Tony's pov
Sono passati dei mesi, mesi pieni di corse dietro ad un bambino, pieni di pannolini e biberon. In questi mesi abbiamo avute molte visite di amici e parenti, ma nulla è paragonabile ai tornadi che cercavamo di tirar su.
Ma sono anche mesi pieni di impegni per l'azienda e abbiamo dovuto adattare una nuova soluzione per essere genitori e CEO delle Stark industries a tempo pieno.
Così l'ufficio dello stabilimento ha subito qualche modifica più alla portata di bambino, con un box, un tappetino e dei giochi per intrattenere Peter e Mark mentre io e Pepper eravamo occupati tra le varie carte.
"Hey hey Peter Mark, non litigate"
Disse Pepper quando iniziamo a sentire dei versetti e delle urla, io alzai lo sguardo verso di loro. Pepper si alzò e pose fine a quella "rissa", che a mio parere è la rissa più tenera che io avessi mai visto, vedere questi due piccoli fagotti litigare per un peluche è davvero uno spettacolo.
"Okay Tony porto Mark a mangiare, appena finisci con quei progetti puoi raggiungermi con Peter?"
Mi chiese prendendo in braccio il bambino.
"Si si tranquilla, ci penso io, gli darò un occhio"
"Tony un OCCHIO, non come l'ultima volta"
Disse ironica.
"L'ho tenuto d'occhio nel mio laboratorio e si stava divertendo"
"Appunto"
Disse uscendo con Mark stretto sul fianco.
Ripresi a lavorare distraendomi per controllare Peter.
"Allora Peter dopo dove vuoi andare? Al parco? Oppure nello spazio? Ovunque vorrai andare Ironman ti ci porta"
Alzai lo sguardo e non lo vidi, quindi pensai che aveva gattonato verso quella piccola tenda a forma di castello, visto che da qualche mese ci facevano impazzire scappando da ogni parte, così mi avvicino facendo la voce da mostro.
"Arrrh il piccolo Peter Benjamin Stark deve venire a mangiare, altrimenti Arrrh maangieroo il tuo paancinoo"
Dissi e scostai la "porta" della tenda e sporgendomi guardai dentro.
"Peter?"
Quasi urlai appena vidi che era vuota, e mo dove cazzo sta mio figlio.
Calma Tony pensa razionalmente, un bambino di nove mesi che non sa camminare non può andare lontano e nessuno è entrato quindi è vicino.
Mi rialzai da terra e con il panico e il senso di colpa che crescevano iniziai a pensare a dove cercare.
"Gruuu uuu, gahahaha"
Sentii e mi voltai verso la mia scrivania, dove vidi Peter seduto sulla poltrona che giocava con un piccolo aeroplanino di gomma rosso.
"E tu come ci salito li!?"
Mi avvicino e mi inginocchio di fronte a lui.
"Tu piccolo monello mi spieghi come sei salito sulla poltrona di papà."
Gli dico puntandogli un dito contro per poi attaccarlo con il solletico sul pancino.
"Neh monello, mi dici come ci sei salito?"
Dissi aumentando il solletico e con esso aumentò il rumore delle sue risate.
Musica per le mie orecchie e vedere Peter che ride come un matto è la miglior scena del mondo, neanche tutto l'oro del mondo può comprare tutto questo.
"Va bene piccolo ora andiamo ci aspettano giù"
Presi Peter e lo feci scendere e mettendolo in piedi sostenendolo per un braccio.
"Ngheee eee"
Urlò alzando il braccino libero.
"Oh giusto non dimentichiamoci l'aeroplanino, vero Pete!?"
Gli dissi appena vidi il suo giochino ancora sulla scrivania. Così mi alzai e lo presi lasciando la presa su Peter, avevano imparato a stare in piedi per qualche secondo e poi si sedevano a terra, quindi non mi preoccupai molto che cadesse e si facesse male.
"Ecco sulla rampa di lancio il Jet del capitano Peter"
Feci il verso dell'aereo e gli feci "Spiccare" il volo per portarlo poi da Peter, ma appena abbassai lo sguardo verso mio figlio...
"Merda!"
Esclamai sorpreso rimanendo a bocca aperta, sconvolto e impassibile feci cadere il giocattolo che rimbalzò poco lontano da noi.
"Guru!"
Disse Peter e camminò verso di esso.
Rimasi fermo con l'occhio da pesce lesso e la bocca aperta a guardare incredulo quella scena, sbattei più volte le palpebre per assicurarmi che non stessi sognando. Osservando quei piccoli piedi che svelti si muovono uno davanti all'altro barcollando.
"Pete tu tu stai camminando?"
Dissi ancora in credulo mentre mi avvicino a mio figlio che nel frattempo aveva raggiunto la sua meta.
"Peter ma tu cammini!"
Esultai di gioia e lo presi in braccio facendolo volteggiare in aria sostenendolo per i fianchi. Con una gioia immensa. E ora più che mai posso capire a pieno le gioie che questo cammino da genitore mi porterà, non hanno nemmeno un anno e entrambi già sono il mio piccolo orgoglio. Cosa importa essere Ironman o essere a capo di una grossa società e con molti soldi in confronto ad essere padre.
Ve lo dico subito, niente. I miei figli sono la cosa che mi è più cara al mondo e nessuno dovrà osare a toccarli.
"Tony allora quanto ci metti a portare Peter giù, ti serve per caso una gru!?"
Disse Pepper ignara di tutto entrando con un Mark addormentato tra le braccia.
"Pep devo dirti una cosa"
Mi avvicinai con Peter stretto di lato mentre lei posò Mark nel box.
Peter allungò le mani verso di lei e quindi le passai il bambino
"Fantastico e puoi dirmi questa "cosa" mentre portiamo nostro figlio a mangiare qualcosa!?"
Rispose senza avere la minima idea di cosa gli dovessi dire.
Raggiungemmo la sala mensa che era al piano di sotto, visto che molti nostri dipendenti hanno l'orario di lavoro spaccato dal pranzo, e così se volevano potevano mangiare e staccare la spina senza dover andare lontano.
Pepper fece sedere Peter nel suo seggiolone mentre le passai l'omogenizzato preferito da entrambi i nostri bambini.
"Allora cosa hai da dire?"
Mi chiese, e iniziò a imboccare Peter.
"Okay, tieniti forte. Il campione qui presente ha iniziato a camminare"
Dissi guardando prima lei e poi Peter.
"Cosa!"
Esclamò sorpresa e posò il barattolino di vetro sul tavolo.
"Ma non può essere sono ancora troppo piccoli, a stento riescono a stare in piedi come può camminare"
Mi guardò e io in risposta la guardai dritto negli occhi.
"Si lo so è incredibile anche io se non l'avessi visto con i miei occhi non ci credere, ma è successo non so come, non so perchè ma ci è riuscito"
Lei sorrise felice.
"Quindi il mio piccolo ometto ora cammina!?"
Disse a Pete toccandogli la punta del naso.
"Pep stai a vedere"
Mi alzai di scatto e presi Peter e lo feci scendere.
"Sù Pete fai vedere alla mamma come cammini"
Mi posizionai poco lontano da lui e lo invitai a camminare ma lui rimase semplicemente sul posto e si sedette a terra.
"A A"
Disse e dopo tornò a giocare con il suo giochino che non aveva mollato nemmeno per un secondo.
"Seh A A, Bravo Peter così mi fai passare per un pazzo visionario. Ti piace prenderti gioco di me neh!?"
Dissi scherzando.
"Dai Tony non fare così, in fondo pazzo visionario lo sei già"
Rispose lei trattenendo qualche risata.
"Ora andiamo qualcuno qui deve fare la nanna"
Disse.
"Ah va bene, ma non cantare vittoria piccolo imbroglione perchè ho le prove di ciò che hai fatto. Jarvis ha visto tutto"
Dico seguendo Peter che in braccio a Pepper si dirigevano verso l'ufficio.
Appena apriamo la porta sentiamo dei rumori familiari.
"Qualcuno deve essersi svegliato"
Dico voltandomi, poi entriamo tutti nella stanza.
"Ah! Pepper era troppo bello che entrambi dormissero e invece guarda quello lì come si è riposato nel frattempo"
Dissi indicando Mark che mantenendosi al bordo del box.
"Già ora sarà una sfida farli dormire e abbiamo anche molto lavoro da fare"
Rispose portando Peter e dopo Mark sul tappetino con i loro giochi, io li guardai inclinando la testa.
"Stavo pensando...e se li portiamo a scaricare? Ce intendo dire visto che entrambi sappiamo quanto possono essere scatenati li portiamo al parco così dopo saranno stanchi e dormiranno"
Proposi sedendomi sul divanetto vicino "all'area giochi"
"È una fantastica idea, ma come facciamo con tutto il resto, sai che abbiamo molte cose di cui occuparci"
"Appendiamo!"
"Appendiamo?"
"Si Pepper, dai andiamo questa azienda sta sù dalla seconda guerra, più o meno. Un giorno non la farà crollare."
"Bene, allora cosa aspettiamo."
Rispose entusiasta.
"Prima però devi guardare questo."
Le dissi trascinandola verso lo schermo sulla scrivania e feci partire le registrazioni delle telecamere nell'ufficio.
Quasi pianse dalla gioia quando vide Peter che compie i suoi primi passi.
"Stanno diventando già grandi"
Disse con un sorriso mentre si asciuga qualche lacrima, le diedi un bacio e la strinsi a me.
"Io ti ho detto che i paracolpi non bastavano, questi domani te li ritrovi sul tetto a cavallo di qualche armatura"
Risposi ironico.
"Allora farai meglio a chiuderle a chiave, dai andiamo"
Mi diede un bacio e dopo prese in braccio un bambino, io presi l'altro e ci dirigemmo al parco.
Spero solo di non mettere a rischio tutto.
Hola, vi è piaciuto il capitolo?
La gita al parco sarà una normale gita o qualche nemico di Ironman decide di mettere le cose in chiaro!?!?
Ci vediamo al prossimo capitolo il 7 Agosto
~Leo
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Before Peter Parker
FanfictionPre-sequel di Peter Parker-Un segreto rivelato. Questa storia è parzialmente autonoma dalle precedenti. In questo libro verrano narrate l'infanzia del piccolo ragnetto, vedremo un impacciato Tony alle prese con le sfide del genitore, e forse badare...