Tre

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«MA TU SEI PAZZA» urla Sofia nel bel mezzo del cambio dell'ora, mentre le racconto del weekend precedente. La capisco, litigare con un cantante per cui stravedi durante la notte del suo concerto non é esattamente ciò che una ragazza normale sogna.
«Okay, forse ho esagerato, ma non ero sana cazzo! E poi tu non l'hai sentito il tono che usava, era da vero stronzo!» mi difendo, sentendo ancora la rabbia per il modo in cui sono stata trattata. Ma quelli famosi di solito non si fingono gentili con i fans??
«Ma aveva ragione! Lui era lì per la sua musica e per colpa tua ha dovuto fermare tutto!».
Sospiro frustrata, riconoscendo che la mia amica non ha tutti i torti e che forse io ero troppo andata per potermi rendere conto di star superando il limite. Mi stringo nella mia felpa cercando di alleggerire il peso al petto che mi porto da giorni e che mi fa sentire una merda. Sognavo una foto, un autografo, una chiaccherata e chissà, magari pure un flirt, ma non di certo di mandare a fanculo Capo Plaza.
«Non voglio sentire giustificazioni, ora tu entri su instagram e gli mandi un direct dove ti scusi» continua la predica Sofia, pensando veramente che io la stia ad ascoltare. Col cazzo che mi scuso con quel pallone gonfiato.
Scuoto la testa, rifiutandomi categoricamente di mandare un messaggio, ma la mia compagna è più furba di me, e digita velocemente qualcosa sul mio iphone, per poi iniziare a scorrere le foto del profilo instagram del trapper.

capoplaza

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capoplaza fear is near

@avamvsic quella felpa è mia
  ➡@capoplaza love you bro

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«Beh, mica male per essere uno stronzo, no?»
Sbuffo, perdendomi a fissare tutte le sue foto: non ci sono dubbi, è infinitamente maledettamente fottutamente bello. E questo mi fa incazzare il doppio, perchè non puoi essere così cattivo se ti ritrovi un viso così dolce, non è giusto.
«È un figo, okay, ma ciò non toglie che dovrebbe essere lui a scusarsi» mi difendo, cercando di mantenere la mia posizione, che però ora non mi sembra tanto corretta come prima.
Sofia continua a mostrarmi diverse sue foto, una più ben riuscita dell'altra, iniziando a farmi pentire di essere sempre così impulsiva. Il suo ultimo post in particolare cattura la nostra attenzione, lasciando entrambe a bocca aperta.

capoplaza

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capoplaza grazie mille per ieri, mi scuso se il concerto è finito prima del previsto. Ho avuto un contrattempo, ma mi farò perdonare.

@avamvsic "contrattempo"😂😂

@plazamylife non ti preoccupare amoree❤❤

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Non ci credo, ma manco se mi pagano. Si è preso la colpa al posto mio. Che senso ha?
«Bel gesto per uno che è stronzo eh» mi sfotte la mia amica, notando il mio stupore «che dici, glielo scriviamo un messaggino?» continua usando una vocina stridula. La schiaffeggio, cercando di nascondere l'imbarazzo che quel ragazzo mi provoca. Più cerco informazioni su di lui su internet più le mie convinzioni vanno a farsi fottere: Luca D'Orso, suo vero nome, è un bravo ragazzo. Rimango indecisa per diversi minuti davanti allo schermo del mio cellulare, non sapendo cosa fare.
Sospiro, esasperata dalle suppliche di Sofia, ed entro in direct, scrivendo velocemente un messaggio che invio subito, senza nemmeno rileggere. Se mi metto a pensare va a finire che non lo faccio più.

aricastelli
Ehi! Volevo scusarmi per l'altra sera... sia per il concerto che per come ti ho risposto. Spero tu possa cambiare idea su di me.

Notando che seguo solo lui, curioso anche il profilo di Ava ed inizio a seguirlo, visto che è stato l'unico ad avermi fatto una bella impressione. Spengo il telefono e mi sistemo in modo composto sul mio banco mentre noto la professoressa di inglese entrare. Mi scambio un'occhiata con la mia compagna: se non risponde mi dovrà consolare lei.

***
aricastelli
Ehi! Volevo scusarmi per l'altra sera... sia per il concerto che per come ti ho risposto. Spero tu possa cambiare idea su di me.
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Passo qualche minuto a fissare la nostra chat, nella speranza che arrivi una notifica, per poi spegnere il telefono e buttarlo in borsa, snervata dalla mancata risposta. In fondo ci speravo che lui rispondesse e si scusasse, ma probabilmente mi sono fatta troppi film. Alessandro mi raggiunge al nostro muretto fuori scuola e si accende una sigaretta con me, mentre mi fissa con uno sguardo più cupo del solito.
«Ti sei ripresa?» mi domanda dopo poco, con una freddezza che mi allarma: è sempre molto affettuoso, non parla mai prima di avermi dato almeno un bacio. Muovo la testa in assenso, mentre lo attiro a me per controllare se ha dell'erba in tasca. Mi prende il polso, fermandomi nell'impresa «forse dovresti darti una calmata, l'altra sera non è stato un bello spettacolo».
Rimango spiazzata da tale serietà, ma com'è che in sti giorni sono tutti così simpatici con me?
«Stai scherzando spero. Il nostro rapporto si basa sull'eccesso, lo sai» cerco di farlo ragionare. Lo sa meglio di me che il nostro è un legame nato dalla noia e irrequietezza di entrambi, non può mettersi a fare l'adulto proprio ora.
«Sto solo dicendo che hai rovinato una serata a un sacco di gente solo per il capriccio di esagerare» risponde secco, posizionandosi davanti a me per guardarmi negli occhi. Mi sento offesa per il tono che sta usando, come se lui fosse un santo e io una merda.
«Anche meno, Ale. Mi dai lezioni di vita e poi se sto male manco vuoi chiamare i soccorsi?» lo canzono, ricordando le parole di Plaza e perdendo sempre più fiducia nella persona che ho di fronte. Serra le labbra e si irrigidisce di colpo, consapevole di essere stato punto nel vivo: colpito e affondato, tesoro.
«Io ti proteggo sempre, lo sai. Cercavo solo di evitarti un mare di casini. Però prego, se preferisci stare ad ascoltare quel mezzo trapper uscito male, fa pure».
Mi alzo e afferro la cartella, scocciata dal fatto che ogni uomo che incontro nella mia vita è un povero stronzo. Mi avvio verso casa, ma Alessandro cerca di fermarmi afferrandomi il braccio «dai scusa, non voglio litigare».
Sento il bruciore nello stomaco dalla rabbia, ma cerco di mandare tutto giù «lo so, è tutto okay. Solo, in questo periodo meglio se non ci vediamo» sussurro, dandogli una carezza sulla guancia. So che ci starà male, ma in questi giorni non mi va proprio di vederlo, anche se non so il perchè.
Mi rigiro e inizio a camminare, mettendomi le cuffiette ed accendendo il telefono, sul quale una notifica spicca fra tutte:

@avamvsic ha iniziato a seguirti

Baby tu non ci pensare💭 ||Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora