Can I trust love ... ?

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E quanto ci ho messo per capirlo ... Quanti anni, quanta solitudine.
Quanta me stessa ho perso laggiù ...
Non provai mai tanto dolore per questa gente in sé.
Non avevo tanta paura della loro opinione in quanto loro opinione.
Non avevo paura di loro in quanto loro.
Io avevo paura di me.
O meglio, di ciò che avrei fatto a me stessa sentendomi tradita e usata.
Sai, caro diario, io non ho mai avuto una grande autostima e una forte consapevolezza di me.
Non ho mai creduto nella mia personalità.
Non ho mai riposto una notevole quantità di fiducia nelle altre persone, ma nemmeno in me stessa.
Non mi è mai piaciuta la mia immagine.
Ho sempre avuto la convinzione di essere inferiore rispetto al resto del mondo.
Il problema, quando si è così insicuri e impauriti, è che basta una goccia per esplodere.
Il punto è che, quando si è così diffidenti, riporre fiducia in una persona è quasi un miracolo.
A me è successo, credevo fosse un miracolo.
Un paradiso, forse.
Riuscivo a credere ai complimenti, non perché io mi vedessi realmente bella, ma perché credevo nel fatto che qualcuno lo facesse.
Riuscivo a fidarmi e ad aprirmi con qualcuno.
Riuscivo a non pensare al dolore.
Finché non mi sono sentita disprezzata e messa da parte dalla stessa persona che diceva di volermi tanto bene.
Senza alcuna spiegazione.
Semplicemente, come se fosse evaporata dalla mia vita, lasciando però uno zampino sporco e nero.
Questo nero è cresciuto rapidamente, come una malattia, che si è impossessata della mia anima, stringendola in un abbraccio quasi mortale.
E ciò che non ti uccide, non sempre ti rende più forte.
Il respiro della mia anima è flebile, la mia voce è debole, il mio cuore adesso è fragile.
La mia pelle è incisa, segnata, marchiata a fuoco dai miei errori.
Come tatuaggi che mi ricordano gli sbagli commessi già fin da quando, la mattina, apro gli occhi.
E la cosa più triste non è tanto il passato, in realtà.
La cosa più triste è proprio il presente.
Vuoto.
Dopo aver perso quasi tutti i rapporti.
Dopo aver constatato di non essere più in grado di amare.
Dopo aver capito di essere ancora una bambina nel corpo di una donna, che nemmeno vorrei.
Dopo che la paura di fidarmi è triplicata e quadruplicata.
Dopo essermi resa conto di essere ancora terrorizzata.
Insomma, in poche parole, dopo essere diventata consapevole che le radici di questa maledetta storia sono molto più profonde di quello che pensavo.
E non c'è cosa più triste, a parer mio, di voler uscire da una gabbia e, non appena tale gabbia viene aperta, anziché correre fuori felice, rifugiarsi dentro la tana con la testa sotto la sabbia.
Perché?
Perché ho paura.
Ho paura di uscire fuori, ho paura di essere in pericolo, lì fuori.
Nonostante fuori sia molto meglio.
La vita è fuori.
Non è tra quattro mura create da sé stessi che si vanno stringendo ogni giorno di più.
Eppure, preferisco distruggermi da sola che farmi distruggere da qualcun altro.
L'orgoglio, che brutta bestia.
Ti porta a squarciarti il petto da solo, semplicemente per evitare che lo faccia qualcun altro.
Solo tu devi essere talmente potente da distruggerti, vero? Incredibile.
Basta un attimo per distruggere una vita.
Una vita, però, non basta per dimenticare quell'attimo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19, 2019 ⏰

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