cap.14

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Tony's pov
Appena arriviamo Peter e Mark si scatenarono, correndo da tutte le parti, affascinati da tuti quelle vetrate illuminate da una leggera luce fredda che metteva in risalto l'oceano blu con tutte le sue creature. 
"Si okay, tu ora vieni qui!"
Dissi prendendo Peter in braccio e tenendolo su di un fianco. 
"Squalo!"
Rispose indicando l'acquario.
"No Petey quello non è uno squalo."
"Squalo, squalo"
"Pete quello è una manta, non uno squalo"
"Ma io voglio vedere uno squalo"
"Oh piccolo tu non vedrai mai uno squalo, sono troppo pericolosi per te, sei piccolo e tenero praticamente il loro pasto preferito."
Gli risposi dolcemente, poi continuiamo a passeggiare per i corridoi dell'acquario prima di vedere lo spettacolo.
Raggiungiamo Pepper che teneva in braccio Mark intenti a guardare le maestose tartarughe marine.
"Guarda Mark è enorme"
Disse indicando l'enorme tartaruga che nuotava davanti ai loro occhi e Mark guardava estasiato tutto.
"Squalo!"
Urlo felice Peter appena ci avviciniamo a loro.
"Pete quello non è.."
Iniziò a spiegargli Pepper ma la interruppi.
"Tesoro è inutile.....va bene Pete ho capito papà ti comprerà uno squalo."
Gli dissi ironico. 
"Beh per adesso mamma e papà te ne prenderanno uno di peluche, vuoi uno squalo di peluche?"
Chiese Pepper.
"Si"
Rispose Peter con uno sguardo così tenero da far impazzire il mondo.
"Va bene, Mark vuoi anche tu un peluche?"
"Una tartaruga"
"Perfetto, squalo a Peter e tartaruga a Mark...Ora andiamo o perdiamo lo spettacolo"
Prendiamo i gemelli e andiamo a sederci. 
Lo spettacolo con i delfini e foche marine durò qualche ora e colpì molto i miei figli, per fortuna quando tornammo a casa erano così stanchi che non sono servite molte scuse per farli fare il riposino pomeridiano.
Così con le due pesti a letto tranquille io potei scendere giù nel mio laboratorio a armeggiare con qualche armatura mentre Pepper andò al complesso a sistemare alcune faccende con la stampa. Come faccia quella donna io non so, deve avere un qualche tocco magico per riuscire a stenderli tutti.
"Ecco con questi calcoli potrei iniziare a.."
Pensai ad alta voce digitando simboli e numeri su uno schermo olografico.
"Papà lavora?"
Solbazzai appena sentii quella voce.
"Mi hai fatto prendere un colpo tesoro. Dai torna a letto, papà passerà tra cinque secondi a rimboccarti le coperte."
Dissi senza distogliere lo sguardo.
"Peter aiuta!"
Rispose la vocina e dopo sentii il rumore delle rotelle della sedia farsi sempre più forte, fino a quando il bambino che la spingeva e la sedia non mi toccarono il braccio, a quel punto mi girai e lo guardai negli occhi.
"Signorino ho detto di andare a dormire"
Lo rimproverai dolcemente, ma Peter mi ignorò completamente e iniziò ad arrampicarsi sulla sedia e così fregato da quegli occhietti teneri mi lasciai convincere e lo aiutai a salire sulla sedia.
"Peter aiuta papà"
Ripetè e stando in ginocchio sulla sedia prese in mano una vite di ferro che si trovava sulla scrivania e me la porse.
"Vuoi aiutare papà, dunque."
Lui mi guardò negli occhi, merda come dire no a quel faccino.
"Okay vieni qui, costruiamo qualcosa insieme a papà."
Dissi facendolo sedere sulle mie gambe, così sono certo che non cada o tocchi qualcosa di pericoloso.
"Cosa vogliamo costruire piccolo?"
Gli chiesi chiudendo il progetto sul quale stavo lavorando per conto dello S.H.I.E.L.D.
"Ironman!"
"Vuoi costruire Ironman?"
"Si."
"Va bene piccolo, ma fai molta attenzione."
Così iniziamo col costruire qualche circuito principale, è anche ovvio dire che il grosso del lavoro lo feci io, mentre Peter seguiva i miei movimenti e faceva le parti più semplici dopo avergli spiegato bene cosa e come fare.
"Sai ero un pochino più grande di te quando costruii il mio primo circuito elettrico da solo, bhe si anche se ti ho aiutato un po' possiamo dire che l'hai costruito tutto tu, sei stato proprio bravo Petey, proprio un valido assistente"
Gli dissi tenendolo in braccio e accarezzandogli i capelli appena avevamo finito di costruire uno dei circuiti principali che costituiscono la parte toracica dell'armatura. Poi sentii un peso improvviso sulla mia spalla.
"Oh piccolo ti avevo detto che era l'ora della nanna. "
Gli sussurai e poi vidi il suo visino stanco e adorabile.
"Ti amo piccolo genietto"
Gli dissi accarezzandogli la schiena.
"Ti amo 3000"
Rispose assonato.
"Ah si? Allora io ti amo all'infinito. Ora andiamo a fare la nanna Petey."


Hola!
Ci vediamo al prossimo capitolo il 27
~Leo



  

 
 

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