"Bruises", Lewis Capaldi
Passammo accanto al resto delle lapidi, mentre percorremmo la via del ritorno, completamente in silenzio.
Eravamo rimasti su quella tomba per un tempo così lungo che mi sembrava non fosse mai finito.
A malincuore, e con il petto pieno di angoscia, avevo dovuto trascinare via quasi con la forza Tyler da quel posto. Con immensa paura, avevo letto nei suoi occhi la vaga idea di non andarsene mai più, e di lasciarsi portare via dalla stessa cosa che gli aveva strappato l'unica persona che amava.
E sperai vivamente fosse stata solo un'idea.Strinsi la sua mano, come per paura che potesse mettersi a correre e ritornare lì. Sembrava completamente assente.
Neanche la sua mano nella mia sembrava esserci davvero, tanto che se non l'avessi stretta io, si sarebbe lasciato andare.
Quando eravamo arrivati quasi al cancello, la signora anziana di prima mi passò accanto di nuovo. Mentre uscivo dal chiosco dove avevo comprato i fiori l'avevo incontrata con una donna più giovane che la portava a braccetto. Mi era sembrato strano, perché credevo che, a parte noi, non ci fosse nessuno lì.
Chi andava al cimitero la notte di Natale?Quella volta, però, dopo avermi sorriso ancora, lanciò anche un'occhiata a Tyler. Lui sembrava che neanche l'avesse vista, gli occhi fissi sulla strada, completamente persi nella sua testa.
Distolsi lo sguardo e tirai dritta ancora una volta. Ma non fui così fortunata. Mi sentii afferrare debolmente per un braccio, che mi costrinse a farmi girare. E con me, anche Tyler, aggrappato alla mia mano.
L'anziana signora mi scrutò sorpresa. Non sorpresa, scioccata. Incredula. Nonostante il buio, avrei avuto mille aggettivi per definire la sua espressione corrucciata.
"Buonasera", sussurrai, non sapendo bene che altro dire. Che cosa era cambiato da prima, quando mi aveva vista fuori dal chiosco? Perché non mi aveva fermata prima?
Che cosa voleva da me la notte di Natale?"Maggie?", domandò. Con mio enorme stupore, sentii la sua voce velarsi di lacrime. Sgranai gli occhi per la sua affermazione, anche se non ero sicura potesse vedermi con tutto quel buio. Ne lei, ne la signora al suo fianco.
"Mamma", mormorò la donna, a mo' di rimprovero. Anche nella sua voce riuscii a percepire un non so che di estremamente triste.
"Scusi?". Osservai la donna che la portava a braccetto, che mi scrutava come se fossi un fantasma.
Spostarono entrambe lo sguardo da me a Tyler, e fu lì che li sgranarono loro, gli occhi.
"Dan? Tyler?".Mi si gelò il sangue a sentire quei nomi. A quanto pare anche a Tyler, che mise a fuoco le persone davanti a lui forse per la prima volta da quando ce le avevamo davanti, e strinse pericolosamente di più la mia mano. Almeno sapevo che si era reso conto della situazione davanti a noi.
Si girò verso di me, sperando di trovare la risposta che cercava alla domanda che avevamo davanti. Scossi la testa sconcertata.
"Annabeth? Sto diventando pazza? Lo vedi anche tu? È... Malcom?", chiese l'anziana signora in preda al panico. Mi sembrò persino di vederla fare un passo indietro, leggermente impaurita.
Chi diavolo era Malcom?
La donna più giovane, che supposi fosse la figlia e si chiamasse Annabeth, si avvicinò a noi, sottoponendo i nostri volti alla luce dei pochi lampioni ancora funzionanti. Ci scrutò silenziosamente, ma tirò un sospiro si sollievo.
"No, mamma. È Tyler, non Malcom".
Allora, l'anziana si avvicinò nuovamente a noi, come se il pericolo fosse stato scampato."Scusate, la vista non fa che peggiorarle di anno in anno. Poi con il buio non riesce a vedervi chiaramente", sussurrò. Neanche sembrò sentirla, a quanto pare.
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Non mi toccare 2
Teen FictionSEQUEL DI "NON MI TOCCARE" SECONDO DELLA SERIE "DON'T TOUCH ME". COMPLETA. "Forse nessuno ha mai sentito le mie grida di aiuto perché non ho mai urlato davvero" Dopo che Tyler l'ha rovinata, Ele è costretta a cambiare scuola e ad aprirsi con i suoi...