cap.22

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Tony's pov
E così iniziò il mio oblio, bloccato tra la finzione e la realtà. Morivo dalla voglia di dire tutto a Peter, ogni giorno e ogni notte, ma questo poteva causare in lui i ricordi di un giorno che ha voluto dimenticare.
I giorni passavano e ogni qual volta si nominava o usciva fuori l'argomento papà Peter aveva un attacco. Ben presto anche parlare di suo fratello divenne un problema.
Così una sera mi venne un'idea che avrebbe messo fine a tutto ciò.
"Pep ho un idea"
Dissi mentre misi Peter a letto dopo l'ennesimo attacco di panico quella sera, mentre Pepper gli rimboccò le coperte.
"Lasciamolo andare."
"Cosa?"
Si voltò verso di me confusa, presi una piccola pausa poi parlai.
"Smettiamo di insistere. Guardarlo vogliamo per lui una vita normale e questa sicuramente non è ciò che pensavamo."
"Quindi stai suggerendo di smettere di provare a fargli riavere i suoi ricordi? È assurdo"
"Assurdo forse, ma riflettici quando noi non lo tartassiamo con il voler ricordare lui è un bambino comune, ride, scherza è  felice. Non è questo quello che vogliamo!?"
"Ma questo significa che per lui tu sei un estraneo, ne sei consapevole?"
Disse Pepper ancora non convinta di questa idea. Neanche io sono così sicuro, stavo praticamente rinunciando a mio figlio, ma almeno questo gli permetterà di essere felice.
"Le decisioni più difficili richiedono la volontà più ferrea."
"Sì ma come facciamo!? Non possiamo così cancellare tutto"
"Taglieremo ogni legame di Peter con Ironman"
"CHE! Stai scherzando?"
"È l'unico modo, sono io il problema, io solo il primo legame che ha con quel giorno, tolto me Peter è un ragazzino normale."
"E poi quando ci chiederà di suo padre che gli diremo? Tony non può funzionare"
"Solo io e te e poche persone che si contano sulle dita di una mano sanno che lui è mio figlio, gi raccontiamo una falsa verità e l'unico legame che avrà con me sarà che solo il capo di sua madre e basta. Così è anche più al sicuro, lontano da me non c'è il rischio che qualche mio nemico possa fargli del male."
"Non so Tony sembra folle"
"È per questo che funzionerà"
"Sì e poi tu, come farai?"
"Tranquilla, io so come fare me la caverò. Peter potrà giocare qui qualche pomeriggio"
Dopo un po' riuscii a convincere Pepper e fu così che ebbe inizio la bugia che portammo avanti per otto anni.
Di lì a qualche settimana Pepper e Peter andarono a stare da May, anche per confortarla per l'improvvisa morte di Ben, un colpo basso, ma dopotutto un incidente d'auto non è una cosa che si può pervenire.
Così iniziai a vedere Peter ogni qualvolta capitava.
Pepper lo portava alle Stark industries ogni tanto, qualche sera invece passavo da Pepper e May quando Peter dormiva, certo non è il massimo ma almeno posso vederlo inoltre è così dolce quando dorme. Peter oramai era felice aveva stretto amicizia con un nuovo amico, Ned mi sembra di chiamasse, ma la sua genialità si faceva sentire. Iniziò subito a fare domande a voler saperne di più, anche se passava molto tempo con me si domandava il perché o faceva domande riguardo suo padre.
Certo che quel ragazzino è troppo sveglio per la sua età.
Oggi è un pomeriggio come tanti altri o forse no, visto che oggi è il compleanno di Peter e di Mark. È il primo dopo l'incidente, ora Peter non ha più sei anni e tre quarti come diceva lui ma ha sette anni pieni.
Quella mattina Pepper come ogni giorno venne alle Stark industries ma questa volta portò con sé Peter, fin quando è ancora piccolo può passare molto tempo con me ma già so che con il tempo ci dovremo allontanare di più.
"Signor Stark, signor Stark!"
Urlò appena appena mi vide entrando nell'edificio.
"Signor Stark lo sa oggi è il mio compleanno!"
Urlò accrappandosi a me così lo presi in braccio.
"Oggi faccio sette anni!"
"Oh ma davvero? Sei proprio grande."
Tenendolo in braccio arriviamo nell' ufficio, dove c'era ancora il tappeto di gomma con i giochi per un bambino di sei anni.
"Quindi ora sei un ometto"
Gli dissi lasciando in quell'aera, da piccoli c'erano due box mentre ora un tavolino per disegnare.
"Si sono grande"
Rispose sedendosi al tavolino con un foglio e dei pastelli colorati.
"Ora faccio un disegno"
Disse.
"Oh un disegno? Beh allora fanne uno bello bello che così lo appendiamo"
"Si sarà spettacolare"
Concluse e prese subito in mano una matita.
Mi allontanai tornando alla scrivania dove con Pepper iniziai a controllare quelle noiose carte.
Poche ore dopo Pepper si allontanò per risolvere un problema nel settore all'edificio di fronte, rimasi solo con Peter che iniziava a scocciarsi di stare seduto lì.
"Signor Stark?"
"Si piccolo"
Risposi avvicinandomi sedendomi su un divanetto dietro di lui.
"Secondo lei, ci sarà oggi?"
Mi chiese mentre colorava su uno dei tanti fogli che aveva di fronte.
"Chi?"
"Mio padre"
Rispose girandosi e guardandomi.
Bene e ora che cazzo devo rispondergli, è evidente che ha atteso che Pepper uscisse per pormi questa domanda.
"Non lo so piccolo, vedi lui è un po' occupato"
"Sì ma oggi è il mio compleanno"
Rispose deluso.
"Hey vedrai che questa sera ti divertirai tantissimo"
"Sì ma volevo che lui ci fosse, non l'ho mai visto speravo che venisse alla mia festa"
Aveva un volto triste.
"Lei non può convincerlo a venire?"
Mi chiese.
"Purtroppo non posso, ma hey non puoi essere triste il giorno del tuo compleanno. Vuoi farmi vedere qualche tuo disegno?"
"Okay"
Mi avvicinai acovaciandomi al suo fianco e Peter mi mostrò i numerosi disegni che aveva fatto.
"Questo è una mongolfiera"
Disse passandomi un foglio.
"Davvero io credevo fosse un albero"
"No è una mongolfiera"
"È tu sai com'è fatta? Ci sei mai andato?"
"Si"
Rispose incrociando le braccia e so alzò in piedi.
"Davvero?"
Lo guardai perplesso, piccola peste non puoi mentire a Ironman.
"No"
Rispose abbassando la testa triste.
"Vuoi andarci stasera?"
"Lei può farlo?"
"Certo, sono Tony Stark. Se Pete vuole andare in mongolfiera per il suo compleanno ci andremo"
"Sii! Forte. Signor Stark."
Disse entusiasta buttandosi tra le mie braccia. È troppo chiedere che questo momento duri per sempre?
"Ho fatto un disegno per lei"
Si alzò e prese un foglio.
"Per me?"
"Si"
Rispose porgendomi il disegno.
"È il mio supereroe preferito, lui è il più forte di tutti"
Disse dandomi un disegno di Ironman.
"È veramente bellissimo, sei bravissimo a disegnare"
"Ho fatto un disegno anche per il mio papà."
Mi porse un altro figlio.
"Lei può portarlo al mio papà?"
Mi chiese. Sentii il mio cuore spezzarci ma non posso dirgli la verità.
"Si piccolo, porterò il disegno a tuo padre."
"Grazie!"
Urlò abbracciandomi.
Lo strinsi forte, il mio piccolo mi mancava da morire.

¡Hola!
Bene ci vediamo il 22
~Leo.

Before Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora