Capitolo 10

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"Micheal!"

Un brivido percorse la schiena pallida di Luke.

Micheal?

Sollevò vergognoso lo sguardo e arrossì quando ricevette indietro un sorriso stiracchiato dal rosso, unica anima rimasta assieme a lui nella stanza.

Gli si avvicinò titubante e aspettò qualche secondo prima di sederglisi accanto.

Potè sentire il materasso cedere un poco sbilanciandolo nella sua direzione.

"Scusa.." borbottò mettendo quanta più distanza possibile tra lui e il compagno.

"Posso almeno sapere il perchè..?"

"Il perchè di cosa?"

Ipocrita

"Il perchè di...questo..." sussurrò Micheal, muovendo la mano ad indicare la sua posa quasi appollaiata sulla pediera in ferro battuto del letto.

Deglutì

Cosa gli avrebbe dovuto dire?

Che gli faceva paura?

Che lo faceva star male?

"Luke.."

Fece uno scatto all'indietro e per evitare il tocco delicato della mano pallida del rosso per poco non si tuffò sul pavimento.

S'accorse in ritardo del gesto che aveva compiuto, o meglio, del peso che quel gesto avrebbe esercito sul ragazzo al suo fianco.

Infatti la smorfia che attraversò l'ovale pallido e perfetto di quel volto quasi cesellato nel marmo più bianco gli trapassò il cuore da parte a parte come un dardo avvelenato.

Sentì distintamente un crack allo scintillare di una lacrima, una singola lacrima incastrata tra le ciglia scure che ornavano quelle straordinarie gemme verdi e non potè che paragonarla ad un uccellino troppo giovane sull'orlo del precipizio che dopo aver trovato il coraggio di tuffarsi nel vuoto si accorge di non avere ali abbastanza forti non solo per risalire, ma per frenare la caduta.

Chiuse gli occhi...

Lui non voleva perdere Micheal...

 e sentì una porta sbattere.

...ma lo aveva appena fatto

POV Micheal

Tutto si sarebbe aspettato tranne disgusto, paura...

Da chiunque li avrebbe sopportati, ma non da Luke!

Luke che col suo sorriso gli dava la forza di andare sempre avanti,

Luke che con i suoi occhioni vedeva oltre le maschere

Luke che non si è accorto di nulla

 Luke che dopo tutti quegli anni non si faceva più neppure sfiorare dalle sue mani disgustose 

soffocò un singhiozzo serrando forte le labbra e sentendolo sbattere sui denti ripiombando giù nel diaframma e rimbalzare ancora tra le costole fragili.

Un dolore accecante lampeggiò come un fulmine sotto la carne morbida del fianco e chiudendosi nel bagno della sua camera, sollevò la maglia spessa per osservare cosa non andasse.

Assolutamente niente

La pelle chiara era compatta nel riflesso crudele dello specchio, chiara come ogni cosa di lui.

Smoke on the water - Muke/LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora