Maestri di strada

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Ciro tira un calcio al pallone, più forte che può, colpendo una lattina arrugginita. Il clangore metallico è la musica più bella che conosce, quando ci riesce, si sente più leggero di una nuvola e più alto di un paio di spanne. Strilla di gioia selvaggia, poi ride e si getta a sedere sulle scalinate della Chiesa. Accanto a lui un uomo, dagli occhi di mare e la barba bianca. Sono giorni che torna a trovarlo e parlano. All'inizio parlava solo l'uomo, poi Ciro ha cominciato a rispondere: non è male.

- Ma comm' t'ha venut' sta mania, Cesare?

L'uomo ride, con gli occhi, ma resta serio: non vuole offendere il suo giovane nuovo amico.

- È stata colpa di due femmine, Ciru'. Prima ha cominciato mamma mia, sai? Era una tosta, una femmina dritta come la lama di un coltello. M'ha mannat' 'a scuola, ogni giorno e mi faceva studiare bene. Poi una bella giornata, se ne viene con la sua idea brillante! Mi dice: "Cesare, vai a chiamare pure il figlio di Don Savino, mi pare che va troppo poco a scuola". E un altro giorno: "Cesare', ma da quanto tempo Gennaro non si presenta in classe, 'ne? Parlace nu poc', vedi se vene insieme a te". E nu juorn' da uno, nu juorn' da n'ato, mi fece convincere mezzo quartiere a mettersi a studiare. E ci faceva pure 'o doposcuola, mica si scucciav'! Ci metteva assettati a cerchio, abbascio o vic', e ci spiegava, cu na pacienz'! Una, due, dieci, cento volte, non si stancava mai! Diceva che se capivamo bene, poi a scuola ci potevamo divertire, pure! E i voti belli li avremmo avuti! E coi voti belli, il lavoro buono.

- E chell'altra femmina? Chi è?

Cesare si fa pensieroso. Era difficile trovare le parole, da quando la sua Carla se n'era andata.

- Mbe'? Nun parl' cchiù?

- Hai ragione, Ciru', scusa! È che mi manca, era a mugliera mia. Lei non era di qua, sai? Era del nord, ma proprio su su, e nu paese sulle montagne, le Alpi. Le sai le Alpi, Ciru'? Sono le montagne più alte che ci stanno in Italia. Lei era nata in un paesino proprio piccolo, mica comm'a Napuli. Nu paisiello mmiez e muntagn' e pure vicino a un laghetto. Me l'ha fatto visitare, abbiamo fatto insieme tutto il giro della sua zona, pareva n'avventura. Era n'ata femmina tosta. Una con un cervello che se lo scordano gli scienziati! E pure coraggiosa, una che non se ne 'mpurtav, parlava n'faccia a tutti, se una cosa non le andava giù. Ha pure scritto dei libri!

Ciro lo guarda, lo sguardo ammirato suo malgrado. Una che scrive i libri non è una che si incontra tutti i giorni, sui libri si mette la firma e quella firma dura per sempre.

- I libri, Cesare? Ma davvero dici o mi pigli in giro?

- Qualche volta te ne faccio vedere uno. Eravamo maestri tutti e due e anche se eravamo diversi tenevamo tutti e due la voglia di lavorare per bene cu e' ccriatur'. In uno di questi libri parla pure di un principe. Il principe della Danimarca. Una storia famosa, eh, ma lei l'ha raccontata a modo suo. E 'amma accuminciat' a insegnare in una maniera pure tutta a modo nostro. A noi piace e' sta mmiez' a via. Cioè, ci piaceva. Mo sono rimasto da solo, perché è morta. È passato già nu poc' e tiemp', ma non mi abituo ancora! Ancora mi viene di parlare al plurale! Però poi con noi sono venuti pure altri maestri, ma sempre gente in gamba. Quann' t' decid' a venì, guagliò? Ci divertiamo, studiamo, poi ci facimm' na partitell' a pallone.

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www.maestridistrada.it

fondata da Cesare Moreno e sua moglie, scomparsa dalla sua vita ma non dal cuore di suo marito e dell'associazione, Carla Melazzini, autrice, tra le altre cose, di "Insegnare al Principe di Danimarca"

Piccola nota sull'uso del dialetto:

Pur avendo usato termini dialettali più semplici possibile, mi rendo conto che alcuni lettori, in particolare di regioni più distanti dalla mia, possono avere difficoltà

Qui sotto vi riporto termini su cui una lettrice meravigliosa, , mi ha chiesto delucidazioni, se c'è necessità di aggiungerne altri, segnalatemeli senza problemi

Assettati = Siediti

Abbascio 'o vic' = Giù nel vicolo

Cu 'e ccriature = letteralmente, con le creature; si utilizza questo termine per indicare, genericamente, i bambini

La Libraia del turno di notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora