Capitolo 1

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E come il vento in mezzo al mare
Io ho paura di dover passare inosservato
Come un caccia militare
-rovere, caccia militare

Nelson Venceslai ha una doppia vita. C'è la sua vita in tour con i rovere, la band che ha realizzato il suo sogno di artista musicale con Luca, Marco, Stiva e Frank. Suonano insieme da ormai tre anni e il brivido di salire sul palco e cantare al pubblico innamorato la sua "caccia militare" è ciò che lo convince ad andare avanti con la musica.
E poi c'è la sua vita nello studio di Space Valley, con i suoi migliori amici che ormai considera la sua famiglia dato che la sua vera famiglia è un po' incasinata. La sua vita da youtuber con i fan che continuano a chiedergli quando si sposa.

Sembra una doppia vita perfetta, no?
Se solo non fosse che a volte Nelson si sente proprio come quel caccia militare, costretto a nascondersi e a nascondere i suoi sentimenti.
Perché sì, Nelson di sposarsi non vede l'ora.
Ma accanto a lui, sull'altare a dirgli "sì", non immagina nessuna ragazza.
Vede soltanto l'immagine del ragazzo che conosce da una vita, il ragazzo che ha cominciato a far parte della sua famiglia per caso e che ogni giorno sfida sul set di Space Valley.
Cesare Cantelli.

***

«Nels?»
Come risvegliato da un sogno, Nelson guardò confuso i suoi compagni youtuber.
Quella mattina di aprile era stata destinata ad una riunione di gruppo per definire la situazione del canale e proporre progetti e idee per il futuro.
«Si sì, scusatemi. Mi sono un po' perso. Di cosa stiamo parlando?» domandò Nelson.
«Dei prossimi video. Ne abbiamo un paio da far uscire già pronti, ma dobbiamo registrarne di nuovi» gli rispose un altrettanto distratto Nicolas disegnando piccoli pianeti su un block notes.
«Grazie del riassunto Bic. Avete qualche idea?»
«Dario siamo qui da due ore ancora non abbiamo tirato fuori nulla....andiamo a mangiare qualcosa per staccare la spina? Io se resto ancora qui rischio di impazzire» dichiarò Tonno con un sospiro e chiudendo il suo computer.
Con un applauso di approvazione tutti e sei i ragazzi sospesero la riunione e uscirono per prendere qualcosa da mangiare; optarono per un bar vicino a casa di Nicolas, dove andavano spesso a fare colazione insieme. Poiché lo studio si trovava nella periferia bolognese, si divisero in due macchine: Frank, Nelson e Nicolas nella macchina di quest'ultimo, mentre nell'altra auto salirono Dario, Cesare e Tonno.

Nell'auto di Nicolas, i primi cinque minuti furono riempiti di discorsi sull'imminente tour dei rovere. La guida tranquilla del ragazzo fu interrotta da una domanda posta da Frank.
«Comunque, passiamo alle cose importanti. Bic, quando hai intenzione di dichiararti?»
Nicolas strinse le mani sul volante e arrossì.
«Non so di cosa tu stia parlando.»
«Certo, e io sono Obama e distribuisco medaglie. Dai Nic, saremo tutti un po' scemi a Space Valley ma di sicuro non abbiamo il prosciutto sugli occhi» commentò Nelson ridendo.
«Ma anche se avessimo tre strati di San Daniele si noterebbe lo stesso» ribatté Frank «ogni volta che registriamo le sue parti tu sei sempre in un angolo con gli occhi a cuore, e se lo noto io che di solito mi faccio sempre gli affari miei significa che è grave.»
Nicolas tirò un pugno sulla spalla di Frank, che stava nel posto del passeggero a fianco a lui. Nella risata che seguì, la macchina rallentò fino a fermarsi.
«Siamo arrivati. Vi avverto, se sento un'altra parola a proposito di questa storia giuro che la prossima volta vi lascio a piedi» disse Nicolas lanciando un'occhiata torva ai suoi amici.
«Cucciolino. Il Paruolo si è arrabbiato. Scendiamo prima che ci uccida strozzandoci con una delle sue camicie» rispose Nelson scendendo dalla macchina.
Quando anche gli altri ragazzi ebbero trovato parcheggio si ritrovarono tutti all'entrata del bar; erano ormai le undici e il sole, nonostante fosse ancora aprile, illuminava le persone e le vetrine dei negozi di un piacevole calore. I ragazzi si sedettero al solito tavolo e, non appena furono pronti per ordinare, una cameriera bionda e particolarmente prosperosa si avvicinò al loro tavolo.
«Salve ragazzi, cosa ordinate?»
«Uhmmm...allora prendiamo tre pizzette, due focacce e una fetta di cheesecake al mirtillo. E anche...due bottiglie d'acqua, grazie mille» disse Cesare facendosi da portavoce per gli altri. Lei si segnò le ordinazioni su un piccolo palmare e poi tornò a guardare i ragazzi. I suoi occhi si fermarono qualche attimo di troppo su Dario, mentre quest'ultimo era intento a controllare le notifiche del suo profilo Instagram, pensando di non essere notata da nessuno. Ma si sbagliava.
Mentre Tonno restituiva alla cameriera i menù, il suo sguardo fu catturato da Nelson, che sotto i baffi se la stava ridendo.
«Che cazzo ridi, deficiente?»
«Niente niente, tranquillo. Te lo spiego quando sei più grande.» rispose il ragazzo riccio con un occhiolino.
Frank aveva perfettamente inteso il motivo per cui Nelson era scoppiato a ridere.

Era bastata un'occhiata di troppo verso Dario.
Nello sguardo di Nicolas si poteva benissimo distinguere un istinto omicida, unito all'espressione corrucciata e agli incisivi che stavano mordendo nervosamente il labbro inferiore.

"Non so di cosa tu stia parlando"

«Comunque, oggi pomeriggio cosa dobbiamo registrare?» chiese Frank cercando di togliere l'attenzione di tutti da Nic. Dario aprì le note del cellulare e lesse la lista di video da girare.
«Scegliete: abbiamo BlindBox, Space Mix oppure il video ASMR. Non riusciamo a farne due, quindi bisogna decidere» disse Dario leggendo agli altri la lista.
«Va bene» disse Tonno bevendo ciò che era rimasto della bottiglietta «Torniamo e decidiamo. Ma prima, step al supermercato per prendere il pranzo!»
«Ma hai appena mangiato!» ribatté Cesare.
«E allora?»
Tutti scoppiarono a ridere, per poi alzarsi dal tavolo per pagare. La cameriera, che a quanto pare faceva anche da cassiera, allungò lo scontrino a Dario che lo prese senza prestarci troppa attenzione; usciti dal bar, i ragazzi si divisero di nuovo nelle due macchine per ritornare allo studio.
Cesare allungò lo sguardo verso lo scontrino che Dario teneva in mano, notando che insieme ai soliti prezzi c'era anche un bigliettino piegato a metà. Rubò il pezzetto di carta dalle mani di Dario e lo aprì.
Quando fu abbastanza vicino all'auto di Nicolas, Cesare abbassò il finestrino e urlò:
«DARIO HA AVUTO IL NUMERO DELLA CAMERIERA!»
Nicolas fece finta di non sentire e spinse il piede sul pedale dell'acceleratore.

They don't know about us || Celson (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora