Capitolo 16

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Quando si svegliò di soprassalto, non una stella brillava nel firmamento buio e il mondo sembra immobile sotto al balcone, in attesa di qualcosa che stava arrivando.

Neppure la luna sorrideva alla notte, già affogata all'orizzonte da tempo.

Le coperte gli si erano arrotolate come corde attorno alle gambe e non facevano che aumentare lo stato d'ansia e claustrofobia che gli stringeva il petto come terra su una bara.

Dopo che ebbe osservato rapidamente gli angoli bui da cui ghignavano mostri inesitenti, il biondo attirò al petto le gambe e vi nascose in mezzo il viso, tremane e madido di paura liquida.

Per un po' credette che il cuore gli stesse per esplodere tra i polmoni e che loro stessero per collassare visto il rumore sibilante che non si decidevano a smettere di produrre.

Sto per morire?

Si mise una mano sul petto, allungando nuovamente i piedi verso il fondo fresco del letto e s'impose di prender dei respiri profondi per calmare il galoppo forsennato che gli stava per frantumare le costole.

Socchiuse le palpebre lasciando ciondolare mollemente la testa all'indietro e, forse per la stanchezza, la tensione o la confusione dovuta al brusco risveglio, notò che non era più lui a respirare con affanno.

Sorpreso si voltò su un fianco per vedere Micheal agitato al suo fianco.

Indeciso su cosa fare, non lo sfiorò nemmeno, troppo timoroso di poterlo mandare in frantumi e aspettò qualche secondo pensando, sperando, fosse solo un incubo.

Quando però l'agitazione si trasformò in tremiti e gli sbuffi divennero ansiti e gemiti, Luke iniziò ad avere paura.

"Micheal?" sussurrò impaurito, protendendosi appena verso il fianco scoperto del rosso, madido di sudore.

Nonappena il palmo fresco del biondo entrò in contatto con la pelle febbricitante del ragazzo, questi ebbe uno spasmo violento, tanto da farlo saltare sul materasso ed emettere un grido strozzato a Luke stesso.

Come scottato, il giovane cantante scese dal letto, correndo e scivolando almeno cinque volte nella semplice azione di circumnavigare il grande mobile e raggiungere il lato di Micheal, dall'altra parte.

Crollò semplicemente sulle ginocchia mentre le mani afferravano terrorizzate le spalle tremanti del chitarrista e iniziavano a scuoterlo.

"Micheal!"

Un ringhio basso e sofferente gli ferì i timpani con tanta leggerezza da indurlo a pensare fosse tutto nella sua testa stanca e provata dagli avvenimenti di un giorno fottutamente lungo.

"Mikey, mi senti?"

Sentiva i denti battere come nacchere tra le dita di una ballerina di tango e un tremito incontrollato prender possesso dei muscoli delle braccia, come un burattinaio s'appropria dei movimenti delle proprie marionette.

"T-Ti prego...Aiut..ami Luke.."

POV Louis

Quando il fastidioso vibrare del cellulare sul comodino in vetro si spanse rumoroso nell'aria immoblie della stanza, nessun movimento increspò le coperte disfatte.

Dopo qualche secondo però, un ringhio e uno sbuffo infastiditi emersero assieme ad un ammasso completamente indisciplinato di ricci mentre, contemporaneamente, un braccio tatuato s'abbatteva esausto sulla superficie trasparente, tastando alla cieca ricerca del dispositivo in chiamata.

Smoke on the water - Muke/LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora