Capitolo 21

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Questo capitolo lo dedico alla mia ancora.

Ali sei speciale.

Rimani sempre come sei perchè sei fantastica.

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Un fastidioso cerchio alla testa serpeggiava appena sotto l'attaccatura dei ricci d'ebano che morbidamente riposavano sul cuscino. 

Con un grugnito infastidito, Harry sollevò appena la testa e confuso si osservò attorno.

Le tende tirate davanti alla finestra rilucevano dando noia alla pupilla appena sveglia nonostante un silenzio di velluto ammantasse ogni cosa stesse in quella stanza.

Un fruscio di coltri discoste e si mise sulla schiena mentre il soffitto bianco lo osservava neutro.

"Lou..." gracchiò spostando una mano dalle lunghe dita affusolate sulla fronte pulsante.

Il mal di testa a martellare quasi sulle tempie mentre un infernale pressione pareva stesse per sfondargli le ossa bollenti del lobo frontale.

Un gemito sfuggì da quelle labbra ora pallide come raggi di luna mentre barcollando si sollevò dal materasso morbido e vuoto e prese a girare la camera. 

"Lou..?"

Un passo dopo l'altro si susseguirono mentre coperto da un solo asciugamano in vita, Harry ispezionava i vari spazi condivisi alla ricerca del compagno di vita.

All'improvviso, con un tonfo simile a quello di uno schiaffo, la mano grande del ragazzo si schiantò sul mobile vicino alla porta mentre l'altra, quella libera, correva a stringere il capo, divelto in due da un dolore uguale a quello che avrebbe provato se con un'ascia avessero provato ad aprirgli in due il cranio.

Un sibilo scappò prima che con un rumore simile a quello di un sacco che crolla, il corpo di Harry s'accasciasse al suolo come una bambola a cui i fili son stati tagliati.

"Lou..."

Poi il buio.

POV Luke

Aspettare fuori da quella porta era stata indubbiamente una delle prove più dure cui si fosse mai sottoposto in tutta la sua corta vita.

L'istinto di sfondare quel pezzo di legno, dietro cui soffriva Micheal lo aveva logorato quanto acido su un corpo, ma oltre ad aver considerato la possibilità più vicina all'esser certezza che mai e poi mai avrebbe buttato giù una porta da solo, si era reso conto che nonostante gli sarebbe piaciuto da morire vederlo e tenergli la mano, non avrebbe potuto far molto per il chitarrista e magari, loro stessi non erano ancora pronti a condividere un peso del genere.

Si amavano, quello senza ombra di dubbio, ma poteva benissimo immaginare la sofferenza del rosso nel farsi vedere in un tale stato di debolezza davanti a lui, la persona amata.

Quasi sicuramente avrebbe reagito allo stesso modo quindi attese finchè Harry non uscì e lui potè entrare sbattendosi la porta alle spalle.

Non aveva nemmeno ringraziato il riccio per ciò che era riuscito a fare con un coraggio non da tutti quindi, quando il sole era stato abbastanza alto e Micheal gorgogliava come acqua in un pozzo, profondamente addormentato, era uscito lasciandogli un bacio sulla fronte fresca e un biglietto, alla ricerca del ragazzo o di Louis per poter porger le scuse e i ringraziamenti più veri che fosse in grado di produrre alle, guardò l'orario sul cellulare, 12 di mattina.

Per questo motivo stava girovagando per l'hotel, senza meta ne desiderio.

Alla ricerca di un gigante o del suo folletto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2014 ⏰

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