cap.17

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Tony's pov.
La mattina dopo mi svegliai presto, diciamo che non ho dormito affatto. Continuavo a vedere Peter contro quel robot e l'idea che un giorno da grande mi avrebbe affiancato nelle missioni con addosso una sua armatura mi terrorizzava.
Scesi giù in cucina con tranquillità per prepararmi un caffè, fuori è ancora buio devono essere le tre o al massimo le quattro del mattino e quindi dalle enormi vetrate non entrava molta luce, non accesi nemmeno la luce tanto la strada la conosco e poi c'è la la luce del reattore che basta per farmi vedere cosa ho in torno.
"Ciao papà"
Solbazzai appena entrai in cucina e aver sentito quella voce, mi girai nella direzione da dove credo provenisse la voce e vidi solo la sagoma poco illuminata da alcune delle luci fuori.
"Cristo mi hai fatto prendere un colpo. La prossima volta aspetta che prenda almeno il caffè."
Dissi e dopo accesi subito la luce e il bambino seduto sull'isola con una ciotola di biscotti si coprì gli occhi con braccio.
"Che ci fai qui, non dovresti essere a letto"
Dico avvicinandomi a lui, che piano piano tolse il braccio dagli occhi e iniziò ad adattarsi alla nuova luce.
"Volevo dei biscotti"
Mi rispose con fare innocente, mentre io lo scrutai bene, non sono sicuro chi sia, e di certo alle tre del mattino senza aver preso un caffè è quasi impossibile distinguere i due gemelli.
Lui si alzò scendendo con un po' di fatica dallo sgabello che per lui è troppo alto.
"Hey aspetta dove vai? E poi perché eri al buio"
"Non era così tanto buio, ora vado da Mark"
Rispose rimanendo sul vago mentre lentamente si allontanò, sarà per le poche ore di sonno ma a me sembra che questo ragazzino nasconda qualcosa, ha un fare di sospetto.
"Va bene ho capito niente più caffè. Petey vieni qui"
Mi alzai e seguii il ragazzino prendendolo in braccio da dietro e dopo lo riportai in cucina facendolo sedere sul mobile.
"Signorino perché non sei a dormire? Sono le tre del mattino e hai solo sei anni, è troppo presto pure per me"
"Ho sette anni"
"Non ancora"
"Ho sei anni e tre quarti.."
"Aspetta che? Tre quarti? Chi conta i quarti? Non esistono nemmeno"
"Sì che esistono, io ho sei anni e tre quarti, non puoi dire che non esistono"
Disse alzandosi in piedi sulla superficie.
"Hey hey, va bene. Ma è comunque troppo presto. Un attimo cosa hai fatto qui?"
Solo ora notai una piccola macchia rossa sulla sua maglietta.
"È salsa!"
Rispose ingenuamente alzando le mani in alto con un sorriso.
"Si piccolo, perché non andiamo un po' di là!?"
Dissi prendendolo in braccio. Quello sicuramente non è salsa, anche perché non ha mangiato in pigiama, poi è chiara l'origine di quella macchia. Lo portai in bagno e lo feci sedere su uno dei mobili vicino al lavandino.
"Va bene Petey ora leviamo la maglietta e vediamo dove c'è la bua"
Gli dissi togliendogli delicatamente la maglia, ma con mia sorpresa non c'era nessun taglio graffio nemmeno un livido.
Guardai bene la maglietta che avevo in mano. Beh è impossibile questo è sangue ma da dove è uscito.
"Pete per caso sei caduto, o hai sbattuto da qualche parte?"
Gli chiesi, e Peter mentre si stropicciò gli occhi negò con la testa e notai un rossore anche sulle sue manine.
"Va bene Peter ora vado a prenderti una maglietta pulita resta qui torno subito."
Mi allontanai buttando la maglia nel cesto dei panni sporchi. Poi andai nella loro camera accesi la luce e mi avvicinai al cassettone prendendo una maglietta azzurra.
Mi voltai distrattamente vedendo Mark dormire tranquillamente mentre il letto di Peter era pieno di sangue, peggio di un film horror.
"Che ca.."
Dissi abbassando la voce mentre mi avvicinai al letto. In effetti solo la parte superiore era sporca di sangue ma poi sotto al cuscino trovai un'altra maglietta ma questa era completamente sporca.
Quel ragazzino stava cercando di nasconderlo?
Ormai era chiaro cosa fosse successo quindi corsi da Peter per assicurarmi che stesse bene.
Appena entrai lo trovai seduto dove l'avevo rimasto ma stava piangendo silenziosamente e anche se il suo viso era abbassato potei notare di nuovo delle macchie di sangue.
"Hey piccolo calma"
Corsi da lui abbracciandolo.
"Non so cosa sia.."
Rispose nel panico. Beh dopotutto è solo un bambino è normale che sia spaventato.
"Tranquillo è solo un po' di sangue dal naso. Ora ci pensa papà e tutto andrà bene. Okay Pete?"
Lo tranquillizzai e dopo mi occupai di lui.
"Okay piccolo tieni la testa in avanti e respira con la bocca"
Gli dissi mentre presi un panno per evitare che continuasse a sporcarsi.
"Bravissimo il mio genietto ora stringi due dita qui...... perfetto ora dobbiamo solo aspettare che si fermi, nel frattempo papà ti pulisce poi andiamo giù a vedere i cartoni"
Gli pulii il sangue dal viso e gli feci mettere la maglia pulita, dopo prendendolo in braccio andiamo sul divano e accesi la TV.
L'emorragia sembrava essersi fermata, ma voglio tenerlo d'occhio dopotutto è già successo due volte questa sera e Peter sembrava davvero spavento prima. Così passammo del tempo insieme guardando quei pupazzetti sullo schermo. Peter si sedette sulle mi gambe e appoggiò la testa sul mio petto. Dolcemente gli accarezzai i capelli.
"Pete perché non l'hai detto subito?"
Gli chiedo rompendo il silenzio oltre alle deboli voci dei pupazzetti in TV.
"Non volevo che vi preoccupaste. Sei arrabbiato con me ora?"
"Oh Petey no non ce l'ho con te, ma la prossima volta devi chiamarci se hai un problema. Non esiste il non volevo farvi preoccupare, intesi?"
Gli dissi con un tono severo ma al contempo dolce. Ha comunque sei anni ma è meglio che impari questa lezione da subito, non voglio che diventando grande migliori questa sua arte del mentire.
Dopo un po' Peter si tranquillizzò completamente e si addormentò.

Alcune ore dopo
Fui svegliato da un debole bacio sul collo. D'istinto apro gli occhi trovandomi di Pepper che dopo un po' si sedette con noi sul divano.
"Abbiamo avuto un piccolo incidente stanotte"
Le spiegai, ma lei sembrava avere la testa altrove.
"Tesoro c'è qualcosa che ti turba?"
Le chiedo.
"Stavo pensando hai mai più riparlato con il padre di Jason, sai dopo quello che è successo ormai una settimana fa"
Io scossi la testa prima di rispondere.
"No, è incazzato con me ma è nel torto, dopotutto ho fatto solo il mio lavoro. Se io e Rhoedy non fermavamo suo fratello, lui uccideva il presidente"
"Si ma dovrete pur chiarire dopotutto Peter Mark e Jason sono amici"
"Beh credo che non sia una buona idea, sai suo padre non mi ha mai convinto molto. E ora con quest'ultimo atto di suo fratello credo sia pericoloso per Peter e Mark  passare del tempo con loro, sai le armi che ha usato sono molto sofisticate e con uno stipendio così non poteva permettersele quindi è stato aiutato da qualcuno"
"Stai dicendo che il padre di Jason abbia aiutato suo fratello a fare l'attacco"
"Non so, probabile, lui ha le risorse necessarie. Però mi sento più sicuro così, loro già sono in pericolo per colpa mia non voglio che passino del tempo con un potenziale criminale... Sai che ti dico Pepper che forse dovremo andare in vacanza!"
"Come in vacanza? Così all'improvviso?"
"Perché no? I gemelli a scuola vanno bene anzi sono così bravi che se vogliono possono saltare delle classi quindi non gli farà danno una settimana di festa, così anche noi possiamo riprenderci e rilassarsi anche per ciò che è successo alla Expo ieri"
"Ecco appunto per questo dobbiamo restare, bisogna fare molto lavoro per..."
"Tranquilla, ho già organizzato tutto, una squadra metterà in sicurezza i percorsi per i padiglioni non colpiti mentre un'altra squadra si occupa della ricostruzione. Tempo una settimana e sarà tutto come nuovo. Noi non dobbiamo fare più nulla, visto ora siamo liberi"
Cercai di convincerla più che altro perché le ho mentito. Avevo delle quasi certezze che il padre di Jason era coinvolto nella faccenda del presidente e non è vero che non ci ho più riparlato. Abbiamo avuto una discussione e non si è conclusa bene, per ciò voglio portare la mia famiglia lontano per un po' giusto il tempo che lui possa calamarsi e non fare pazzie. Ho mandato suo fratello in prigione è normale che sia arrabbiato e ho ancora il coltello visto che potevo denunciarlo come complice ma avendo empatia per la situazione non lo feci, dopotutto ha un figlio della stessa età dei miei quindi potevo mettermi benissimo nei suoi panni e finire in carcere con l'accusa di tentato omicidio al presidente significa che lui non potrà vedere Jason crescere.
Spero solo che ho fatto la scelta giusta.





¡Hola!
Bene e bentornati in questo nuovo capitolo.
Allerta bomba in arrivo.... Per chi ha una buona memoria forse ricorderà dei piccoli dettagli e saprà di sicuro di quale tipo di bomba sto parlando e di cosa accadrà dopo....
Ci vediamo al 4 settembre...
~Leo.


Before Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora