Capitolo 7

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Funny how the heart can be deceiving
More than just a couple times
Why do we fall in love so easy
Even when it's not right

-Pink, Try

«DARIO!!»

Nicolas gridò il nome del ragazzo, ormai steso a terra e privo di sensi, per poi abbassarsi verso di lui. In quel breve lasso di tempo, Cesare era già arrivato insieme a Tonno e, nel vederlo insieme, il ragazzo se ne era andato per evitare problemi.

Nicolas si sentiva le lacrime agli occhi.

È colpa mia.

Se non fosse stato così stupido da fidarsi del primo sconosciuto trovato in discoteca di sicuro ora non si sarebbe trovato in quella situazione. Il suo collega, il suo migliore amico, la persona di cui più era innamorato era appena stata colpita per colpa sua.

Nicolas sentì due mani che lo tirarono in piedi prendendolo per le spalle e si voltò, sollevato alla vista di Cesare che ora gli aveva messo un braccio intorno alle spalle e lo stava portando fuori da quella discoteca.

«Adesso andiamo a casa.»

«E Dario?» si preoccupò subito il più piccolo, ma non ebbe bisogno di risposta perché gli bastò voltarsi leggermente per notare Tonno e Frank che, seguendo lui e Cesare, avevano sollevato di peso Dario e lo stavano trascinando fuori. All'uscita trovarono Nelson, ancora un po' confuso da tutta quella situazione, ma già pronto per dare una mano ai suoi amici.

Arrivarono alla macchina di Nicolas, parcheggiata poco lontano, quando l'orologio segnava quasi l'una di notte. I sei ragazzi si ritrovarono davanti alla macchina parcheggiata senza essere molto sicuri sul da farsi.

«Lo porto a casa io, sono abbastanza sobrio » si offrì subito Nicolas.

«Non esiste Nic» si intromise Cesare «non sei sobrio proprio per un cazzo. Piuttosto guido io.»

«E le moto?» chiese Nelson mentre aiutava Nicolas a cercare le chiavi della sua auto.

Cesare si voltò verso Tonno, ancora impegnato a sorreggere Dario insieme a Frank.

«Tone, te la senti di portare a casa Dario e Nicolas con Frank? Io prendo la mia moto e domattina veniamo a prendere quella di Dario» domandò Cesare rivolgendosi al suo amico.

«Ci penso io.»

Insieme i ragazzi riuscirono a caricare Dario sui sedili posteriori, facendogli appoggiare la testa sulle gambe di Nicolas, anche lui seduto dietro. Davanti, Tonno alla guida e Frank nel sedile del passeggero.

«E Nelson?» domandò Nicolas notando che l'amico era rimasto fuori dall'auto.

«Lo accompagno a casa in moto. Tanto il casco di Dario l'ho tenuto io» rispose Cesare.

Nelson guardò Tonno accendere l'auto e partire in direzione della casa di Dario. Era ancora molto confuso quando sentì la mano forte di Cesare che gli stringeva il braccio.
«Forza Nels, andiamo.»
Il ragazzo occhialuto si fece guidare da Cesare fino alla sua moto; lo guardò prendere i due caschi a passargliene uno, poi lo osservò mentre se lo infilava e saliva sul suo veicolo lasciando uno spazio dietro di lui.

Nelson non aveva ancora realizzato che farsi portare in moto da Cesare avrebbe significato percorrere i chilometri che separavano casa sua dalla discoteca praticamente abbracciato a lui.
Si mise anche lui il casco e salì dietro Cesare, incerto di come si dovesse comportare. Fortunatamente, il suo migliore amico gli leggeva nel pensiero.
«Tieniti stretto a me.»
Nelson non se lo fece ripetere due volte e allungò le braccia fino a circondare la vita di Cesare, unendo le mani per avere più sicurezza. Non era di certo la prima volta che saliva sulla sua moto, ma per qualche strano motivo questa volta il suo cuore batteva così forte che probabilmente Cesare sarebbe riuscito a sentirlo pulsare contro la sua schiena massiccia.

They don't know about us || Celson (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora