Capitolo 20

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Quando la porta si aprì senza emettere un suono, la prima cosa che Louis notò fu il letto vuoto.

Le coperte ancora sfatte giacevano un po' ovunque dal materasso al bagno.

Con ogni probabilità Harry se le era trascinate dietro prima di accorgersene e le aveva "ordinatamente" lasciate dove gli era capitato.

In giro per la stanza per l'appunto.

Lo scrosciare dell'acqua nella doccia riempiva l'aria tiepida della stanza con un suono che normalmente l'avrebbe incitato a spogliarsi e raggiungere il fidanzato in bagno come un naufrago si sarebbe gettato in mare sentendo il canto delle sirene, ma non quella volta.

Harry gli aveva nascosto qualcosa.

Qualcosa di grosso.

Qualcosa di grave.

Qualcosa che lo aveva urtato tanto da portarlo e incidersi di nuovo la pelle perfetta dei polsi.

Louis non era arrabbiato.

Aveva passato da tempo quella fase.

Lui e il riccio si conoscevano da talmente tanto tempo che non si arrabbiavano nemmeno più quando succedevano queste cose. Se l'altro avesse avuto una buona giustificazione per le sue azioni, si sarebbero ascoltati e perdonati. In caso contrario avrebbero chiarito l'errore senza per questo far scenate.

Si sentiva solo..deluso.

Deluso perchè il suo compagno aveva deciso di tacere qualcosa che aveva finito per fargli del male fisico e mentale.

Per lui che lo amava, vederlo in quel momento, in quelle condizioni era stato come ricevere una palla demolitrice in piena faccia.

Per questa ragione, anzichè correre in bagno si mise a riordinare la stanza come se con lui non ci fosse stato nessuno.

Sempre per questa ragione non si voltò quando il riccio uscì dal piccolo locale saturo di vapore e non rispose nemmeno al suo saluto stranito.

Continuò semplicemente a riordinare in silenzio.

Lo sentì avvicinarsi e si fece girare e manovrare come una bambola finendo seduto sulle sue ginocchia.

"Ehi."

La mano che gli fece sollevare delicatamente il vlto era grande e calda.

Profumava di talco.

Il LORO bagnosciuma.

"Che succede Lou?"

Gli occhioni del riccio risplendevano nonostante la preoccupazione.

Era sempre stato così.

Louis faceva e Harry moriva di preoccupazione.

"Dove sei stato questa notte?"

Anzichè sollevarsi per la sopresa, le sopracciglia del riccio si corrugarono, adombrando lo sguardo fino ad un attimo prima limpido come un cielo senza nuvole.

Il liscio conosceva ogni singola mimica facciale del compagno, ogni reazione e relativi significati.

Il fatto che avesse aggrottato la fronte significava che ciò che aveva fatto o nascosto l'aveva portato ad agire così per proteggerlo.

Harry era una persona grande.

Non solo fisicamente, ma anche sentimentalmente e umanamente.

Si lasciava influenzare dal pensiero degli altri, dai giudizi eppure voleva proteggere chi gli stava accanto, anche se non aveva forze neppure per salvare se stesso.

Una scintilla d'amore bruciò nel suo petto, assorbita immediatamente dalle lingue fiammeggianti che rappresentavano tutto il bene che provava per quel piccolo grande uomo.

"Ascolta, non devi per forza dirmelo. So che ciò che hai fatto, l'hai fatto per aiutare qualcuno e non me l'hai nascosto per ferirmi. E' ok Harry."

Si sollevò imprecando contro se stesso.

Che diavolo pensavo di fare?

Dopo anni che non solo stiamo insieme, ma ci conosciamo, cosa faccio?

Metto in dubbio le sue azioni?

Sarebbe stato strano se si fosse preso a schiaffi da solo?

L'espressione cupa e assente del riccio gli suggerì che con ogni probabilità, neppure se si fosse dato fuoco se ne sarebbe accorto.

Per questo decise di inginocchiarsi tra le gambe di Harry, prendendogli il viso tra le mani e piantando le iridi cerulee in quelle di smeraldo dell'altro.

"Sai che con me puoi parlare di tutto..?"

Un debole cenno d'assenso gli fece aggrottare appena un poco le sopracciglia.

"Harry? Cosa c'è?"

Notò qualche secondo in ritardo le grandi mani del riccio tremare, così le prese tra le sue, più piccole e le strinse al petto, avvicinandosi qualche centimetro in più.

Il verde ora annacquato gli piantò nel petto mille spilli avvelenati e prima che potesse anche solo pensare cosa stava per fare, aveva lasciato andare le mani di Harry stringendoselo al petto come se potesse esplodere in mille scheggie da un momento all'altro.

"Amore.." sussurrò, nascosto tra i suoi ricci.

Sentirlo sussultare a quel modo sotto una pioggia di singhiozzi lasciò allibitò e desolato Louis, immobile mentre la maglia si scuriva di lacrime.

Cosa doveva fare?

Harry rideva, urlava, scherzava, s'arrabbiava e piangeva, ma mai lo aveva visto distruggersi a quel modo.

Sembrava più un grattacielo durante un terremoto mentre veniva scosso dai singulti sin nelle fondamenta che il suo fantastico e solare ragazzo e il liscio s'aspettava solo di vederlo scomparire in una nuvola di polvere e macerie da un momento all'altro.

Mille domande gli attanagliavano la mente, ma nessuna vide la luce.

Dovevano aspettare.

Harry veniva e sarebbe sempre venuto prima di tutto.

Per questo non dovette nemmeno impegnarsi per allontanare i punti interrogativi che minacciavano di sopraffarlo mentre cullava il suo riccio tra le braccia.

Avrebbe aspettato si fosse calmato e fosse in grado, se ci teneva, di parlare.

In caso contrario sarebbe andato tutto ugualmente bene.

Non sarebbero mai esistite bugie, segreti, azioni e parole che avrebbero cambiato questa ovvietà.

Perchè Harry amava Louis e Louis amava Harry.

Punto.

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Holaaaaaaaaaaaa

ultimo cappy Larry per un po'

(tra 5 minuti tornano lol ahahah)

e dal prossimo riprendiamo i nostri Muke dolci patati :D

Il povero Harold è giù e la Luisa lo consola..

Proprio ieri ho visto l'ultima puntata di The Valleys e dato che quando Chidgey ha iniziato a piangere come una fontana mi sono accorta che amo quando gli uomini piangono, ho deciso di far piangere la nostra dolce Harriet u.u

Il peso dei segreti inizia a farsi sentire ma Lou da bravo fidanzato soprassiede.

Chissà per quanto ;)

Alla prossima dolcezze e andate a dare un'occhiata a Masuku se vi và :)

Baci

Gio xxx

Smoke on the water - Muke/LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora