Capitolo 15

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La notte era calata da alcune ore come una nera coltre di velluto intessuta di migliaia di diamanti ed aveva zittito ogni cosa.

Immobile non riusciva a distogliere gli occhi dalla grande stanza, ora buia e silenziosa, e a non vedere le tende fluttuare nel morbido vento pomeridiano, la porta del bagno socchiusa mentre quella d'entrata completamente divelta.

L'ansia, il terrore fluivano e si rimescolavano in lui come le creste schiumanti di onde di un mare troppo agitato per esser reale.

La finestra che dava sul balcone era chiusa, le tende prive di vita l'incorniciavano come colonne eteree nell'oscurità rischiarata della stanza.

Dal bagno, nessuna voce o luce usciva e Micheal respirava tranquillo al suo fianco.

Avrebbe dovuto tranquillizzarsi e invece non ci riusciva.

Per timore di svegliare il compagno, Luke scostò delicatamente le coperte leggere e uscì a passo felpato dal letto.

Il rosso emise solo un basso grugnito prima di girarsi su un fianco e tornare nel sereno stato iniziale.

Un piccolo sorriso ruppe le labbra del biondo, che leggero si chinò sul volto del chitarrista per lasciargli un bacio a fior di labbra, incapace di trattenersi.

Sfregò il naso tra la chioma fiammeggiante di Micheal che per un attimo ebbe il potere di metter a tacere tutte le voci e le paure che lo stavano lentamente portando alla follia, ma non appena si fu allontanato, tornarono più forti e rabbiose di prima.

Si diresse in punta di piedi verso la poltrona su cui aveva lasciato i jeans prima di coricarsi e non dovette rovistare molto prima di trovare ciò che stava cercando.

La porta-finestra non emise un cigolio quando la aprì lentamente e la oltrepassò per raggiungere il balcone.

Con una scintilla l'accendino diede vita alla sigaretta stretta tra le labbra e socchiudendo gli occhi lasciò che la schiena si appoggiasse al parapetto e che il fumo invadesse i suoi polmoni.

Arcuando appena il collo verso l'alto aprì gli occhi e se li trovò pieni di stelle e sogni come non gli capitava da mesi.

Con un lungo sospiro espulse il fumo argenteo e tornò a fissarsi la punta nuda dei piedi a contatto col pavimento di pietra grigia.

"Fumare non ti fa bene."

Sentì l'adrenalina bruciare come lava nelle vene quando una voce ruppe il silenzio notturno e sollevò di scatto la testa.

Micheal se ne stava appoggiato con una spalla allo stipite dell'infisso ad osservarlo con una luce felina e predatrice negli occhi.

Luke deglutì ma non si mosse.

Con lunghi e fluidi passi il rosso gli fu davanti, i petti nudi a contatto, gli occhi imbevuti gli uni degli altri.

Socchiudendo appena gli occhi inspirò nuovamente dalla sigaretta e sentì un sorriso malizioso farsi strada sul suo viso quando notò che Micheal non aveva smesso neppure per un secondo di fissargli le labbra.

"Impediscimelo allora.."

Una scintilla di fuoco smeraldo lampeggiò minacciosa sotto la luce della luna e le stelle sghignazzarono complici quando con impeto inaspettato il rosso si lanciò sulla bocca del biondo, stringendo possessivamente il viso del ragzzo tra le grandi e calde mani.

Luke portò le braccia ai lati del bacino del compagno e gli strinse le natiche nei palmi sollevandolo da terra e facendogli allacciare le gambe attorno alla sua vita.

Girando su se stesso appoggiò Micheal sul parapetto in marmo bianco e si allontanò di qualche centimetro dal rosso.

Sotto la luce argentea del satellite, gli occhi solitamente d'un verde delicato apparivano imbevuti nel cromo più puro e brillante e le labbra da cui uscì un debole sbuffo di fumo bianco e pigro sembravano sporche del succo di ciliege, lamponi, fragole..

Smoke on the water - Muke/LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora