Capitolo Sette

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- Siamo andati sulla spiaggia, te lo giuro Jess, niente di scandaloso. - dice Evelyn, ancora sorridente.
- E allora come mai stai ancora sorridendo porca puttana? - chiede la ragazza, perplessa.
- Ha cantato per me, ci siamo tuffati dalla scogliera e poi ha cantato per me - quasi grida Eve, con gli occhi a cuoricino.

- Dimmi che scherzi. - ribatte Jess.

- Ti giuro di no Chloe, sono troppo felice - sospira Evelyn. - Siamo rimasti lì, sulla spiaggia, abbracciati, e lui cantava per me, mentre io sparavo cazzate -

Le lezioni di quella mattina le passano più o meno così, le due amiche, canticchiando la canzone di Luke e ridendo come due sceme.

E lo vedi negli occhi di Eve, che è felice, lo vedi nel sorriso, che non è ancora sparito dalla sua faccia, neanche quando è arrivata Stef e le ha chiesto l'unica sigaretta rimasta nel pacchetto, e non gliel'ha negata.

**

- Racconta, tutto, ora. - esorta Michael.
- No Mickey, non voglio dirtelo, è una cosa tra me e lei. - ribatte il biondo.
- Ma Jess lo saprà di sicuro - si imbroncia quello con i capelli viola.
- Problemi suoi Michael, che pettegola del cazzo sei - si arrabbia Luke.

- Come siamo suscettibili principessa, ti lascio ai tuoi ricordi d'amore. - risponde quell'altro, andandosene.

E Luke non può fare a meno che controllare il telefono, sperando che lei gli abbia scritto, 'chè Eve non ha voluto lasciargli il suo numero, ma non si è ancora fatta sentire.

**

- Sei sicura? Ma starà sicuramente aspettando - dice la mora mordendosi nervosamente il labbro.
- Se davvero è interessato il tuo numero lo trova, stanne sicura - sorride Jess.
- Jessica Chloe Hood giuro che se poi se la prende con me io non rispondo delle mie azioni. - ride Evelyn.
- Ti odio fottutissima Grace Steel. - ride con lei l'altra.

**

Luke Hemmings non ne può proprio più, di quell'attesa snervante, 'chè lui Eve ha bisogno sentirla subito, ma lei ancora non si è fatta viva.

In un impeto di rabbia scatta in piedi, e corre giù per le scale con già la sigaretta tra le labbra rosee.

Dopo neanche dieci minuti è sotto casa della mora, e sta suonando nervosamente al campanello.

- Sì? - domanda una donna bionda, palesemente tinta, sulla quarantina.
- Ehm, sarei, ecco sì, un amico di Evelyn, lei c'è? - balbetta Luke.

- Per Dio, Hemmings, fuori i coglioni - pensa il biondo.

- Certo, entra pure - risponde maliziosamente la donna.

- Questa mi stupra - pensa di nuovo Luke.

- Mamma chi è alla porta? - una voce dalla cima delle scale distoglie il biondo dai suoi pensieri.
- Ciao Evelyn - ghigna Luke, senza poter fare a meno di notare che struccata sia comunque carina.
- Luke - urla la mora - Che cazzo ci fai qui? -

- Modera i termini Evelyn Grace, sei in casa mia - urla la madre della ragazza.
- Certo, certo - risponde apatica quella.

- Ehm, cosa volevi Luke? - riprende Eve, trascinandolo fuori dalla porta d'ingresso.
- Il tuo numero di telefono - ribatte risoluto il biondo.
- Non ho un telefono - ride la mora.
- Fottiti Steel, dammi quel numero - sorride Luke, avvicinandosi a lei.

- Guadagnatelo, Hemmings - risponde flemmatica Eve, rientrando in casa. - Ci si vede a scuola -

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Chiedo perdono per questo capitolo osceno ommioddio, sono a corto di idee già al settimo capitolo.

Andiam bene hahahaha

Se volete contattarmi su twitter sono @Assholash, per qualsiasi cosa mi trovate lì 💘

Ci sentiamo domani per la prossima parte babies,

Ge💘

Young Soul || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora