Pace o Tempesta? pt.1

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un nuovo giorno era alle porte e finalmente il sole splendeva.

mi osservai attraverso lo spiraglio di luce che mi illuminava e che attraversava la tenda di un colore giallo carino, e notai ancora dei lividi, ma che oramai ero pulita.

l'unica cosa che però non era piú pulita era la mia dignitá.
ero io.
mi aveva violata quel verme, e io mi sentivo sporchissima.
mi sentivo debole, brutta, usata e tradita.
mi sentivo poco donna,ma soprattutto avevo paura.
paura di non riuscire piú a rialzarmi, paura di non essere piú la Jenny di sempre.

mentre continuavo ad arrovellarmi il cervello, notai il dottore che faceva capolino dalla porta d'ingresso della stanza dov'ero ricoverata, e che non era da solo.
dietro il dottore, c'era Lui.
esattamente l'uomo che continuava a rubarmi i pensieri.
Paul.

"signorina Dorn" e "ciao Jenny" furono i saluti che mi rivolsero i due.
manco a spiegarvi chi mi diede del lei e chi del tu.

"ho una bella notizia per lei, signorina Dorn" mi disse il dottore, sorridendomi.
"è stata dimessa dall'ospedale e può finalmente tornare a casa." continuó continuando a sorridermi.

io lo ringraziai, e grazie all'aiuto di Paul, raccattai velocemente i miei averi personali.
salutai il dottore che mi disse una frase che mi restó impressa.

"abbia cura di Lei"

salimmo nella mercedes blu di Paul, quella di servizio e lui mi prospose di stare da lui per qualche giorno, così da non avere piú paura di rimanere sola.

stupita dalla gentilezza e anche stanca di battibeccare con lui, accettai velocemente senza pensarci.

dopo mezz'ora buona di macchina, arrivammo davanti casa di Paul.
scendemmo dalla macchina e lui mi aiutó a salire le scale e a portarmi quelle poche cose che avevo in ospedale.

la casa di Paul non era enorme, anzi, piuttosto piccola.
piccola, con un tinello, una camera da letto su cui troneggiava la vista di un letto matrimoniale con le coperte blu, una stanza per gli ospiti, un salone che disponeva di tv, play e tutti i passatempo elettronici possibili e una cucina.

notai che la casa era quasi tutta dipinta di blu, con varie sfumature azzurre. mi ricordava il mare.
e Paul, amava il mare.

mi ricomposi smettendo di pensare costantemente a Paul e posai i miei pochi averi nella stanza degli ospiti.
mi sentivo fuoriluogo. ma non per Paul e per essere in casa sua, per questo mi sentivo piú che a casa, ma mi sentivo fuoriluogo come donna. ancora non mi capacitavo di ciò che mi era accaduto solo qualche giorno fa.
mi sentivo tanto insicura e tanto bisognosa di amore e protezione.

"Jenny vieni, che ho preparato la cena" urló Paul dalla cucina.
io lo raggiunsi e in silenzio mi sedetti al tavolo.
non avevo fame, avevo lo stomaco chiuso.
l'unica cosa che sentivo di avere era quella sensazione ardente di paura.

Paul comprese appieno la situazione e si avvicinó a me, mi prese in braccio e mi portó a sedere sul divano, dove successivamente si sedette lui con il piatto di minestra in mano.
piano piano, abbracciandomi e sussurrandomi cose carine, quali "stai tranquilla", "non aver paura di me", "ci sono io per te, ora e sempre!", riuscí a farmi mangiare metá minestra.

dopodiché, cenó lui, e mangió un piatto di pasta in bianco con una mela.

mi chiese se volessi vedere la televisione e io accennando un mezzo sorriso, gli risposi di si.

guardammo la televisione per qualche ora, era mezzanotte oramai e io avevo tanto sonno.
in questo arco di tempo in cui eravamo stati sul divano, non avevamo parlato, ma Paul mi aveva abbracciato per tutta la serata senza mai lasciarmi andare.

dopotutto, le parole a volte son superficiali.
e le nostre, sono solo parole.

Paul si accorse che avevo sonno e spense la tv e mi accompagnó nella camera degli ospiti, dove mi distesi dopo che ebbi fatto tutti i miei bisogni, messo la crema viso e spazzolato i capelli.

"buonanotte Jenny" sussurró e mi rimboccó le coperte e poi si allontanó chiudendo la porta e spegnendo la luce.

tutto taceva, e forse per una volta poteva essere davvero "buona" notte.

to be continued ..

hey guys !! oggi vi propongo il sesto capitolo di questa storia.
mi scuso profondamente per il ritardo, ma in questi giorni ho avuto parecchi contrattempi che mi hanno impedito di scrivere e pubblicare.
spero vi piaccia il capitolo e mi piacerebbe sapere le vostre impressioni, i vostri commenti.
vi aspetto al capitolo successivo ..
rock out.

" 𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊𝚗𝚝𝚎 " || Paul Renner e Jenny DornDove le storie prendono vita. Scoprilo ora