— Buongiorno ingegnere, bene arrivato. Come sta la sua signora? Ho saputo che è in dolce attesa...
Pietro era il dipendente più anziano dell'impresa, poco più che un bambino quando Luigi Marini, fondatore della Marini costruzioni, lo prese con sé in cantiere, cercando in quel modo di dare un aiuto alla famiglia. La crescita economica, dopo la seconda guerra mondiale, aveva dato la possibilità a molte famiglie, uscite stremate dal conflitto bellico, di sopravvivere. Pietro, aveva iniziato come aiutante; osservava gli anziani manovali per imparare le basi rudimentali di quello che sarebbe stato il suo mestiere.
Nel vedere Enrico, lo sguardo offuscato dell'anziano si illuminò. L'anziano capo cantiere aveva visto crescere i gemelli, li ricordava bene quando si rincorrevano nel grande piazzale dell'impresa appena avviata da Luigi. Enrico era stato sempre il più monello, già da piccolo erano manifeste le sue attitudini al comando. Tommaso, vicino a suo fratello, sembrava un angioletto. In più di un'occasione Pietro aveva sentito sbottare Luigi con frasi del tipo: "Quei due sono come il diavolo e l'acqua santa!".
—Tutto bene Pietro, invece tu... non ti vedo in gran forma. Cosa succede vecchio mio, come sta la tua famiglia?
Pietro abbassò lo sguardo. Quando rialzò il capo, i suoi occhi erano pieni di lacrime e tristezza. Enrico così disperato non ricordava di averlo mai visto. Anzi sì, una volta, al funerale di suo padre.
Con la voce rotta dalla commozione tolse il caschetto di protezione stringendolo contro il petto.
— Ingegnere Enrico, ecco... mia moglie è molto malata, le hanno dato pochi mesi, forse settimane, io... io... ho sempre evitato di parlarne al telefono, lei ha già tanti problemi ma... dovrò lasciare il lavoro per stare accanto alla mia Maria. Ora ha bisogno di me.
Improvvisamente Enrico vide Pietro farsi ancora più piccolo e vecchio. I suoi occhi buoni e fedeli, come quelli di un animale ferito, versarono lacrime piene di pudore. Pietro le asciugò con il dorso della mano.
Enrico rimase colpito, costernato, da quella notizia inattesa. A quel vecchio era legato da un profondo affetto. In lui rivedeva suo padre; due uomini simili anche nell'aspetto fisico. Due uomini la cui onestà li aveva resi immortali agli occhi di chi li amava. Enrico non esternava mai le proprie emozioni. Il suo autocontrollo era tale da riuscire a nascondere ogni suo fremito, ogni debolezza. Di fronte alla disperazione di Pietro lasciò che un'onda emotiva prendesse il sopravvento. Appoggiò le mani sulle spalle curve dell'uomo e lo attirò al petto.
Non era cosa facile colpire al cuore l'ingegnere Marini, ma la sensibilità, celata perfettamente da cinismo ed egoismo, veniva a galla nel momento in cui vedeva una persona soffrire, soprattutto se quella persona aveva fatto parte della sua vita.
— Non abbatterti, amico mio, prenditi tutto il tempo che ti serve, il tuo stipendio è comunque garantito, di questo non ti devi preoccupare, anzi è tempo di pensare al meritato riposo; parlerò con il mio commercialista in modo tale che tu possa andare in pensione in tempi brevi. Hai lavorato onestamente e duramente per tutti questi anni, ora devi riposarti e stare vicino alla tua Maria. Cerca di superare questo brutto momento e per qualsiasi cosa ricordati, io per te ci sarò sempre.
— Ingegnere, lei è buono come il suo papà...
— E sarebbe ora tu mi chiamassi semplicemente Enrico, mi conosci da quando portavo i calzoni corti!
— Va bene ingegn... ehm, Enrico.
— Bene, ora accompagnami dal geometra, mio fratello mi ha riferito che ci sono dei problemi...
— Oh sì, ce ne sono eccome! Se posso esprimere la mia opinione, quello mi sta proprio antipatico!
— Anche a me, Pietro, anche a me, e non chiedermi perché... almeno ha venduto qualche villetta?
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La sposa in grigio perla
RomancePaola, la protagonista, si innamora di un vestito grigio perla: una tonalità nata dal bianco e dal nero delicata ed essenziale. Come le calze grigio fumo che erano considerate eleganti di giorno. Il filo conduttore del romanzo è proprio questo abito...