Esco dall'ufficio della Sto particolarmente tranquilla, soddisfatta del colloquio che ho appena sostenuto. Sono convinta che questo lavoro sia ciò che fa al caso mio, soprattutto in questo periodo, e non vedo l'ora di iniziare settimana prossima. Dovrò fare parecchia gavetta, avendo comunque poca esperienza in campo musicale, ma non mi spaventa, anzi, ne sono entusiasta.
Pensavo che avrei avuto molti più problemi a gestire l'agitazione, visto che non ho mai sostenuto un vero e proprio incontro per poter ottenere un posto di lavoro. Però è stato molto più informale di quanto mi aspettassi: alla fine è una casa discografica dedicata al rap, dove sono tutti amici tra di loro, praticamente è una grande famiglia.
Riordino tutti i documenti che ho in mano e li infilo nella mia cartelletta viola, avviandomi verso il parcheggio sotterraneo e raggiungere la mia 500. Appoggio tutto il necessario per il colloquio sul sedile, per poi cambiarmi la maglia, sentendomi leggermente sudata, e mettendone una più comoda.
Richiudo tutto e torno agli studi, cercando la stanza dove Luca e la Gang stanno registrando il loro pezzo. Dopo qualche minuto, raggiungo il corridoio giusto ed entro nello studio di registrazione, dove trovo Ava in facetime con SickLuke, per controllare che il brano sia perfetto. Al di là di uno specchio unidirezionale, trovo Tony, Pyrex, Wayne e Plaza concentrati a rappare davanti ai loro microfoni.
Francesco si accorge della mia presenza e mi saluta alzandosi e abbracciandomi affettuosamente, probabilmente ricordandosi del nostro discorso dell'altra sera. È bello sapere che il migliore amico del mio ragazzo mi apprezza e mi sostiene, non è scontato.
Mi presento a Luke, sentendomi impacciata a dover conoscere una persona attraverso una videochiamata. Lui però sembra non farci caso, accogliendomi in modo caloroso e promettendomi che prima o poi sarebbe salito pure lui a Milano. Li lascio continuare a parlare del brano, non volendo interrompere la loro concentrazione, e saluto SickLuke con garbo.
Prendo una sedia girevole e la trascino vicino a me, per poi sedermi sopra e godermi lo spettacolo di Gangshit in live. Sembrano quattro scemi, vestiti così tamarri, ognuno di un colore diverso: dovrei far loro una foto e pubblicarla ovunque. Sembrano dei cazzo di teletubbies.
«Allora? Com'è?» chiede Wayne dubbioso, togliendosi le cuffie e guardando i suoi compagni, mentre aspetta una risposta dai produttori. «Io dico che è figa» si intromette Luca, mostrandosi soddisfatto del risultato del suo lavoro.
Noto l'aria stanca e mi chiedo se sia davvero compiaciuto o se semplicemente sia stufo di stare lì, siccome è da tutto il giorno che stanno lavorando. Gli altri tre però, sembrano non essere dello stesso umore, visto che ridono e si spingono come se avessero dormito per ore.
«Ma figa quanto da 1 alla tua tipa?» scherza Tony, causando una risata generale e lo sguardo di fuoco del mio ragazzo. Per quanto possa essere diventato bravo a controllare la gelosia, un commento del genere darebbe fastidio a chiunque.
Mi raggelo sul posto, temendo una reazione violenta e la conseguente fine della collaborazione e amicizia tra i due. Dall'altro lato, sono sorpresa che uno come Tony Effe possa apprezzarmi, credendo di non essere di certo nei suoi standard. E un po' mi fa piacere, visto che sento la mia autostima crescere.
«Oh!» esclama Luca poco dopo, sforzando un sorriso per sembrare divertito dalla situazione, ma lo conosco troppo bene per credergli. Sta bruciando dentro e lo sento, ma so che vuole evitare litigi con i suoi colleghi.
Ava mi guarda, non sapendo cosa fare e cliccando sul tasto nel microfono, probabilmente per comunicare ai ragazzi la mia presenza in studio. Lo fermo, facendogli segno di no, per evitare ulteriori tensioni e scazzi. Non voglio di certo creare dissapori nella scena trap italiana, non vorrei mai trovarmi i fan sotto casa pronti a spararmi.
"Eri tu la gne gne gne sono brutta Luca mi lascerà gnee" mima il produttore, prendendo per il culo tutte le pare che mi sono fatta qualche sera prima. E come dargli torto, mi sento una completa deficiente.
«Riproviamola ancora un paio di volte va» sbuffa Pyrex, che tra tutti è sicuramente il più diplomatico. Gli mando un bacio volante anche se lui non può vedermi, grata di aver risolto quel clima un po' troppo teso.
Riparte la base e i ragazzi tornano a rappare, mettendo più rabbia di prima e spaccando come mai prima. D'istinto applaudo una volta finito il pezzo, anche se nessuno può sentirmi: sono stati bravissimi e non vedo l'ora di sentirla in radio.
«Questa era perfetta, va bene così. Andiamo in sala che voglio fuma'» comunica Ava, portandosi la mano sulla faccia dalla stanchezza. Alla sua proposta, i quattro cantanti si risvegliano, avvicinandosi tutti alla porta.
