First meet

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C:"Di Francesco, venga qui, io e lei dobbiamo parlare."

OH CRISTO.

L'ansia si impossessò del mio corpo. Non sapevo che fare, andavo nel suo ufficio o facevo finta di non aver sentito(?). Optai per la seconda,quindi decisi di andare da Benvenuto, con lui siamo amici da tanti anni, appena entrai nel suo ufficio, che condivideva con Gori, li sentivo parlare del fatto che il nuovo capitano era molto bello e affascinante:

G:"é davvero bello,giovane,capitano e anche molto intraprendente"

B:"Anna ma se neache lo conosci, e poi tra meno di un mese ti sposi"

E:"Ragazzi smettetela di parlare di lui in maniera positiva,a me è sembrato molto arrogante, il fatto che sia iniziato con "IO ESIGO" ma chi si sente? Capisco che è il capitano, ma penso che debba scendere dal piedistallo.Mi sta sulle palle."

B:"No Elena ma che dici? Ancora non lo conosci, ti sbagli secondo me smettila di parlare a vanvera. Smettila." cercando di ammicare l'occhio

E:"Ma che dici Luca? Non l'hai sentito mentre parlava? Secondo me è arrogante e prepotente e il fatto che sia diventato capitano a parer mio gli ha dato alla testa."

C:"Forse ha ragione Di Francesco. Però sappi che esprimere giudizi su persone che non si conoscono penso sia roba da immaturi."

Oh cazzo! Non ci posso credere. La mia fottuta bocca. Dovrei stare in silenzio una volta tantum. Che faccio mi giro? Nono non se ne parla proprio. Decido di rimanere ferma,immobile e dandogli le spalle.

C:"Comunque l'ho chiamata nel mio ufficio,mi sa che il fatto che sia il capo tenente le abbia dato alla testa anche a lei. Quando ha finito di parlare inutilmente sul mio conto mi raggiunga nel mio ufficio ,con un caffè lungo e 2 liniette di zucchero. Cortesemente. Gori Benvenuto, a dopo."

E:"Ma porca troia , potevate avvisare."

C:"Guardi che sono ancora qui. Me ne sto andando adesso. L'aspetto nel mio ufficio signorina e moderi il linguaggio."

B:"Elena se ne è andato.Sei pazza." afferma Luca mentre muore dal ridere

G:"Elena dai vai a prendergli in caffè..." scoppiando anche lei in una risata

E:"Gne gne guardate che non è affatto divertente."

Mi dirigo verso la macchinetta del caffè e faccio due caffè uno amaro e un'altro con due liniette di zucchero per il miss missstasulcazzo.

Prendo un respiro e busso alla porta.

C:"Avanti"

E:"Capitano qui c'è il suo caffè" poso i due caffè e rimango in piedi, con la testa e lo sguardo basso

C:"Di Francesco, si è ammutolita per caso? Si tolga il cappello, non è educazione dalle mie parti. Si accomodi"

Faccio come mi ha detto e lui mi guarda,anzi mi osserva insistentemente

C:"Tu?Noi sei per caso tu la ragazza a cui ho tamponato questa mattina?"

E:"Si,sono io."

C:"Bene,allora guarda facciamo una cosa,ti avevo detto che te la sistemavo io. Quindi in caso che te ne pare se dopo il lavoro andiamo dal mio meccanico?"

E:"Uhm, ok. A dopo, io vado."Stavo per aprire la porta ma, lui mi prende per un braccio

C:"Non ho mica finito." si avvicina nel frattempo

E:"Mi dica,che ho da fare" allontanandomi dalla sua presa

C:"Con hai da fare, intendi parlare male di me?"

E:"Guarda che il mondo non gira intorno a lei. Dovrei andare in pattuglia"

C:"Perfetto sono le 14, tra tre ore stacchiamo e ti porto dal meccanico."

E:"Perfetto. Arrivederci" afferro la maniglia della porta per aprirla

C:"A dopo. Buon lavoro."

E:"Altrettanto"

Mentre ero nello spogliatoio per mettermi il giubotto anti proiettile pensavo al caffè. Ma l'ho preso o no? Boh non ricordo. 

Lo scontro più bello della mia vita.✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora