college... Ci dimentichiamo di tutto e... Sai, si, ci si fa nuovi amici, nuove conoscenze, quella roba lì"
"Basta solo volerlo. Anche se saremo dall'altra parte del mondo, non per questo dovremmo ripudiare quello che ci siamo lasciate alle spalle"
"Non lo so ", mormorai. In realtà la mia paura era proprio quella. Essere dimenticata.
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Non mi toccare 2
Teen FictionSEQUEL DI "NON MI TOCCARE" SECONDO DELLA SERIE "DON'T TOUCH ME". COMPLETA. "Forse nessuno ha mai sentito le mie grida di aiuto perché non ho mai urlato davvero" Dopo che Tyler l'ha rovinata, Ele è costretta a cambiare scuola e ad aprirsi con i suoi...