Capitolo 16

16.4K 737 52
                                    

POV JUSTIN

Stavo tornando a casa dopo la "chiacchierata" con Scoot, pensai a quello che mi disse una decina di minuti fa.

#flashback

"Lei non é un giocattolo! Non puoi trattarla come se fosse una bambola, non puoi usarla a tuo piacimento Justin!"

Mi urló contro Scoot puntandomi l'indice contro.

"Lei é mia e ci faccio quello che voglio"

Scoot mi diede uno spintone facendomi quasi cadere per terra.

"Tu la devi smettere! Lei non é tua, ne ora ne mai!"

"Tu dici?"

Lo guardai con un sorrisetto compiaciuto sfidandolo con lo sguardo, cercando di provocarlo il più possibile solo per vedere la sua reazione.

"É mia sorella stronzo"

Disse con le lacrime agli occhi. Il mio sguado divertito lo fece innervosire ancora di più.

"Poverino, ora piangi? Dopo che l'hai picchiata, maltrattata, fatta quasi stuprare, presa in giro e insultata piangi? Mi fai pena"

Il suo sguardo divenne cupo e i suoi occhi azzurri stavano diventando di un blu intenso, stinse le mani in due pugni, si vedevano le vene sul dorso delle mani.

Si avvicinó fino a quando i nostri petti si scontrarono, mi guardó negl'occhi per qualche secondo.

"Io, gli ho chiesto..."

Disse sussurrando per poi avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare ancora più piano.

"Scusa "

#fineflashback

Calciai una lattina di Coca-Cola scolorita dal sole ripensando a quelle parole.

Il vento soffiava come se non ci fosse un domani, spettinando i miei capelli tenuti su con un leggero strato di lacca.

Un brivido percorse la mia sciena facendomi rabbrividire, portai la mano sinista nella mia tasca dei jeans estraendo un pacchetto di sigarette.

Aprì la pacchetto e ne tirai fuori una portandola alle labbra, riposi la scatoletta all'interno della tasca posteriore per poi tirare fuori l'accendino dalla tasca opposta.

Lo accesi portandolo vicino alla faccia facento toccare la fiammella all'estremità della cicca accendentola.

Chiusi gli occhi portando lo sguardo verso l'alto rilassandomi immediatamente aspirando da quella sigaretta portandomi ad una pace indescrivibile.

Mi ripresi iniziando a cammenare a testa alta osservando ogni minima cosa si trovasse sul mio cammino.

Arrivai a casa, suonai il campanello e Ally mi venne ad aprire con fare seccato.

"Togliti quell'espressione dalla faccia"

"Se no? Mi picchi?"

Gli mollai uno schiaffo facendola sbattere violentemente contro il muro dietro di lei, stillió così forte che rimasi stordito per qualche secondo.

Vidi James correre giù per le scale e fiondarsi su Ally guardandomi storto, rimasi sulla soglia della porta rimanendo sotto shock dalla reazione che avevo avuto, Ally si alzó chiudendomi la porta in faccia e urlandomi contro.

"Sei un mostro!"

Feci un urlo di frustrazione tirandomi i capelli, misi le mani sulla nuca spingendola verso il basso camminando avanti e indietro, provai a bussare e a ribussare chiamando James ma non mi aprì nessuno.

Presi il cellulare e composi il numero di Ally che mi rispose al secondo squillo.

"Ally mi dispiace tantissimo, non so cosa mi sia preso… ti prego perdonami... io.... io non volevo, ti giuro non volevo farlo"

L'unica risposta che ricevetti furono dei singhiozzi che mi spezzarono in due.

"Ti prego Ally non piangere, lo sai che ti amo, non piangere ti giuro che non lo faró mai più, ti prego Ally aprimi, rispondimi ti supplico"

Un singhiozzo scappó dalle mie labbra seguito da delle lacrime, mi sedetti mettendo la testa fra le gambe.

"Ti prego"

Sussurrai fra i singhiozzi.

Ragazze, dovrei uccidermi per tutto il ritardo che ho fatto, mi dispiace da morire, in più il capitolo é corto, mi dispiace un casino ma in questi giorni sono inpegnatissima e non trovo mai tempo spero possiate perdonarmi...
Quello nella foto é il nostro caro Scoot, abbiamo capito che in questa storia sono tutti gnocchi ma va be uno brutto prima o poi ci sarà

Bieber, il mio incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora