1.0

770 44 2
                                    

Will

Erano passati diversi giorni da quando Nico DiAngelo era stato dimesso dall'infermeria,e le giornate al campo passavano lente e tranquille come sempre.
Will era tornato a lavorare e a badare ai suoi fratelli,che,come al solito,non ne facevano mai una giusta.Cercava di fare qualsiasi cosa per tenere occupata la mente ma i suoi pensieri tornavano sempre e comunque al piccolo figlio di Ade per il quale,oramai ne era sicuro,aveva una cotta.Gli mancava davvero parecchio...
Ogni giorno,a mensa,cercava i suoi capelli corvini tra i ragazzi che dopo la battaglia contro Gea avevano iniziato a sedere tutti insieme ad un unico grande tavolo, ma,puntualmente,Nico non era tra loro.
Will fece un rapido calcolo:erano passate più di tre settimane dall'ultima volta che lo aveva visto,ed oramai il pensiero di non poterlo incontrare mai più stava diventando una vera e propria tortura.
Come era possibile che vivessero letteralmente a pochi metri di distanza e non riuscissero mai a vedersi neppure di sfuggita?Beh, Semplice:Nico non usciva dalla sua casa ormai da 21 giorni,e,stando a quanto gli avevano riferito i fratelli,si rifiutava selettivamente anche solo di prendere una boccata d'aria.Con quel pensiero in testa Will stava iniziando a preoccuparsi davvero per la salute del ragazzo:viveva solo nella sua cabina,rintanato al buio come un pipistrello,senza mai vedere o almeno sentire la voce di un altro essere umano:chiunque sarebbe ammattito in quelle condizioni,perfino un tenebroso figlio del Dio dei morti.Will teneva troppo a quel ragazzo dalla pelle bianca come il latte,anche più di quanto fosse disposto ad ammettere,e fu per questo motivo che in quell'afoso pomeriggio d'estate prese il coraggio a due mani e si decise ad andare a trovarlo,se non per migliorare i loro rapporti almeno per evitare che si lasciasse morire per incuria.
Quando Will bussò alla porta della cabina 13 l'ultima cosa che si sarebbe aspettato era che Nico aprisse. Era pronto a chiedere aiuto a Piper per costringerlo a farlo con la lingua ammaliatrice,o magari a Clarisse per buttare giù la porta,ma,fortunatamente,nessuna delle due idee gli fu utile.
Il figlio di Ade ci mise parecchio,ma alla fine spalancò il portone della sua "tana"e squadrò per un attimo il ragazzo biondo che aveva di fronte,come se non lo riconoscesse,poi finalmente parve riprendersi con un sussulto e balbettò il nome di Will,facendolo seguire da un timido"scusa,stavo dormendo"
Il maggiore si rese conto che Nico non si sarebbe mai aspettato che a svegliarlo fosse stato proprio lui,ma con una certa gioia constatò che non sembrava per nulla triste di vederlo...anzi ne sembrava quasi...contento?!
Osservò meglio il quindicenne che aveva di fronte: i capelli corvini gli ricadevano scompigliati sul viso,ormai troppo lunghi per un ragazzo,la sua pelle era più chiara del solito e le occhiaie nere  erano tornate anche più scure di prima.
Indossava solo un maglione (logicamente nero) talmente lungo da arrivargli fino alle ginocchia e un paio di calzini (del medesimo colore).
Will si chiese come facesse ad indossare quel coso con il caldo che c'era lì fuori,ma effettivamente guardandolo dedusse che quello era senza dubbio il minore dei problemi.
Nonostante tutto,al figlio di Apollo parve stupendo:sembrava piccolo piccolo in quell'enorme felpa,e questo lo rendeva ancora più tenero. In più il suo volto,a dispetto delle occhiaie e del colorito cinereo,era disteso e sereno,cosa che capitava davvero raramente.
Will non potè fare a meno di sorridere:gli era decisamente mancato.
"Emh...potrei sapere cosa ci fai qui?"
Chiese il ragazzo risvegliandolo dai suoi pensieri.
"Non ti vedevo da tanto e stavo iniziando a preoccuparmi...di nuovo. Ma si può sapere cos'è che fai tutto il giorno?"
"Ecco...sostanzialmente dormo. E tu mi hai appena svegliato,spero te ne renda conto."
"Dormi?tutto il giorno?"
"Già"
"Lo sai che non ti fa bene vero?tanti organi del tuo corpo..."
"Will ti prego.Sto benone"
"Mmh.Guardandoti non si direbbe"
"Taci e vedi di entrare Solace"
Will non si era nemmeno accorto di essere ancora sulle scale della cabina 13,tanto era assorbito dai suoi pensieri:Nico non ce l'aveva affatto con lui(beh,se non si contava il fatto che lo avesse appena buttato giù dal letto). Del resto,ripensando a quel pomeriggio in cui credeva di aver sbagliato tutto si rese conto che il ragazzo gli era sembrato più in imbarazzo che incollerito,e che era stato lui ad uscire dalla camera senza aggiungere altro,e non il figlio di Ade a cacciarlo. Tirò un sospiro di sollievo ed entrò nel piccolo edificio...era stato uno sciocco.

Word count:780

*******************************************
Angolo dell'autrice:
Ciao raga 👋🏻. Vi chiedo di perdonarmi se ieri non ho fatto in tempo a pubblicare,ma mi sto rendendo conto che non riesco proprio a scrivere due capitoli al giorno. In più tra un po' di giorni vado in vacanza,quindi diventerò ancora più inattiva.
Cercherò di postare comunque un  capitolo ogni giorno,salvo imprevisti,ma più di così non riesco.
Avevo intenzione di scrivere un capitolo soltanto con questo e quello che posterò domani,ma sono stata costretta a sdoppiarlo perché mi sono accorta che sarebbe stato davvero TROPPO lungo e mi rendo conto che dopo un po' potrebbe risultare noioso.
A domani(se tutto va bene)❤️;
Martina🦉

/lun 22 lug 2019/

✨🖤sᴜɴsʜɪɴᴇ🖤✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora