Capitolo 9

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Quando finalmente la porta si chiuse alle sue spalle, Micheal tirò un sospiro di sollievo e vi si appoggiò contro con tutto il peso, sfinito.

Come un vecchio che vuole solo morire da solo assaporò la solitudine di quella stanza d'albergo, piena e allo stesso tempo vuota.

Spingendosi via dalla porta fece due passi verso la grande porta-finestra aperta sul balcone e degutendo s'affacciò.

Un boato esplose e centinaia di ovali pallidi e rumorosi lo accolse facendogli battere forte il cuore e strizzare gli occhi.

Più di una volta aveva definito le loro fan come una famiglia e forse era proprio ciò di più vicino a quell'idea potesse avere eppure, nel profondo, sentì strisciare un senso di fastidio singolare e ipocrita.

Erano preoccupate per lui, le urla di giubilo alla sua comparsa glielo confermavano ciò nonostante non riusciva a non pensare fossero innamorate della sua figura, del suo personaggio e non del vero Mickey.

La sua vita era incasinata, veloce, sfuocata, a tratti addirittura estranea a lui stesso.

Sarebbe stato impossibile per chiunque amare una persona come lui.

Gemette frustrato e con un cenno della mano si congedò dalla marea urlante 5 piani più in basso.

Stava dirigendosi in bagno quando qualcuno bussò.

Aprì velocemente, stupito che qualcuno volesse stare ancora in sua compagnia dopo lo spavento che aveva fatto prendere a tutti e il tempo che avevano dovuto passare in ospedale con lui, aspettando che potesse uscire sulle sue gambe.

Si stupì di vedere Zayn, splendente nella sua mise da bello e dannato e deglutì, in soggezione davanti a quegli occhi ambrati e profondi.

Prima che potesse chiedere il perchè della visita, il moro gli porse il suo Iphone

"Per te.."

Aggrottando leggermente le sopracciglia e sentendo le gote colorarsi velocemente di rosso prese in mano l'apparecchio e lo avvicinò all'orecchio

"P-Pronto?"

"Micheal!!!! Come stai??"

Serrò infastidito gli occhi dal volume esageratamente alto della voce dell'interlocutore.

Non aveva chiaro chi fosse, solo che era una donna e sembrava preoccupata.

"Mi scusi ma io non-"

"Sono Perrie, la donna di Zayn!"

Spalancò gli occhi, sorpreso.

"Oh.."

Il silenzio che ne seguì probabilmente fece intuire alla bionda la confusione del rosso così s'affrettò a chiarire

"Ho saputo da Zay che ti sei sentito male dopo l'esibizione di ieri e visto che l'ho sentito piuttosto preoccupato ho pensato di chiamare! Però non avevo il tuo numero, che stupida!, quindi l'ho richiamato e gli ho ordinato di farmi parlare con te! Non sembrava troppo entusiasta ma mi ha ubbidito comunque!"

Escludendo per un attimo la gioià scintillante di Perrie che continuava a blaterare orgogliosa di quanto fosse dispotica col moro, osservò furtivamente l'espressione di Zayn

Poco entusiasta??

Se la bionda avesse visto la brutta faccia che aveva messo su il suo fidanzato non avrebbe minimizzato così tanto sul suo umore e sicuramente non avrebbe saltellato felice in giro come la sentiva fare attraverso il cellulare.

Smoke on the water - Muke/LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora