Josh
<<Ciao papà!>> Dice Jasmine con voce stridula.
Si avvicina al padre, che è seduto comodamente davanti al camino, e gli scocca un bacio sulla guancia.
<<Ciao tesoro!>> Le cinge le spalla e l'avvolge in un abbraccio che sembra tutt'altro che caloroso.
Si avvicina a me con grandi falcate. Mi afferra il braccio e conficca le unghie nel mio avambraccio, faccio una smorfia di dolore ma non dico niente.
<<Andiamo?>>
<<Certo.>>
Ci dirigiamo verso la mia macchina, ed io prima di salire le apro lo sportello.
Dopodiché faccio il giro della vettura e salgo anch'io.
Emetto un sospiro quasi impercettibile, mi giro di lato e osservo la ragazza seduta alla mia destra. Non posso fare a meno di pensare Laila, mi ritorna in mente il suo sguardo intento a scrutare tutto ciò che c'era fuori dal finestrino.
Le sue morbide labbra che hanno il sapore di zucchero filato, le sue guance leggermente arrossate dal freddo. E poi...non posso evitare di pensare a Noi .
Noi sulla ruota panoramica, così in alto che il mondo sembrava piccolissimo.
Noi in una bolla dove abbiamo toccato la felicità con un dito.
Semplicemente noi .
Spero vivamente che questo noi , il nostro noi, continuerà ad esistere.
A strapparmi dai miei pensieri è Jasmine che con modi non molto galanti si schiarisce la gola.
"Allora, andiamo? "
"Certo." rispondo prima di mettere in moto.
Mi concentro sulla strada ed evito di guardare alla mia destra.
I dieci minuti che impieghiamo per arrivare al ristorante sembrano anni. Con Laila è tutto più piacevole, amo passare del tempo con lei in qualunque momento e in qualunque circostanza. Mi basta solamente ascoltare il suo respiro per migliorarmi la giornata.
Scendiamo dall'auto ed entriamo nel ristorante scelto con cura da Jasmine. A me questo ambiente non mi piace, troppo lussuoso e raffinato per i miei gusti.
Un cameriere ci aspetta poco dopo varcata la soglia.
<<Salve signori, i vostri cappotti prego.>> Dal suo accento si intuisce che non è del luogo, si capisce benissimo che è Francese. Non è molto giovane, il suo viso è caratterizzato da molte rughe. Ha i capelli grigi con qualche ciocca bianca, segno che non ha meno di sessant'anni. Sembra simpatico e dal suo sorriso oserei dire anche buono. Afferra il mio soprabito nero e la pelliccia di Jasmine per poi portarli in un'altra stanza. Ritorna dopo poco e dice:
<<Signore...>> Da uno sguardo veloce alla mano di Jasmine per controllare, probabilmente, la presenza di anelli. Ovviamente non ne trova quindi continua: <<Signorina con che nome siete prenotati?>>
<<Davis.>> Rispondo prontamente.
<<Seguitemi, prego.>> Dice indicando con una mano la sala.
Dopo un lungo slalom fra i tavoli, occupati da ricche persone che ci guardano con disprezzo, arriviamo al nostro tavolo.
Il cameriere ci sposta le sedie in modo tale che possiamo accomodarci.
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BLACK LOVE
RandomLaila Mia Collins ha vent'anni studia Psicologia a Los Angeles. È una ragazza timida e insicura. Sa di essere adottata, ma non sa il nome dei suoi veri genitori. Ha una vita perfetta, o quasi! Nella sua vita manca solo una cosa: L'AMORE. Infatti Lai...