CAPITOLO 30 ///

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Quando riaprì gli occhi, la ragazza si ritrovava sdraiata su un lettino, circondata da pareti bianche illuminate flebilmente dalla luce di una vecchia lampadina vicino al letto.

Cercò di girare lentamente la testa, vedendo una finestra lunga e stretta sul fondo della stanza. Fuori era buio, non riusciva a vedere la luna. Era un cielo scuro, stranamente illuminato da non si sa cosa e pieno di nuvoloni. Dal riflesso del vetro si accorse di non essere sola nella stanza.

Nella parte opposta, poco distante da lei, c'era una poltroncina in pelle. Quel rosso carminio stonava molto nella stanza bianca e dalle porte in legno scure. Vi era seduto Matt che guardava con occhi spenti un punto non preciso del pavimento piastrellato.

(T/N) sentiva il corpo ancora pesante, effetto dei probabili anestetici. Provò a muovere le dita, ma non riusciva a sentirle.

<<M-... Matt>> uscì un suono impercettibile, un sussurro ancora più attutito dalla mascherina dell'ossigeno che portava. Per sua fortuna c'era così tanto silenzio che il rosso lo sentì e alzò il capo.

Appena la vide si alzò dalla poltroncina e afferrò la mano della ragazza, stringendola e cercando di sorridere.

<<Buongiorno campionessa, come stai? >> sussurrò per non fare troppo rumore. La grande mano del ragazzo accarezzava il dorso di quella più piccola, ma non sentiva niente.
Delicatamente Matt tolse la mascherina alla ragazza.

<<Dov'è Tom?>> chiese con un filo di voce.

<<Prima era andato a fare dei controlli. È qui fuori, te lo chiamo>>
Si alzò di scatto dalla poltrona e raggiunse l'uscita in due passi, scomparendo dalla stanza.

Dopo poco rientrarono i due. Tom si avvicinò al lettino, la sua andatura era un po' barcollante. I capelli erano corti e restavano dritti come aculei. Il visore non gli copriva più gli occhi neri, segnati da delle profonde occhiaie. Non sembrava avesse qualche problema fisicamente.

Restò in silenzio a osservare la ragazza sdraiata. Nessuna reazione sul volto del castano, non un sorriso, un accenno degli occhi. Niente. Era spento, vuoto.

Però, nonostante questo atteggiamento, (T/N) si sforzò di sorridere. Voleva trasmettergli sicurezza. Adesso era tutto finito.

Il castano rimase fermo a studiare la ragazza sdraiata davanti a lei per qualche lungo secondo. Sembrava che il suo cervello stesse elaborando qualcosa. Poi ebbe un leggero tic al collo e alzò la mano, muovendola lentamente da destra a sinistra.

<<Stai... bene?>> chiese Tom. La sua vice tremava leggermente, ma la sua espressione rimaneva seria.

La ragazza fece un cenno col capo. I suoi polmoni presero dell'aria fresca e, dopo averla trattenuta nel corpo, la lasciò uscire lentamente chiudendo gli occhi.

Che silenzio. Che tranquillità. Che pace.

<<I dottori hanno detto che sei sopravvissuta per miracolo. Sei arrivata in ospedale dopo che hanno provato a rianimarti più volte. Siamo stati tanto in pensiero per tutto quello che è successo>> il rosso si passò una mano sugli occhi.

<<È stata dura, ma finalmente ce l'abbiamo fatta>> disse (T/N)

<<Grazie a te>> continuò Tom.

I tre si guardarono, Matt diede due leggere pacche sulla spalla di Tom, che lo sgridò con lo sguardo. La ragazza esitò per un istante.

<<Matt, Tom, devo dirvi una cosa >> si schiarì la voce, in modo da farsi sentire dagli altri un po' di più. Matt la bloccò: <<Adesso lascia stare, devi riposare e riprendere le forze. Ce ne parlerai quando starai meglio, va bene?>>

DOPO THE END~Eddsworld xReader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora