povera Jenny !!

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mi ritrovai in una stanzetta buia, spoglia e fredda, ma soprattutto mi ritrovai legata e con vari graffi impregnati di sangue ancora fresco.
"dovrei essere qui da poco" pensai, cercando di mettere a fuoco dove mi trovassi.

"ma guarda un po' che si vede! ispettrice Jenny Dorn, quale onore" si beffó di me quel maledetto.
"che cosa vuole da me?" cercai di rispondere nella maniera piú calma possibile.
"in realtá niente, non avevo bisogno di lei per i miei loschi affari, ma visto che ho l'onore di averla qui con me direi che potrebbe soddisfare i miei bisogni sessuali." mi rispose accarezzandomi la guancia con una lama di un coltello.
"mai nemmeno sotto tortura." risposi sicura.

mi risvegliai dal mio sonno dopo che quel maledetto mi aveva accoltellata per averlo rifiutato.
perdevo tanto, fin troppo sangue dal fianco sinistro.

mi sentivo morire, mi faceva tanto male il fianco e il sangue non cessava di fuoriuscire.
"pensa Jenny, pensa a come fare per liberarti e uscire di qui." mi dissi a denti stretti.
stetti qualche minuto a pensare , poi mi venne in mente l'unica persona con cui non avevo mai avuto un grande rapporto: Paul.

sfilai con cautela e senza far rumore il mio telefono e lentamente, a causa dei polsi legati, cercai in rubrica il numero di Paul.

"Paul, paul mi senti? aiuto" dissi agitata.
"Jenny? ma dove sei? qui siamo tutti preoccupati" mi rispose affranto.
"Paul mi hanno presa, quel bastardo mafioso..
Paul aiutami, vuole violentarmi.. " e il maledetto mi sorprese a parlare a telefono e me lo strappó dalle mani.

mi sollevó violentemente il viso, costringendomi al contatto visivo e mi tiró uno schiaffo che mi fece girare il viso.
di sicuro mi scese del sangue perché sentivo colare una sostanza e quasi sicuramente, si sarebbero formati dei nuovi lividi.

"mia cara ispettrice, non deve chiamare i suoi amici, sennó se la vedrá con me." disse avvicinandosi nuovamente a me.
"no le giuro che era una mia amica" gli risposi tremando.
"non mi dica castronerie!" e mi tiró un altro ceffone.

mi accarezzó la guancia, dopo avermi tirato il ceffone e si avvicinó sempre piú fino a baciarmi.
io gli sputai in faccia e lui mi spinse con la sedia dove ero legata, a terra.

con una mano si slacció i pantaloni e si caló i boxer, con l'altra aprí la mia cerniera dei jeans e io piangendo, lo supplicai di non farmi niente.

non mi ascoltó, mi prese con una mano i capelli e tirandomeli mi entró dentro violentemente.

io urlai, mi faceva male e nel mentre che pregavo che questa tortura finisse presto, la porta si spalancó rivelando solo la figura di Paul.

"brutto bastardo!!" urló Paul e si scaraventó contro di lui picchiandolo a sangue.
"non te le hanno insegnate le buone maniere eh?" continuó urlando.

"Paul basta, ti prego" gli urlai spaventata.
"Paul, aiutami a liberarmi e andiamo via" gli chiesi piangendo e oramai senza forze.

lui smise di picchiarlo e mi si avvicinó e mi liberó da quelle corde che mi avevano fatto venire i polsi oramai viola.

"tutto bene? ce la fai? mi chiese accennando un sorriso.
io non gli risposi , ma continuavo a tremare e a lacrimare.

lui mi prese in braccio a mo di sposa e da lí, di nuovo il buio piú assoluto.

to be continued ..

hey guys !!
ecco il 4 capitolo di questa storia.
scusate l'assenza ma in questi giorni ho fatto una scappata in sicilia per andare a trovare un mio amico delle elementari.
spero che come al solito vi piaccia il capitolo, e vi chiedo di farmi sapere che ne pensate.
rock out.

" 𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊𝚗𝚝𝚎 " || Paul Renner e Jenny DornDove le storie prendono vita. Scoprilo ora