Capitolo sesto: Una bellissima serata

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Mentre mangiavamo osservavamo il tramonto anche se ormai il sole non si vedeva più. Era il crepuscolo e con la vista su Torino non avevo mai visto nulla di più bello.

Parlavamo del più e del meno.

Gli avevo raccontato la mia storia e cioè che mia madre era morta dandomi alla luce e mio padre che aveva avuto un incidente, almeno questo era ciò che sapevo io.

Gli dissi che vivevo con mio nonno vicino la Mole e che avevo sempre avuto qualche problema con il conoscere la gente dato che non mi fidavo di nessuno.

Lui era diverso, non mi diceva bugie e lo avevo visto con i miei occhi. Mi fidavo di lui.

Lui mi disse che i suoi genitori erano morti due anni prima sul lavoro. Stavano cercando di far fuori un demone ma non ce l'avevano fatta. Si chiamavano Zac Ellis e Cindy Ellis. Da allora lui era stato mandato qui, all'instituto di Torino, e aveva conosciuto Max ed Elle, da allora erano molto uniti.
Li considerava come dei fratelli.

A parte storie tristi e strappa lacrime, ci raccontammo anche dei fatti buffi, magari figuracce, che erano molto divertenti.

Come quella volta che, vedendo il nonno, avevo messo la schiuma da barba in faccia e poi mi ero accorta che non era schiuma da barba ma un'altra cosa e non riuscivo più a toglierla dal viso, oppure quando lui aveva preso in mano la sua prima spada e aveva sei anni ed era caduto in avanti perché era troppo pesante.

Rimanemmo lì sul tetto fino a mezzanotte e poi mi accompagnò in camera mia.

-Eccoci qui- dissi io quando arrivammo davanti alla mia porta.

-Già, grazie per la bella serata- disse lui sorridendomi. Era molto meno freddo rispetto a quando lo avevo conosciuto. Forse, come me, si fida poco della gente.

-Grazie a te- dissi io ricambiando il sorriso. Già, era proprio stata una bella serata.

Mi girai per aprire la porta ma prima che io possa compiere l'azione, lui mette le mani sui miei fianchi e mi fa girare. Appoggiò le labbra sulle mie. Ci misi un po' prima di realizzare cosa stesse succedendo.
Non avevo mai baciato nessuno.

Adesso capivo perché nei film si riprendevano i baci facendo dei vortici infiniti. Mi sembrava di volare con quel gusto sconosciuto sulle labbra.

Quando si staccò ansimavamo entrambi.

Si stampò uno dei sorrisi più stupidi che avevo mai fatto sul mio viso. Esplodevo di felicità.

-Buonanotte- gli dissi aprendo la porta mentre lo guardavo.

-Notte- mi rispose lui sorridendo a sua volta.
Entrai dentro la stanza e senza nemmeno spogliarmi, mi buttai sul letto.

Ci misi un po' prima di addormentarmi poiché rivivevo ogni piccolo dettaglio di quella bellissima serata.

Spazio autrice
So che questo capitolo è più corto rispetto agli altri ma giuro che mi farò perdonare con il prossimo. Ci sarà una bella sorpresa.

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