Aspetto che l'amico di Plaza si alzi ed esco con lui per poterlo seguire, perché non so dove si trovi questa famosa saletta. Una volta raggiunta, incontro i ragazzi che mi guardano stupiti e imbarazzati, chiedendosi probabilmente da quanto tempo io sia qui.
«Sono appena arrivata, com'è andata la registrazione?» domando fingendomi curiosa, guardando Francesco, sperando mi regga il gioco. Mi guarda strano ma non parla, capendo che lo faccio per non creare atmosfere strane e far incazzare il mio ragazzo.
«Sisi è venuta bene, a casa quando Ava me la manda la ascoltiamo insieme» dice Luca, marcando bene l'ultima parola e dandomi un veloce bacio a stampo. Vorrei ucciderlo per questa scenetta da bambino di tre anni ma non posso, visto che ho mentito e lui non sa che ho sentito tutto ciò che è stato detto in studio.
Mi siedo su una poltroncina e preparo il mio blunt, per poi vedere gli altri seguirmi e iniziare a trafficare con la loro merce. Pyrex accende lo stereo e mette come sottofondo della trap americana, che aiuta parecchio a rilassarsi mentre si fuma.
Accanto a me si appoggia Tony, sbragandosi su un bracciolo e facendo aderire la sua coscia al mio petto, prendendosi una confidenza che non gli ho dato. La cosa però non mi infastidisce, quindi non sposto le sue gambe, forse anche un po' offesa dal comportamento di Luca.
Sono la sua ragazza punto e basta. Non mi piace che mi tratti come un trofeo da sbattere in faccia ai suoi amici, come un qualcosa che è riuscito ad avere solo lui. Dio, mi sta proprio sul cazzo quando fa così.
«Plaza è su un altro pianeta» commenta Wayne, notando che il ragazzo è immerso nei suoi pensieri mentre usa il suo telefono. Da quanto è preso, deduco che stia parlando con sua madre, così faccio segno agli altri di lasciarlo perdere. So quanto le vuole bene e quanto disprezzi chi lo distrae mentre le sta dedicando del tempo.
«Ciao bufetti, guardate con chi sto qui. Eeh, ve piacerebbe che la vostra tipa fosse così eh, e invece» biascica il ragazzo vicino a me, mentre fa una Instagram story di cui non mi ero nemmeno accorta. Mi copro il viso dall'imbarazzo, scoppiando a ridere nel sentire tutte le stronzate che dice. È scemo forte.
Inizia ad usare effetti imbarazzanti, prima usando quello che trucca come una dragqueen, poi quello che trasforma in un cagnolino. Sento gli occhi degli altri presenti nella stanza osservarci straniti, forse perché non si aspettavano legassimo così tanto in pochi giorni. È che in lui ci rivedo un po' Ale e mi viene da trattarlo come uno che conosco da una vita.
Prende il mio cellulare e scorre i vari altri filtri fino a trovarne uno che inverte i nostri visi, facendomi scoppiare a ridere così tanto da tossire tutto il fumo del blunt. Mi piego sul divano muovendomi come un indemoniata, a pezzi per le smorfie di Tony. È simpaticissimo, non è il fighetto che vuole far credere.
Nel giro di un paio di minuti ci calmiamo, riprendendo il respiro e tornando a fare silenzio, condizionati dal mutismo degli altri, forse imbarazzati per la situazione. Alzo lo sguardo per controllare la reazione di Luca e vedo che già mi stava osservando, con la mascella contratta e gli occhi scuri come petrolio.
Si nota da metri che si sta innervosendo parecchio, ma la cosa non fa che far incazzare pure me, invece che preoccuparmi. Non sono un cagnolino da tenere legato tutto il giorno e che deve ubbidire agli ordini. Non sto facendo nulla di male.
Decido di cazzeggiare su Instagram, per distrarmi un po', ma la notifica di una risposta ad una storia che probabilmente ha pubblicato Tony, me lo impedisce. Ma perché le cose non può dirmele in faccia?Story by me
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sofibianchi
Oh cazzo mi sono persacapoplaza
Avete finito?Lo guardo ancora, con il viso serio, cercando di capire se sia ironico o meno, ma dagli occhi incazzati che ho difronte, deduco di no. Anche se non dovrei pensarlo, quando è incazzato è ancora più bello.
«Faccio un giro che devo pisciare» sbotta dopo poco, forse sperando che io lo segua, ma decido invece di rimanere qui. Non è cosi che si risolvono le cose. Che se ne stia per i cazzi suoi, io non rinuncio a passare un bel pomeriggio con i miei idoli di una vita. Non può pretendere di essere sempre al centro del mio mondo.
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Baby tu non ci pensare💭 ||Capo Plaza
ФанфикArianna Castelli, ricca diciottenne milanese annoiata dal mondo e dalla sua monotonia, in una notte di follia incontra il giovane trapper emergente Capo Plaza, nome d'arte di Luca d'Orso, durante un suo concerto. Da quella sera, i due non riescono a...