Laila
Approfitto dell'aiuto dello strano sconosciuto per svignarmela. Ho molta paura. Paura che possa riaccadere una cosa del genere, ma che non venga salvata da nessuno. Piango interrottamente. Singhiozzando perlustro tutto il locale in cerca della mia migliore amica, ma di quest'ultima neppure l'ombra.
Non ci tengo a rimanere ancora sola in questo posto maledetto, così decido di andare a casa. Anche se così facendo sono obbligata a prendere un taxi visto che è stata April ad accompagnarmi al locale e i pullman a quest'ora non passano sicuramente. Fermo il primo taxi che mi passa d'avanti salgo e gli comunico la destinazione, quest'ultimo parte. Alla guida c'è un uomo sulla cinquantina. Ha i capelli ormai quasi tutti bianchi, gli occhi di un marrone scuro e la sua faccia paffutella è caratterizzata da un accenno di barba. L'autista fischietta probabilmente per tenersi sveglio, data la tarda ora. Un fiume di lacrime silenziose ricomincia a scendere dai miei occhi. In testa mi frullano mille domande : Anche lui mi vuole fare del male? Ci sarà qualcuno che verrà in mio soccorso?
L'autista incrocia il mio sguardo grazie allo specchietto retrovisore. E quando si accorge delle lacrime presenti sul mio volto mi chiede: <<Tutto bene, signorina?>>
<<S-si.>> Rispondo, consapevole che è una gran cavolata. Ma per fortuna il conducente non ribatte e di ciò gliene sono infinitamente grata.
Arrivata a destinazione getto i soldi sul sedile posteriore e mi fiondo in casa. Mi butto con tutti i vestiti sul letto e chiudo gli occhi, ma niente il sonno non arriva. Anzi rivivo gli attimi di terrore di quella sera e spero di cancellare al più presto, anche se sarà molto difficile. Continuo a girarmi e rigirami fra le coperte. Guardo la sveglia 7:06. Ormai mi arrendo, so per certo che non mi addormenterò più. Decido di alzarmi. April non è ancora tornata da ieri sera e io sono un pochino preoccupata. Vado in cucina e decido di preparare i pancake allo sciroppo d'acero. Ne preparo in abbondanza perché so che April ne va ghiotta. Li divido in due porzioni una la mangio io e l'altra la sistemo in un piatto , per poi coprirla con un tovagliolino.
Vado in camera mia indosso una tuta le scarpe da ginnastica e metto gli auricolari. Sulle note di Perfect di ED.SHEEREN inizio a correre. Passo per il parco vicino a casa mia, mi concentro sul rumore delle mie scarpe che battono sull'asfalto, che arriva affievolito alle mie orecchie dato la presenza della dolce melodia della canzone. Non so come mi ritrovo vicino a un laghetto. Stranamente quel luogo mi infonde pace e mi fa stare bene. Sono pochi i luoghi dove percepisco questi sentimenti. Fa caldo e c'è molto sole, ma non è sgradevole visto che ci sono parecchie zone all'ombra. Decido di sdraiarmi sotto a un maestoso albero e chiudo gli occhi, lasciandomi cullare dal lieve suono della natura cado in un sonno di certo non sereno, ma perlomeno privo di incubi.
Drinn...Drinn...Drinn...
Mi sveglio di soprassalto per colpa della suoneria del mio telefono. Rispondo senza guardare il nome
<<Pronto?>>
<<Ma dove sei finita? Sono le due di pomeriggio.>> Al telefono c'è April abbastanza nervosa.
<<Le dueee!!>>
<<Si le due scema. Adesso dimmi dove sei?>>
<<Sono al parco arrivo, arrivo.>> E le chiudo il telefono in faccia.
Mi incammino lungo il sentiero e devo dire che quando arrivo a casa sembrano passati anni. Nell'appartamento mi ritrovo April che è molto, ma molto arrabbiata.
<<Mi hai fatto morire dalla paura. Non lo fare più!>> Dice con la fronte corrucciata.
<<Si, mamma.>> Dico prima di stamparle un bacio sulla guancia per poi scoppiare a ridere mentre varco la soglia della mia camera. Tolgo la tuta sudate ed entro in doccia, penso a tutto quello che è successo oggi. Istintivamente metto una mano al collo per toccare la catenina...
Eh...
Cavolo...Cavolo...Cavolo...
Non c'è. L'avrò persa ieri sera al locale. Gli occhi mi si inumidiscono. Era l'unico ricordo dei miei genitori biologici...
Anche se è da pazzi, l'unica cosa che posso fare al momento è di ritornare a quel locale...
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SPAZIO AUTRICE:
E come promesso eccomi qui con un nuovo capitolo.
Secondo voi Laila ritornerà al locale? Ma soprattutto incontrerà Josh?
Lo scoprirete nel prossimo aggiornamento.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate commenti e stelline.
Maria Pia :*
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BLACK LOVE
RandomLaila Mia Collins ha vent'anni studia Psicologia a Los Angeles. È una ragazza timida e insicura. Sa di essere adottata, ma non sa il nome dei suoi veri genitori. Ha una vita perfetta, o quasi! Nella sua vita manca solo una cosa: L'AMORE. Infatti Lai...