Capitolo 6

6.1K 225 37
                                    

Prendimi a pugni il cuore
Se ritorno di nuovo da te
-Gemitaiz ft. Venerus & Franco126, Senza Di Me

I primi raggi di sole illuminavano la stanza di Nelson con una luce soffusa. Il ragazzo era ancora nella dormiveglia quando sentì la porta della sua stanza aprirsi e dei passi avvicinarsi al suo letto. Sentì un peso stendersi accanto a lui e una mano che si appoggiava sul suo petto. Trattenne il respiro.

«Cesare?»

Nelson sentì un paio di labbra sulle sue. Non un paio di labbra qualsiasi, quelle labbra. Quelle che aveva desiderato baciare più di qualunque altra cosa. Sentì la lingua di Cesare che gli premeva delicata sulle labbra, domandando il permesso; Nelson glielo concesse ben volentieri, intrecciando le sue dita con quelle di Cesare. Si baciarono con passione, mentre Nelson esplorava con le mani il petto di Cesare e gli sfiorava delicatamente i muscoli delle braccia.
«Ti voglio così tanto» sospirò Cesare tra i baci, stringendo a sé Nelson e rotolando sul letto finché non fu sopra, mettendosi a cavalcioni su di lui. Non esitò nemmeno un attimo a spingere il bacino contro quello di Nelson, provocandogli gemiti di piacere. Passò dal torturargli le labbra a baciargli il collo, alternando morsi delicati a baci irruenti. Cesare gli aveva tolto la maglietta e aveva continuato il suo percorso di baci fino al suo petto, e poi era sceso ancora di più, fino al cavallo dei pantaloni del pigiama. Nelson non capiva più nulla, era fin troppo eccitato; andò completamente fuori di testa quando Cesare gli infilò la mano dentro i pantaloni e cominciò ad accarezzare la sua erezione da sopra i boxer.
«Ce-Cesare» disse Nelson cercando di trattenere i gemiti «t-ti prego.»
«Shhh, non vorrai mica che i vicini ci sentano» rispose l'altro con un ghigno malizioso che gli increspava le labbra. Finalmente Cesare gli sfilò sia i pantaloni che i boxer, rivelando l'erezione di Nelson, il quale si portò le mani sul volto per non mostrare quanto fosse imbarazzato.
«Sei stupendo.»
E con queste parole Cesare cominciò a toccarlo, mandando Nelson totalmente in estasi. Muoveva la mano su e giù...

Driiiiiiiiin

...la mano su e giù lungo tutto il suo membro pulsante e Nelson aveva la sensazione di...

Driiiiiiiiin

Ma che...?


Nelson si svegliò. Non era possibile.
Era stato tutto un sogno, un fottutissimo sogno. Aveva appena avuto un sogno erotico sul suo migliore amico, e quella maledetta sveglia l'aveva appena interrotto. Si alzò a sedere sul letto e subito notò l'evidente erezione che gli era spuntata in mezzo alle gambe; chiuse gli occhi e ripensò al sogno, al respiro di Cesare sulla pelle, le loro labbra premute le une sulle altre, la lingua che attraversava tutto il suo corpo...era dannatamente reale. Sospirò, prendendo il cellulare e spegnendo la sveglia: l'orologio segnava le 8:03. Tentò di ricordare perché l'avesse puntata così presto, dopotutto era la mattina dopo un concerto e solitamente dormiva fino a tardi.
Improvvisamente, si ricordò: non avevano organizzato le riprese perché sarebbero dovuti andare a fare la spesa per i nuovi video; di controvoglia e ancora con un problemino sotto la vita, andò a prepararsi e fare colazione e in meno di un'ora era fuori casa ad aspettare che Nicolas lo venisse a prendere. In macchina con lui c'era anche Tonno, seduto sul sedile posteriore, mentre Nelson si era messo davanti.

«Com'è andata ieri sera?» domandò Nicolas mentre viaggiavano per la circolare di Bologna in direzione supermercato «ho visto le storie, mi sembra che vi siate divertiti.»
«È andata alla grande, Riccardo come sempre è stato magnifico. Naturalmente la maggior parte delle persone era lì per loro, però abbiamo anche visto gente con le nostre magliette» rispose Nelson felice.
Arrivarono al supermercato e trovarono gli altri ragazzi che li stavano aspettando. Non appena vide Cesare, subito Nelson ricordò il motivo per cui quella mattina si era alzato dalla parte sbagliata del letto. O perlomeno, il motivo per cui era irritato era proprio l'essersi svegliato e aver interrotto quel sogno. Aveva visto Cesare e subito gli era apparsa in mente quell'immagine di loro due nel suo letto, a baciarsi e fare altre cose molto meno caste. Per fortuna la sua fervida immaginazione fu bloccata dai suoi amici, che lo distrassero per tutta la durata della spesa con le loro solite cazzate.
Erano nel reparto dolci a comprare delle caramelle per un video che sarebbe dovuto uscire molto tempo dopo; Cesare stava guardando l'infinito scaffale di biscotti alla ricerca di qualcosa che non facesse venire il diabete al primo morso, Nelson e Nicolas esaminavano le barrette di cioccolato mentre Dario e Frank controllavano la lista della spesa per vedere ciò che ancora non avevano messo nel carrello.
«Raga guardate!!»
I cinque ragazzi si voltarono verso Tonno, che non appena fu sicuro di avere l'attenzione di tutti finse di inciampare nel mezzo nella corsia cadendo a terra.
Gli altri si guardarono intorno stupiti e divertiti, ma fu Dario a far notare agli altri che Tonno aveva in mano una confezione di Mikado.
«Tone, questa battuta non fa più ridere dal '78» commentò Cesare.
«Però stai ridendo» ribatté l'altro mentre si rialzava da terra e rimetteva al suo posto la scatola. Cesare alzò gli occhi al cielo e prese una confezione di biscotti allo yogurt e 5 cereali, mettendola nel carrello spinto da Nelson. Gli bastò un'occhiata per capire che qualcosa non andava.
«Nels, tutto okay?»
Nelson guardò suo cugino e sembrò finalmente prestare attenzione a ciò che stava succedendo.
«Eh? Ah sì, sì va tutto bene. Scusami, sono un po' stanco da ieri sera e stanotte non ho dormito granché» rispose Nelson passandosi una mano tra i capelli ricci.
«Brutti sogni?»

Direi proprio di no.

«No ma valà, non ho mica 10 anni. Non so perché in realtá, credo sia lo stress.»
«Tranquillo» rispose Cesare scompigliandogli i capelli per poi appoggiare la mano sulla sua spalla «riusciremo a sistemare tutto» gli sussurrò all'orecchio.
Un brivido percorse la schiena di Nelson. Ovviamente Cesare stava parlando di Nicolas e Dario, ma in quel momento Nelson aveva in mente ben altro.
Uscirono dal supermercato dopo 45 lunghissimi minuti e si separarono: Nicolas, Tonno e Cesare in studio a lasciare la spesa e fare qualche foto per le copertine mentre Frank, Dario e Nelson tornarono nelle loro case a finire alcuni lavori di editing.

Per quel sabato sera, Nicolas aveva proposto di andare in discoteca per svagarsi un po': dopotutto lavoravano duro da due mesi quasi ininterrottamente, e se lo meritavano.
Nonostante l'iniziale tentennamento da parte di Nelson, che avrebbe preferito di gran lunga chiudersi in casa con i videogiochi, l'idea fu approvata e i ragazzi si diedero appuntamento direttamente fuori dal locale.
«Nic non fare tardi» fu l'ultimo commento proveniente da un sorridente Dario prima di salire in macchina e accompagnare Nelson e Frank a casa.


***

They don't know about us || Celson (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora