Giulio

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B:"Vieni con me,ti faccio vedere" salimmo entrambi in macchina dirigendoci verso non so dove

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E:"Ale, perchè cazzo siamo in ospedale?Cosa ci fa Giulio qui?Perchè è qui?Perchè?" inizia a dar di matto non potevo e non volevo credere che Giulio si trovasse in ospedale

B:"Elena,calmati" disse alzando la voce e parcheggiando finalmente la macchina dalla quale scendemmo immediatamente

Appena entrati vidi Luca,Gori,Ugo e altri colleghi guardare da una finestra che dava su una stanza.

E:"Cosa cazzo è successo qualcuno mi vuole dire qualcosa"

L:"Elena, qualcuno è entrato in caserma e ha sparato Giulio mirandolo al cuore, è gravissimo e devono operarlo al più presto possibile ma ha poche probabilità di farcela" disse piangendo

Rimasi di stucco, non  sapevo cosa dire o cosa fare non credevo a tutto ciò poi guardai anche io e vidi Giulio lì sul quel letto bianco immobile con tanti tubi attaccati rimasi ferma a guardarlo per ore, secondo me, ma in realtà erano passati solo pochi minuti. 

L:"Elena dai andiamo a casa tanto non ti fanno entrare, vieni a casa mia e dormi un pò" disse abbracciandomi

E:"Io non lo lascio solo, rimango qua"

L:"Elena non puoi far nulla, possiamo solo sperare che vada tutto per il meglio ma stando qui non risolvi nulla"

E:"Luca se il tuo ragazzo fosse al posto di Giulio, tu riusciresti a tornare a casa e dormire senza lui al tuo fianco?Io no preferisco rimanere qui piuttosto che dormi senza di lui,grazie lo stesso ma lui ha bisogno di me e io anche" dissi sciogliendo l'abbraccio

L:"Se hai bisogno di qualcosa chiamami pure , io vado a casa ciao Ele" disse dandomi un bacio sulla fronte"

Detto ciò se ne andarono tutti e io rimasi lì a guardarlo e sperare che lui ritorni come prima.Così andai in cerca di un dottore per farmi spiegare meglio l'accaduto.

E:"Mi scusi dottoressa posso chiederle un'informazione?"

D:"Certo mi dica pure"

E:"Non so se conosce il Capitano dei carabinieri, Giulio Parisi ma è stato portato qui poco fa, potrebbe spiegarmi la situazione?La prego" dissi quasi con un filo di voce

D:"Certo, le spiego. In pratica ha ricevuto un proiettile nel pericardio e quindi dovremmo operarlo il più presto possibile, ma la rimozione è molto ma molto rischiosa,poichè potrebbe non farcela, ma va fatta lo stesso solo che siamo in attesa di sangue"

E:"Io sono zero negativo,potete prenderlo da me"

D:"Veramente? Ne è certa?"

E:"Ovvio fate pure"

D:"Lo comunico al Primario, le prelevo il sangue e portiamo il Capitano direttamente in sala operatoria"

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D:"Prego si accomodi, è idonea per donarlo"

E:"Grazie" subito dopo mi fece adagia sulla sedia e in un batter d'occhio già stava prelevando il mio sangue

Una volta finito l'infermiera mi diede un succo di frutta e io mi alzai e andai a sedermi nelle sedie che si trovavano di fronte alla stanza di Giulio e nel frattempo mi sorseggiavo il succo, quando mi sento dire 

X:"Signorina guardi che non può stare qua, non è l'orario di visita" mi sentii dire con una voce calma e quasi sussurrata 

E:"Sono la fidanzata e se mi permette non lascio il mio fidanzato lì da solo" mi girai e vidi il dottore

X:"Ah, lei è Elena?" 

E:"Si ma lei chi è?"

X:"Piacere io sono Giacomo Parisi, il primario dell'ospedale e il papà di Giulio"disse porgendomi la mano

Certo che conoscere il papà di Giulio in questo momento non penso sia molto adeguato e normale..

E:"Signor Giacomo, è un piacere conoscerla mi dispiace per il momento che sta passando,ma Giulio si riprenderà" dissi stringendo la mano, con le lacrime che iniziarono a scendere 

G:"Elena devo ringraziarti perchè hai donato il sangue che serviva per poter operare Giulio,ora lo portiamo in sala operatoria,andrà tutto bene, grazie ancora" disse lasciando la mia mano per entrare nella stanza dove c'era Giulio per portarlo in sala operatoria con altri infermieri, che si fermarono con la barella proprio di fronte a me che senza pensarci due volte diedi un bacio sulla fronte a Giulio,che era in pratica l'unica parte del suo corpo senza tubi o tubicini e poi andarono dritti in sala operatoria

Fu lì che il mio cuore si fermò completamente perchè in due ore circa sapevo se Giulio ce l'avrebbe fatta o meno, dipendeva la sua vita ma anche la mia da questo intervento.

Mi sentivo impotente , non potevo far nulla per salvarlo, ero inutile e mi sentivo anche colpevole perchè se io non lo avessi cacciato da casa lui a quell'ora era già a letto e non gli sarebbe successo nulla. Sono una testa di cazzo come al solito.

Erano quasi le 6 del mattino e io ancora facevo avanti e indietro in quella corsia, mi sentivo molto debole ma continuavo a far finta di nulla, volevo aspettare la fine dell'intervento indipendentemente dall'esito. Erano minuti infiniti,il tempo non passava mai non sapevo che fare. Volevo soltanto vedere il papà di Giulio e sentirmi dire Giulio si riprenderà, l'intervento è andato al meglio. Che poi non oso immaginare cosa e come si possa sentire un padre quando vede arrivare il proprio figlio in ospedale in fin di vita. 

Erano passate già le due ore ma ancora nessuno si era fatto vivo e io non mi sentivo più le gambe, allora decido di sedermi e ripenso a tutti i nostri litigi ma anche al nostro prenderci in giro, l'essere complici, il bere le birre, il fare l'amore ma soprattutto penso allo stare con lui. Giulio non puoi e non devi abbandonarmi non puoi farlo, non devi.

All'improvviso vedo uscire Giacomo con le lacrime agli occhi... 






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