<<Matt, per favore, porta dentro Tom.>> ordinò Edd.
I due ragazzi alzarono le spalle ed entrarono in casa. Le braccia erano bloccate e ti facevano male. Ti faceva male tutto in quel momento. Non sapevi se questo ragazzo ti avrebbe lasciata libera o ti avrebbe costretto a stare dalla sua parte. In tutto quel tempo, non sei riuscita a vedere i volti di Edd e Matt perché coperti dall'ombra.
Il ragazzo chiuse la porta di casa e si avvicinò lentamente a te.
Non sapevi se scappare o rimanere immobile come un baccalà. Si fermò a pochi centimetri da te, guardandoti dalla testa ai piedi.
Adesso lo vedevi meglio: occhi marroni nocciola, capelli castano chiaro con alcune ciocche sparate qua e là, con un filo di barba. Stampato sul viso aveva uno sguardo serissimo.
Nonostante la tanta paura che ti faceva venire i brividi dietro la schiena, lo hai guardato dritto negli occhi, prima di stendere le braccia lungo il corpo è aver serrato i pugni tremanti.
"Non avrei mai dovuto soccorrerlo" hai pensato, immaginando che tra un momento all'altro ti avrebbe preso a schiaffi.
E invece no: hai sentito due braccia calde circondarti dolcemente le spalle, il petto che si riscaldata contro un calore sconosciuto.
Sei sobbalzata a quel contatto: l'ultima volta che hai ricevuto un contatto fisico da qualcuno, è stato quando una guardia della Red Army ti ha tirato un cazzotto perchè avevi rubato un pezzo di focaccia.
Credevi che ti avesse rotto il naso, pulsava come il cuore che batte dopo una lunga maratona, ed era diventato gonfio come un pallone da basket.
<<La ringrazio.>> disse Edd in tono gentile.
Non sapevi se stesse scherzando o era serio. Insomma: eri un ombra, ok? E lui ti ha abbracciato e ti ha dato del lei!
Hai pensato che, in altre circostanze, ti avrebbe preso a calci e tirato i capelli. Non era normale dare del lei a delle ombre. Ti sei anche chiesta se era veramente una persona e non un alieno che era venuto a spiare voi terrestri. Hai creduto di avere già visto quel volto da qualche parte, ma in quel momento eri terrorizzata, così terrorizzata che non ti eri accorta di quello che era appena successo.
Hai sentito la testa girare pericolosamente, ti sei ritrovata tra le braccia del ragazzo che cercava aiuto dai suoi compagni. Non capivi cosa stesse dicendo, era come se avessi le orecchie tappate. Poi un fischio, da appena percettibile a farti scoppiare la testa.
Poi buio.
Era ancora notte quando hai riaperto gli occhi. Le palpebre erano ancora pesanti, come il resto del corpo. Eri sdraiata sul divano, la coperta in cotone imbottita ti riscaldava. Davanti a te, un caminetto acceso emanava un calore piacevole al tuo viso stanco e spento. La stanza era piccola e piena di oggetti preziosi, come quadri, mobili in legno molto scuro e oggetti strani, insoliti, come se qualcuno li collezionasse. In particolare ti sei soffermata a guardare una foto sulla parete vicino al camino: rappresentava tre ragazzi, molto giovani. Una parte dell'immagine era stata ritagliata o... strappata.
Lentamente, hai sentito delle voci provenire da dietro di te. Erano abbastanza lontane, quasi in un altra stanza, dietro un muro. Di colpo, hai sentito qualcuno dire un ''no'' secco, come se una persona insistesse sul volere qualcosa e questa, scocciata, non glielo permettesse. Subito dopo un colpo ti fece trasalire sul divanetto giallo.
<<Ragazzi, smettetela di urlare>> hai sentito una voce dolce.
<<Tom, calmati. Sei ubriaco, dovresti andare a riposarti>> un'altra voce.
Hai iniziato a ricordare: hai accompagnato un ragazzo ubriaco, Tom, a casa. Hai perso i sensi perché avevi paura di essere scoperta e cacciata via.
''Ma loro sono buoni con voi'', ti tranquillizzò il tuo cervello. ''loro non fanno del male''.
Dei passi disturbarono la tua riflessione, si avvicinavano sempre di più a te. Hai chiuso gli occhi e hai rallentato il respiro. Stava ricominciando a farti male la testa, una fitta di dolore partì dalla tempia e attraversò la testa. I passi si fermarono davanti a te.
Silenzio.
Il fuoco scoppiettava, le fiamme si allungavano e si accorciavano. Il calore scaldava la tua pelle, che aveva un colorito molto chiaro, quasi biancastro. Qualcosa di caldo e morbido ti si appoggiò sulla guancia. Una mano?
Hai sentito degli altri passi bloccarsi lontano. Qualcuno sussurrava all'altro delle cose che non riuscivi a capire.
La voce del ragazzo che ti aveva abbracciato:<<E' lei>>.

STAI LEGGENDO
DOPO THE END~Eddsworld xReader~
Fanfiction''> finì Jon. >. La ragazza si asciugò una lacrima che le era scappata via. > parlò timidamente. Jon fece dei calcoli, pensando a come ora vedeva i suoi vecchi amici. > [!!ATTENZIONE: STORIA TRISTE!!] Preso dalla storia, comunque... La mia prima sto...