Nico
A fine giornata Nico era esausto ma,soprattutto,si era già stufato di quel posto.
C'era troppo rumore,troppe persone,troppo via vai:praticamente c'era tutto ciò che di più odiava.
Il problema maggiore però,in quel momento,non erano i fastidiosi esseri umani che si aggiravano in quel posto:c'era qualcosa di molto più importante,di molto più pericoloso per Il figlio di Ade.
Come chiunque avrebbe intuito anche solo guardandolo,il ragazzo era un tipo ombroso,solitario,chiuso:non amava avere gente intorno e non gli piaceva che gli dedicassero il loro tempo,ma,peggio ancora,odiava affezionarsi alle persone e aveva il sospetto che in quel momento stesse accadendo proprio quest'ultima cosa. Quel pomeriggio (dopo averlo tartassato per più di un ora con controlli e test per lui totalmente superflui) Will era rimasto con lui per tenergli compagnia: avevano giocato a scacchi magici e... a Mitomagia. Erano passati anni dall'ultima volta che Nico aveva toccato le carte di quello stupido gioco; non osava nemmeno farne il nome da quando sua sorella Bianca,la persona a cui teneva di più al mondo,era morta per portargli un pezzo raro di quello stramaledetto,stupido gioco.
Per qualche assurdo motivo però,quel pomeriggio,mentre Will era con lui,il peso della morte della sorella,che lo tormentava tutti i santi giorni e gli gravava addosso come un macigno, aveva smesso di esistere e per la prima volta da anni ormai,il figlio di Ade si era sentito davvero felice. Non riusciva sinceramente a comprenderne il motivo, ma ogni volta che quel ragazzo era nei paraggi l'umore di Nico si rischiarava e per un attimo smetteva di essere la persona ombrosa e introversa che era diventato... ma questo era un male. Era ASSOLUTAMENTE un male. Quando era con il giovane dottore gli veniva naturale abbassare le difese, e questo era un lusso che per nulla al mondo avrebbe dovuto concedersi:aveva smesso di avere fiducia nelle persone tempo fa ormai, e non aveva intenzione di ricadere in quella trappola. Tutti coloro a cui si era affezionato lo avevano abbandonato,lo avevano fatto soffrire oppure non sapevano neppure della sua esistenza (se non erano morte,ovviamente).
Il figlio di Ade cercò di convincersi del fatto che anche Will era così: se si fosse avvicinato troppo lo avrebbe senz'altro fatto stare male. E poi lui era un figlio di Apollo, era solare e gentile con tutti,non gli importava nulla di quello strano e tenebroso quindicenne, era solo un paziente come un altro.
Nico aveva un miliardo di motivi per i quali non fidarsi di quel ragazzo che appena conosceva,ma nel profondo del suo cuore sperava che venissero tutti smentiti.
Non lo avrebbe mai ammesso ma aveva solo bisogno d'affetto. Un disperato bisogno d'affetto.Word count:464
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Angolo dell'autrice:
Ed ecco a voi il terzo capitolo!(che non mi fa impazzire,ma a voi il giudizio).
Oggi sono uscite le classi del liceo e il mio cervello è totalmente fuso:troppi nomi che non conosco...HELP!🥺😂🤦🏼♀️.
Comunque...meglio se non divago.
Allora... sono consapevole del fatto che l'immagine non c'entra nulla con il capitolo ma è la migliore che ho trovato; Prometto di cambiarla nel caso ne trovi una migliore ma ho setacciato Pinterest in lungo e in largo senza risultati e credo che per oggi sia abbastanza.
In più mi sono accorta che tendo a prendermi sempre troppo spazio per raccontare i fatti miei...ma sono logorroica,cosa ci possiamo fare. Dubito riuscirei a smettere quindi...continuo!
Muhahaha sono orribile, I know. 😂
Non vi annoio ulteriormente...bye👋🏻
Martina🦉/Mer 17 lug 2019/
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✨🖤sᴜɴsʜɪɴᴇ🖤✨
FanfictionAve bella gente!🦉 Questa solangelo è la mia prima fanfiction qui su Wattpad, vi prego di essere clementi nel caso ci siano errori di qualunque natura. Vi sarei molto grata se mi aiutaste a migliorare il mio modo di scrivere segnalando i punti dell...