⚠AVVISO IMPORTANTISSIMO⚠
Questo capitolo contiene scene di sesso esplicite che potrebbero urtare la sensibilità di alcune persone, alle quali consiglio di saltare la scena che verrà segnata da due trattini.
Colgo l'occasione per precisare che anche se non è esplicito l'utilizzo del preservativo, non significa che i due protagonisti non lo stiano usando. Ricordo a tutte le lettrici l'importanza del profilattico, per evitare non solo gravidanze indesiderate, ma anche e soprattutto malattie veneree.
Inoltre, i due protagonisti sono entrambi ubriachi e quindi poco coscienti, ma consenzienti. Ricordate che nel caso in cui in un rapporto sessuale un soggetto è sobrio mentre l'altro è ubriaco, è considerabile stupro. Il consenso non è uno scherzo, non va preso alla leggera nemmeno nelle fanfiction.
Infine, avere rapporti sessuali in luogo pubblico è reato, non fatelo per l'amor di dio ahahaha.
Buona lettura!Tony trova un punto della pista dove possiamo non essere disturbati dai chiacchieroni e, allo stesso tempo, Luca possa vederci. Mi sorride, sostenendomi visto che devo camminare su dei tacchi nonostante io sia ubriaca, e scoppio a ridere non sapendo nemmeno il perché. Sto rischiando di mollarmi con il mio fidanzato e ho la ridarella, ok.
Mi concentro e inizio a muovermi seguendo il ritmo della musica reggaeton, che mi aiuta a ballare in modo sensuale. Ancheggio e porto le braccia in alto, chiudendo gli occhi totalmente presa da Te Botè e buttando a terra il mio coprispalle trasparente.
«Cristo, se non stessi con un mio amico non sai cosa ti avrei fatto ora» commenta il ragazzo dietro di me, mentre si diverte a osservare ogni centimetro del mio corpo. So che è solo un commento ironico detto da uno strafatto, ma spero veramente che nessuno lo abbia sentito, altrimenti sono cazzi.
Sento le mie spalle aderire al petto di Tony, mentre quest'ultimo mi circonda la vita con le sue braccia muscolose. Sento il suo respiro sul collo, mentre appoggia la sua guancia alla mia e si prende la libertà di osservare ben bene la mia scollatura. Se non fossi sicura che lo faccia solo per far svegliare il mio ragazzo, gli avrei già mollato uno schiaffo.
«Ci sta guardando, sciogliti ancora di più» sussurra sfiorando il mio orecchio con le sue labbra, per poi mordicchiare delicatamente il mio lobo. Sussulto, non aspettandomi tale gesto e sentendo strane vibrazioni partire dal mio basso ventre. Il Tony sa il fatto suo, eh.
Seguendo il mio istinto, mi avvicino ancora di più a lui, sentendo il suo membro contro il mio fondoschiena. Avendo ormai un fuoco dentro che mi sta bruciando viva, mi muovo su e giù lentamente, accennando dei passi di twerk.
Il ragazzo dietro di me porta le mani sul mio culo, non riuscendo a staccare gli occhi da esso, mentre lo muovo con dei muscoli che nemmeno sapevo di avere. Se devo giocare sporco, voglio farlo bene cazzo.
Alzo lo sguardo e incontro quello di Luca, totalmente rigido a qualche metro da noi, mentre non crede si suoi occhi. È completamente teso e ha gli occhi più neri che io abbia mai visto, mentre scalcia un paio di bicchieri a terra. Gli faccio un cenno a mo' di saluto, mentre tiro fuori la lingua e la passo sul contorno delle mie labbra, per poi fargli l'occhiolino.
Tony continua a passare le mani sul mio corpo, iniziando a prenderci gusto a giudicare dal suo sorrisino. «Okay, massimo dieci secondi e arriva» commenta, facendomi fare una giravolta che cattura gli occhi di altri ragazzi in pista.
Nel girarmi, vedo una figura avvicinarsi velocemente a noi e prima che io me ne possa accorgere, vengo scaraventata a due metri di distanza. Nel giro di due secondi ritrovo davanti ai miei occhi Luca e Tony che si urlano contro e si spintonano come dei ragazzini.
«Tranquillizzati bro', la stavo facendo svagare» biascica il romano, cercando di placare la rabbia del mio fidanzato. E sembra riuscirci, visto che riprende il respiro e si calma, smettendo di agitarsi.
«Ringrazia dio che siamo tutti e tre sbronzi, altrimenti mandavo affanculo te, lei e tutto il featuring» sbotta mantenendo gli occhi fissi su Tony, come se volesse ucciderlo lì sul posto. Quest'ultimo annuisce in silenzio, forse capendo di aver superato il limite, e gli sussurra un «calmati» dandogli una pacca sulla schiena, che però viene schivata. Direi che dovrà aspettare domani per fare pace.
«Tu vieni con me» asserisce serio Plaza, afferrandomi per il polso e trascinandomi per mezza discoteca, facendosi notare da tutti i presenti. È nero e continua a non volermi mollare il braccio nonostante inizi a darmi fastidio. Dio, lo sapevo che questa serata sarebbe finita in merda.
Raggiungiamo uno stanzino vuoto, con solo qualche scaffale pieno di alcolici al suo interno, e in cui i suoni arrivano ovattati. Per poter chiarire mi ha portato nello sgabuzzino del Fiore di Loto, figo.
«Che cazzo vuoi?» sbotto acida, infastidita che lui abbia interrotto il mio divertimento mentre ballavo. Porto le braccia al petto e corrugo la fronte, comportandomi esattamente come una bambina delle elementari che non ottiene ciò che vuole.
«Mai più, Arianna. Non ti devi permettere mai più di fare la puttana con un altro, perché ti sbatto fuori di casa, non me ne frega un cazzo». Noto la sua fronte sudata mentre continua ad agitarsi e dimenarsi come se fosse in preda al panico. Non bevo più, lo giuro, combino sempre cazzate.
«Ti scopavano tutti con gli occhi, te ne rendi conto?» continua sbraitandomi in faccia, mentre chiude il passaggio intrappolandomi tra sé e uno scaffale. Evito di guardarlo negli occhi, forse vergognandomi un po' di quello che ho fatto: ora non ha tutti i torti per essere incazzato.
«Però mi scopi solo tu, dovrebbe essere questo l'importante» rispondo provocandolo, troppo orgogliosa per scusarmi. Anche lui ha sbagliato, non sono scema: l'ho visto flirtare con quelle due ragazze e trafficare con i loro cellulari.
«Ora non basta più» sussurra sfiorando le mie labbra, per poi posare delicatamente le dita lungo le linee della mia scollatura. Rimango abbastanza confusa dal fatto che ciò che dice è l'esatto contrario di ciò che poi fa, visto che sta passando con la lingua le linee delle mie clavicole.- -
Arriva fino al solco del mio seno, dove lascia diversi baci umidi per poi prendermi per i fianchi e farmi girare con il viso verso lo scaffale pieno di bottiglie varie. Ansima parecchio, forse affaticato dal caldo, mentre si toglie la maglia e mi alza la gonna aderente fino a scoprire tutto il mio sedere, sfilando velocemente pure le mutandine.
«Stasera ti sfondo, non mi frega un cazzo, mettiti a 90'» sussurra con tono deciso mentre spinge la mia schiena verso il basso, per farmi piegare. Mi aggrappo con le mani ad un ripiano, mentre mi sposto i capelli cercando di farmi aria.
Non riesco a pensare a nulla, sono totalmente presa dal momento, schiava dei miei impulsi che sono diventati incontrollabili. Per quanto possa sembrare scorretto, amo quando fa l'uomo padrone mentre scopiamo, e l'idea di farlo in un luogo proibito mi eccita assai.
Sento le sue dita accarezzare dolcemente la mia intimità, nonostante il suo umore violento, e sospiro, sia per il piacere sia per il fatto che riesce ad essere corretto con me pure da sfatto. Inclino la testa all'ingiù mentre chiudo gli occhi, beandomi del suo tocco paradisiaco.
«Sei già tutta bagnata senza che ti tocco, lo vedi quanto mi vuoi? Puoi farti scopare da chi ti pare, ma nessuno ti fotte come lo faccio io, lo sai». Si inginocchia e mi lascia diversi lenti baci sulla mia intimità, per poi rialzarsi velocemente, nonostante io lo preghi di continuare.
«Supplicami ancora» continua ad ansimare, mentre mi costringe a soffrire della sua mancata presenza. Sembra che si diverta a vedermi così, debole di fronte a lui, pregandolo di soddisfarmi.
«Scopami, Lù, ti prego» piagnucolo stremata, mentre l'effetto dell'alcol arriva al suo apice, offuscandomi del tutto la mente. Lo vedo chiudere la porta a chiave con tutti i muscoli facciali contratti, per poi tornare dietro di me e slacciarsi la cintura di pelle.
Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi, mentre si gode la visione del mio corpo piegato davanti a lui. Lo sento giocare con la mia entrata, sfiorandola più volte con il suo membro, facendomi volere di più.
Dopo qualche secondo entra con un colpo secco facendomi sussultare, visto che inizia a dare colpi forti tanto da muovere tutto lo scaffale a cui mi sto appoggiando. Gemo, compiaciuta da questa crudezza che mi sta appagando parecchio, per poi appoggiare la fronte al ripiano, cercando di prendere fiato. Dio, ci sentiranno di sicuro.
Sento una mano coprirmi la bocca, così iniziò a baciare e leccarne le dita, provocandolo ancora di più. La sposta dopo un paio di minuti, per potermi lasciare un paio di schiaffi sul sedere.
Mi giro leggermente, per godermi l'immagine di Luca in tutto il suo splendore, trovandolo totalmente rilassato, mentre continua a muoversi in modo rude. Non mi ha mai scopato così, eppure mi piace, anche troppo. Se le mie amiche femministe mi vedessero ora mi ucciderebbero.
Vengo poco dopo, stremata dalla sua violenza, e lui mi segue, lasciandosi andare a diversi gemiti di piacere. Esce da me e riprende fiato, per poi richiudersi i pantaloni che non ha avuto nemmeno la briga di togliersi del tutto.- -
Mi volto, tirandomi giù la gonna, sentendomi del tutto soddisfatta, ma ancora offesa dal nostro litigio prima di entrare in discoteca. Sto in silenzio mentre mi sistemo il vestito, non sapendo cosa dire ma odiando il sorriso superiore che non riesce a togliersi dalla faccia. Pensa di aver vinto, di avermi dominato, ma si sbaglia.
«Dai, dimmelo se ne trovi uno che ti fotte così» commenta ironico, mentre si avvicina verso di me per baciarmi appassionatamente. Illuso, crede che si sia risolto tutto.
Frugo nelle sue tasche ed estraggo il telefono: apro instagram davanti ai suoi occhi ed entro in direct, come se già sapessi cosa trovare. Clicco sulla sua ultima chat, con una ragazza sconosciuta, e vedo un "ciao" da parte di Luca che non ha ancora ricevuto risposta. Curioso il profilo e riconosco una delle due ragazze che ha passato la serata con lui, così giro il telefono per mostrargli ciò che ho scoperto.
«Se lo è scritto da sola mentre cercava il suo profilo con mio cellulare dai» si giustifica, riprendendo infastidito il proprio telefono. Se pensa di parlare con un idiota, sta sbagliando di grosso.
«E chi glielo ha chiesto il contatto su instagram? Vedi Lú? Fai le lezioni di vita a me su come mi vesto, fai il geloso, marchi il territorio e cazzi vari. Però guarda chi sei, osservati allo specchio. Appena mi giro sei ad attaccare bottone con due strafighe che ti fanno gli occhi dolci. Io non mi faccio scopare da nessuno, perché voglio solo te e lo sanno tutti. Tu sei sicuro di volere solo me? Ho dei dubbi».
Sono estremamente calma mentre dico il mio monologo, mantenendo la smorfia da stronza che mi riesce tanto bene. Non mi frega nulla di un messaggino con una tipa, lo so che è stata lei a mandarlo, ormai mi sto abituando a questo mondo e so come funziona. Però forse dovrebbe imparare a capire che tra i due quello che ha problemi di fedeltà non sono io.
Non aspetto nemmeno che risponda, visto che voglio fare un uscita scenica, così sistemo i miei capelli con fare altezzoso, per poi girare la chiave ed aprire la porta. Mi volto verso di lui, che mi guarda totalmente incantato, probabilmente ancora sotto l'effetto dell'alcol, e gli faccio un occhiolino, per poi uscire sculettando e tornando dagli altri.
1 a 0 per me.
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Baby tu non ci pensare💭 ||Capo Plaza
FanfictionArianna Castelli, ricca diciottenne milanese annoiata dal mondo e dalla sua monotonia, in una notte di follia incontra il giovane trapper emergente Capo Plaza, nome d'arte di Luca d'Orso, durante un suo concerto. Da quella sera, i due non riescono a...