Capitolo Tre

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Sono le sei e mezza di un comunissimo martedì sera, che di comune in realtà non ha niente. 'Chè esibirsi per la prima volta con la propria band, a diciotto anni, non è per niente comune.

Luke è praticamente dentro l'armadio, cercando una cazzutissima maglietta da mettere quella sera, 'chè almeno un po' ci tiene, ad essere presentabile.

Quando Michael sbuffa per la venticinquesima volta, e si, Luke le ha contate davvero, il biondo si decide e afferra la canotta nera che gli ha regalato Calum l'anno prima.

- Sono bello? - chiede al ragazzo che è sdraiato sul letto.

- Una principessa, Lukey, ora muoviamoci. - si esaspera quello, 'chè di stare fermo a guardare il suo migliore amico che si tira a lucido proprio non ha voglia.

È un'amicizia normalissima la loro, in cui basta esserci quando c'è bisogno, 'chè mica serve a qualcosa, stare appiccicati tutto il giorno.

Che poi Michael passi le giornate sul letto di Luke fumando una sigaretta, conta poco.

Eve è ancora indecisa, perchè non sa proprio se andarci, a quella cazzo di esibizione, ma sa che Jess la ucciderebbe se non si presentasse. Alla fine lancia un'ultima occhiata a sua madre che sonnecchia sul divano e infila le Doctor Martens blu, 'chè di farsi bella non ha proprio voglia.

Ashton Irwin si maledice, perchè non è possibile, a quasi vent'anni, avere paura di suonare davanti a dieci persone. 'Chè lo sa, che quella sera non ci sarà nessuno. Dopo aver amorevolmente salutato il fratellino esce, con quel sorriso da bravo ragazzo stampato sulle labbra, nervoso come non lo era dal suo primo appuntamento.

Jess sta litigando con Calum, ancora una volta. Il moro è chiuso in bagno da almeno un'ora, e lei non ce la fa proprio più, a tenere la pipì. Imprecando ad alta voce si dà un'ultima occhiata allo specchio, controllando di essere apposto, e non può fare a meno di sorridere, 'chè la maglia che indossa è di Ashton, e ancora si può sentire il suo profumo.

Quando finalmente i sei entrano nel locale, alle nove, non possono che rimanere delusi. Oltre a loro ci sono venti persone, e il Double non gli è mai sembrato così triste.

- Che cazzo ci facciamo qui, Jess? - domanda Eve visibilmente scocciata.

E Jessica non può che scuotere la testa, commentando a bassa voce che almeno avrebbero avuto da bere gratis.

Quando il "concerto" finisce, il pubblico è leggermente aumentato, ma non sfiora lo stesso le cinquanta persone. I ragazzi sono comunque soddisfatti, 'chè la cover di American Idiot è venuta davvero bene e non possono essere più felici di così.

- Programmi? - domanda Calum, 'chè di tornare a casa alle dieci e mezza, come un quindicenne qualsiasi, non ha proprio voglia.

- Spiaggia, paglia e birra - enumera Michael, che con i capelli attaccati alla fronte dal sudore non potrebbe essere più carino di così, secondo Eve.

Il lungomare è deserto, come sempre, perchè in realtà fa ancora freddo, ma a loro non importa.

Soprattutto non importa a Luke, perchè la sua filosofia è un po' quella del "vivi alla giornata", e questa non potrebbe essere la conclusione migliore, per una serata come quella appena passata.

Calum scarica i due pacchi di Beck's, e Eve ne ruba subito una, stappandola con il suo accendino rosa ormai scarico. Non ha detto una parola da quando hanno lasciato il locale, e Luke inizia a guardarla male, 'chè non è proprio da lei, stare in silenzio.

Jess ha capito, mentre i ragazzi si esibivano, di non essere l'unica a pensare costantemente a qualcuno. Un po' lo sospettava, che Eve fosse interessata a lui, ma si era ripromessa di non trarre conclusioni affrettate finchè non fosse stata la mora a parlargliene.

Eppure dovrebbe averlo imparato, Jess, che la sua migliore amica non le dice mai niente.

Sono le tre di notte, quando Ashton torna a casa, e nonostante l'indomani ci sia scuola, il riccio non potrebbe essere meno preoccupato di così, 'chè la sua presenza gli fa sempre bene, e chissenefrega, se domani non riuscirà a tenere gli occhi aperti, lui è davvero felice.

Young Soul || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora