37. Imprevisti.

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NIALL's POV

Avevo quasi dimenticato quanto potesse essere bello svegliarsi al suo fianco, seminudi, e con un semplice lenzuolo a coprirci.
Avevo quasi dimenticato com'era svegliarsi con il suo profumo ad invadermi le narici mentre la luce del sole filtrava dalle tapparelle abbassate.
Restai ad osservarla immobile per qualche minuto, mentre aveva il viso rivolto nella mia direzione, il respiro regolare ed i capelli sparpagliati sul cuscino.

Era bella la mia Lizzie, era bellissima.
Era il sole ed io il suo girasole, dipendente da lei, follemente innamorato di lei.
Come avrei fatto a spiegarle la verità?
Come mi sarei giustificato?
Come le avrei spiegato il vero motivo per cui avevo deciso di spezzare il cuore ad entrambi?
Stupido Niall James Horan!

La sveglia sul comodino segnava le 13:30, sarei potuto tornare a dormire ma decisi comunque di alzarmi, un po' controvoglia, per farmi una doccia e lavarmi i denti.
Non riuscivo a credere che io e Liz avevamo fatto l'amore dopo tre anni. Piuttosto che farfalle, quella che avvertivo nello stomaco era una mandria di cavalli che correva su e giù. Ero così felice di poterla considerare mia di nuovo che avevo il timore di scoppiare a piangere da un momento all'altro.

Quando ritornai in camera da letto Liz era ancora addormentata nella stessa posizione così, dopo averle lasciato un bacio leggero tra i capelli, decisi di sistemare i nostri abiti della serata passata nei nostri armadi.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, odiavo il disordine, soprattutto a casa mia. Quando ero un ragazzino, come tutti i comuni mortali, avevo vissuto la fase di ribellione, ma crescendo avevo capito che per avere ordine nella testa lo si doveva avere anche nella vita di tutti i giorni, a partire dalla casa. Dopotutto ero un cantautore, e scrivere diventava difficilissimo in un ambiente inadatto per la mia sanità mentale.

Una volta fatto presi posto sul divano sintonizzandomi sul canale del golf mentre ordinavo cibo cinese d'asporto.
Il golf era la seconda mia via di fuga, dopo la musica. Ero sempre stato un fan di questo sport, ma solo da cinque anni ero diventato un vero e proprio appassionato - evidentemente avevo solo bisogno di un po' di tempo libero, e la pausa della band me l'aveva permesso - tanto da diventare un socio della Modest!Golf.

"Buongiorno... O buonasera."
Venni colto alla sprovvista dalla voce assonnata e sexy di una ragazza bellissima con i capelli legati in una coda di cavallo.
"Liz ciao... Buongiorno." sorrisi mentre prendeva posto vicino a me sul divano.
Eravamo entrambi imbarazzati o, quantomeno, io di sicuro.
"Tutto bene?" mi chiese piegando le ginocchia verso il petto come faceva da bambina.
Dio, sembrava così piccola e indifesa.

Mi avvicinai per lasciarle un bacio a fior di labbra e le sorrisi.
"Ora sì, sto decisamente bene."
Lizzie arrossì nascondendo quasi del tutto il viso con le braccia e le ginocchia.

"Ho ordinato cinese, hai fame?"
Alzò leggermente il capo prima di rispondere con un "Decisamente" e le spiegai che il fattorino avrebbe consegnato il tutto verso le 15:00 perchè non sapevo a che ora lei si sarebbe svegliata.
"Perfetto Nì, tanto l'auto passa alle 17:30 giusto?"
Annuii e quello che fece dopo mi lasciò completamente sorpreso: si mise a cavalcioni su di me poggiandomi le mani sul petto. Iniziai a guardarla negli occhi ambrati per qualche secondo, prima che iniziasse a baciarmi con trasporto.
Cazzo.

Ogni cellula del mio corpo era attratta da lei; eravamo due poli magnetici opposti che non riuscivano a stare separati.
Poggiai le mani sui suoi fianchi mentre il bacio diventava sempre più bagnato.
Le nostre lingue si inseguivano come in una danza, mente il suo bacino spingeva sempre più sul mio e la mia erezione non faceva che aumentare.
Quella ragazza era capace di mandarmi all'inferno e al paradiso contemporaneamente. La amavo, e volevo urlarglielo; volevo urlarlo a lei e al mondo, ma quello non era il momento opportuno.
Riuscii solo a sussurrarle un debole "Ti voglio" seguito da gemiti e sorrisi mentre ci liberavamo delle magliette.
Lizzie rimase in biancheria intima, non indossava dei pantaloni perchè la maglietta che aveva era abbastanza lunga da coprirla fin sotto la coscia.
Cazzo quanto era bella.

Everything comes back to you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora