Capitolo 9

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Tu sei la sfida finale di Takeshi's Castle (no no no)
Io ci provo a capirti e non capisco un cazzo (no no no)
-Pinguini Tattici Nucleari, Nonono

Era quasi mezzogiorno e l'unico rumore udibile era il tintinnio delle chiavi dello studio, ormai deserto. Frank era l'ultimo rimasto ad andarsene, dovendosi preoccupare che tutti i computer fossero spenti e che nessuno si fosse dimenticato la luce accesa in bagno; non aveva voglia di pagare un'altra bolletta dai numeri esorbitanti solo perché Cesare si era dimenticato di spegnere la luce dopo aver fatto pipì. Come se il ragazzo avesse sentito il suo pensiero, dalla sua tasca risuonò la familiare notifica di WhatsApp. Mentre si dirigeva alla macchina, Frank sbloccò il cellulare e si ritrovò con un messaggio da Cesare; strano, di solito non gli scriveva mai in privato dato che se aveva qualcosa da dire, quel qualcosa era al novanta per cento una stronzata che veniva piuttosto condivisa sui loro gruppi. Incuriosito, aprì il messaggio.

Nuovo messaggio da: Cesare
Fra posso chiederti una cosa?

F: L'hai appena fatto

C: Sì dai questo giochino non fa ridere
C: Sai per caso cos'ha fatto Nelson?

Frank aggrottò le sopracciglia. La sua intenzione era quella di rimanere il più possibile fuori da quella complicata relazione tra cugini, ma essendo l'unico a sapere della cotta del suo cantante ormai c'era dentro fino al collo senza poterne uscire.

F: Perché me lo chiedi?

C: Perché oggi era strano, gli ho chiesto un favore e sembrava scocciato anche solo di vedermi...come se gli avessi fatto qualcosa

F: Magari dovresti parlargli, solo voi due

C: Per dirgli cosa? Non so nemmeno perché ce l'abbia con me

F: Appunto, parlagli e scopri cos'ha che non va.
F: Ti consiglio di proporgli una maratona nerd, tipo del gioco dei troni o una di quelle altre robe strane che guardate voi
F: Sicuramente non rifiuterà

C: Sì ma se gli dico che saremo solo noi due non verrà mai

F: E tu non dirglielo, no?

Frank bloccò il cellulare e mise in moto la macchina. Aveva appena detto a Cesare che invitare Nelson a casa sua, da soli, sarebbe stata una buona idea, senza pensare a quanto Nelson fosse paranoico e ansioso sul suo rapporto con il ragazzo.
Sì, si era decisamente comportato da bravo amico.

Dal canto suo, Cesare non aveva molte alternative su come parlare a Nelson. Non poteva nemmeno essere sicuro che suo cugino fosse veramente arrabbiato con lui o se, più semplicemente, Nelson fosse stanco a causa di quella turbolenta settimana. Ma dopo tutti quegli anni passati insieme ormai sapeva come riconoscere i suoi stati d'animo, anche se lui non li esplicitava.
Nelson era fatto così: era capace di mostrare la sua vita a migliaia di persone che lo seguivano su YouTube, ma non sapeva mai esprimere i suoi sentimenti senza arrivare ad un discorso inconcludente che finiva per tergiversare su altri argomenti.

Forse è per quello che è strano, forse si è innamorato aveva pensato Cesare tra sé e sé.

Era il suo migliore amico, suo cugino, il suo complice da una vita. Ed era suo dovere morale aiutarlo con qualsiasi cosa gli passasse per la testa.

Cesare passò le ore successive tra la sua pasta alle verdure grigliate e le idee che si sovrapponevano per prevalere sul contenuto del messaggio che avrebbe inviato a Nelson. Aveva appena finito di sparecchiare e aveva preso il cellulare, scrivendo il messaggio secondo i consigli che gli aveva dato Frank.

They don't know about us || Celson (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora