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La ragazza faceva progressi, si era stabilizzata e ora non aveva più bisogno del respiratore, le ferite si stavamo rimarginando in fretta, o almeno per i dottori, e tutto andava per il meglio.

In casa Mukami c'era un perenne silenzio, nessuno che rideva, chiaccherava, faceva spuntare un sorriso sui visi malinconici.
Yuma rimaneva tutto il tempo in camera sua oppure nel suo orticello altre volte lo si poteva trovare nella camera di Jein a guardare una foto, non quella con la ragazza sorridente con tutte e due le famiglie di vampiri dietro che stavano per fare a botte, no quella era un'immagine molto lontana nella sua mente, la foto in questione rappresentava un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi magenta di media altezza, con guance rosee e un sorriso smagliente con in braccio una ragazza bionda bassina dagli occhi affetti da eterocromia uno verde e uno magenta sorridente come non mai, una ragazzina dai capelli bianchi simile al fratello maggiore che sedeva sulle sue spalle sorridendo in modo kawaii con in braccio un cagnolino.
Tutti e tre felici e senza problemi.

Forse era quello il destino di Jein, forse non era destinata a vivere con dei vampiri e avere una storia con lui forse doveva tornare da quel ragazzo.
Ma lui probabilmente si era già fatto una vita senza di lei...

Nel frattempo a casa Sakamaki più muri del solito erano stati fatti crepare.
Subaru sbraitava contro chiunque gli rivolgesse la parola, anche se era per chiamarlo ad andare a mangiare.
La mattina la passava a osservare come Jein dormiva nel letto dell'ospedale, poi tornava a casa dormiva e tornava la sera nella camera bianca maleodorante di farmaci.
Non aveva molto senso il suo continuo visitarla; stava lì, seduto ad accarezzare la calda mano della ragazza in cui si era follemente innamorato.

Ma l'amore che provava per lei era doloroso. Perché Jein aveva scelto Yuma e non lui, la sera avvolte sentiva il suo odore vicino alla casa ma la ragazza non aveva mai bussato.
E lui non aveva raccimolato abbastanza coraggio e dignità da usare per andare a parlargli...e poi dopo le parole che le aveva rivolto dopo averla vista nel letto con quel agricoltore...

Se ne era pentito tante volte, perché il senso di colpa lo soffocava e sapeva che la ragazza avrebbe faticato a fargli un sorriso dicendo che non era nulla.
Era stato il suo più grande errore non averci parlato ed essersi confessato a dovere.
E ora tutto ciò che non le aveva detto gli stava ruotando in testa come un vortice, dandogli fastidio e sempre più rabbia.

Perché dovevi scegliere lui! Ti potevo posso dare di più io!

Era egoistico pensare questo, sapeva che al suo amore non importavano i soldi e le ricchezze, eppure era sicuro che poteva dare più di quello che poteva donarle quel Mukami.

Maledì ancora e ancora la sera del compleanno di Jein, la notte in cui lei aveva scelto Yuma e in cui lui aveva gravemente offeso la bionda facendola persino piangere, cosa molto rara. A quella ragazza non importava l'opinione altrui e se le dicevano qualcosa di cattivo, non ci badava assolutamente e continuava ad essere la stessa; ma quando fu lui a dirle quelle brutte cose, ferì il cuore della giovane.

Gli pesava sulla coscienza questo fatto e non aspettava altro che scusarsi, ma aveva paura che non ne avrebbe mai più avuto la possibilità solo di parlarle.

Guardava per la millesima volta quella luna, in quel momento piena e splendente nel cielo.
Rivolse il suo sguardo altrove, sul fratello maggiore.

Shu: è una ragazza forte, ce la farà.

Disse. Ma anche lui non era sicuro delle sue parole.

Subaru: lo so. Dopo tutto lei è Jein.

Shu: eppure, continui ad essere depresso.

Subaru: non hai nulla da fare?!

Urlò al biondo.

Shu: sono tuo fratello maggiore, Subaru. È mio compito supportati...forse.

E se ne andò dalla camera con la velocità di un umano.

Subaru: tzs...

Usci dalla villa e si incamminò verso l'ospedale in cui la sua amata si stava riprendendo.
Ovviamente, non poteva entrare visto che non era orario di visita, quindi saltò all'interno della camera dalla finestra.

Si sedette sul bordo del letto e guardò attentamente il viso pallidino della ragazza, nel frattempo non si era reso conto che Yuma era lì: appoggiato alla porta con sguardo infastidito.

una ragazza e 10 vampiri.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora