SKYLAR POV
La giornata trascorse abbastanza tranquilla, Justin non mi aveva più detto o fatto niente.
Ora sono seduta per terra, é suonata da un po e tutti naturalmente sono andati a casa, tranne me, mi piace stare da sola seduta sull'erba, anche se sono a scuola... il giardino credo che sia l' unica cosa che salverei.
Guardai verso il sole e chiusi gli occhi facendo cadere tutti i capelli dietro le mie spalle, qualche ciuffo mi solleticava la schiena intrufolandosi nella maglietta.
I raggi del sole mi colpivano il viso riscaldandomelo, decisi di sdraiarmi e mettere le mani dietro la testa per evitare che la terra mi andasse su i capelli e mi addormentai.
Mi svegliai come se fossi stata in apnea tutto il tempo, guardai attorno a me per poi scorgere un coniglietto nero a macchie bianche vicino all'albero accanto ad una panchina.
Lo guardai per un po, notai che stava attaccato al tronco dell'albero come se avesse paura di qualcosa, spostai lo sguardo in cerca di qualcuno o qualche oggetto o animale che lo potesse spaventare, ma l'unica cosa che vidi fu una bottiglia vuota rotolare sulla terra per via del vento.
Mi alzai e con le mani pulì i jeans, misi le mani sui fianchi e mi avvicinai al coniglietto di soppiatto cercando di non spaventarlo e farlo scappar via.
Con uno scatto veloce lo presi per il bacino le lo strinsi fra le braccia, é morbidissimo.
Il cielo ormai era nuvoloso, mi sa che piov- neanche a finire la frase che inizió a piovere a dirotto.
"Mancava solo questa..."
Tirai giù la cerniera per aprire la felpa e posi il coniglio all'inerno in modo che non si bagnasse e misi le braccia incrociate così che non cadesse.
Dopo una decina di minuti arrivai mizza a casa, suonai il campanello sperando che qualcuno vennisse ad aprire la porta velocemente se possibile.
"Chi é?"
Mio padre chiese dall'altra parte della porta.
"Sono io, apri"
"Io chi?"
Mi disse mio padre, alzai gli occhi al cielo sospirando.
"Tua figlia, Skylar"
Aprì la porta e con sguardo autoritario e poi mise le braccia incrociate.
"Ti sembra l'ora di tornare a casa?"
"No... scusa papà, non succederà mai più"
"Lo spero, ma cosa c'hai nella maglia?"
"Vedi, mentre stavo tornando ho visto questo coniglietto e dato che era da solo ho pensato che magari potremmo..."
"Non me lo chiedere neanche, non farlo, non terró una fabbrica di pelo in casa"
"Daiiii, così mi farà compagnia quando sono sola"
"Te ne prenderai cura te? Cibo, bisognini, gabbia e tutte le robe varie?"
"Si, te lo prometto"
"Bene ora puoi andare, ah! Un'ultima cosa... non lo voglio ne in camera mia ne in cucina"
"Si, Signore!"
Dissi imitando un militare.
"Riposo soldato"
Ribatté mio padre assecondandomi e sorridendo ricambiai e mi girai.
"Scoooooooootttt!"
Dissi correndo su per le scale con il coniglio in braccio arrivando fino alla porta di camera sua.
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Bieber, il mio incubo
FanfictionSkaylar Blue, 18 anni, abita a Los Angeles, ha un fratello di nome Scoot di 20 anni, va nella stessa classe di Bieber. I due fratelli si odiano, non si possono praticamente vedere se no inizia una lite. Non è molto alta, magra , capelli lisci neri m...