Nei Tuoi Panni

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Titolo: Nei Tuoi Panni
Rating: Rosso
Warning:
Note: Ehilà! È da un po' che non ci si vede, o sente, o quel che l'è. Finalmente i miei neuroni hanno deciso di mettersi insieme e collaborare per la realizzazione di una nuova one shot, perciò eccoci qui, spero vi piaccia e spero che i miei cari neuroni decideranno di non farvi aspettare troppo per la prossima.









Theo

C'è uno strano odore nell'aria; un misto tra una lieve aroma di caffè nero e del buon detersivo per panni.
Uno dei tipici odori che posso affibbiare ad una casa.
Tutto questo è alquanto sospetto, ma sto così bene avvolto in questo caldo piumone, che mi risulta difficile aprire gli occhi.
Lo faccio non appena mi rendo conto della mia schiena.
Solitamente dormendo nel pick-up, al mio risveglio ho la schiena dolorante per la posizione scomoda in cui mi addormento, ma vivendo in una macchina non posso pretendere più di tanto.
Ora invece, non sento assolutamente alcun fastidio, perciò mi alzo quasi spaventato scoprendo di ritrovarmi in un letto da una piazza e mezza, situato al centro di una camera azzurra: la camera di Liam.
Il cellulare prende improvvisamente a vibrare, ma anche quello non sembra essere di mia proprietà.
Decido comunque di rispondere al contatto denominato "Daddy", purché un po' restio e la voce che mi arriva dall'altro lato mi fa sobbalzare.
<<CHE CAZZO SUCCEDE!?>> urla il soggetto anonimo in questione, purché il suo tono mi risulti familiare.
<<Chi parla?>> domando alquanto smarrito con invece la mia voce ancora impastata dal sonno.
<<Sono Liam... più o meno.>>
Strano, non mi sembrava la voce del beta, eppure dovrei essere in grado di riconoscere il mio fidanzato.
<<Deve esserci una cattiva ricezione, hai la voce alterata. Dove sei e cosa ci faccio a casa tua? Non mi sembra di essere passato da te ieri ser->>
<<Vai in bagno.>> mi interrompe con decisione.
<<Cosa?>>
<<Sarà più semplice che tu lo veda invece di spiegartelo, perciò vai in quel fottuto bagno e guardati al fottuto specchio!>>
Liam non dice spesso parolacce e in più sembra alquanto arrabbiato, perciò mi attengo a fare quanto richiesto.
<<Va bene, ma non capisco perché ti agiti tant->>
Il telefono quasi mi cade di mano appena i miei occhi si spostano sul riflesso dato dallo specchio.
Mi tasto la faccia, faccio qualche movimento casuale e quello non fa altro che ripetere i miei gesti alla perfezione.
<<Ok, che cosa sta succedendo? Sappi che se è uno scherzo non è per niente divertente.>> esclamo incredulo.
<<Non è uno scherzo e non ho la minima idea di come sia potuto accadere. Comunque non fare cazzate, sto arrivando.>> dice per poi attaccare.
Rimango immobile al centro del bagno cercando una spiegazione plausibile, ma del perché io ora assomigli terribilmente al beta, non ne trovo alcuna.

Appena suona il campanello corro al piano di sotto fiondandomi all'entrata e quando apro la porta ringrazio Dio di essere un lupo mannaro, o sarei potuto morire d'infarto.
<<Fammi passare.>> dice lui... cioè, io.
<<Tu... io... cosa...>> balbetto senza trovare le giuste parole da pronunciare.
<<Non lo so, santo cielo, non lo so! L'unica cosa di cui sono certo è di essermi svegliato nel tuo pick-up e nel tuo corpo, come sia accaduto non ne ho davvero la più pallida idea.>> articola quello che dovrebbe essere Liam, ma che invece ora assomiglia terribilmente a me.
Stessa voce, stessi occhi, stessi lineamenti e la cosa mi turba alquanto.
<<Cioè, stai cercando di dirmi che non c'è alcuna spiegazione valida del fatto che ci siamo scambiati i corpi?>> chiedo strabuzzando gli occhi.
Ancora non riesco a crederci, e dire che pensavo di averle viste tutte.
Intanto Liam o me stesso o... beh, in poche parole si sta versando una grossa tazza di caffè caldo, trangugiandola in un solo sorso, e lui non beve caffè.
<<Davvero, non lo so.>> articola facendo illuminare gli occhi.
<<Ok ok, calmati, troveremo una soluzione.>> dico avvicinandomi.
Uno dei suoi tipici attacchi d'ira è l'ultima cosa che ci occorre in questo momento, soprattutto tenendo conto che il mio corpo è abbastanza più forte e allenato del suo.
Lo osservo mentre prende profondi respiri tentando di riprendere il controllo e per fortuna funziona.
<<Cosa facciamo?>> gli domando una volta che i suoi, ovvero i miei occhi sono tornati alla normalità e gli artigli sono rientrati.
<<Non lo so, ma io... cioè, tu devi andare a scuola.>>
<<Cosa!?>> chiedo sbalordito.
<<Non posso andarci col tuo corpo e ho già fatto troppe ore di assenza quest'anno, perciò ci devi andare tu.>> articola picchiettando nervosamente le dita sul tavolo.
<<Ma->>
<<Non lo diremo a Scott, non voglio disturbarlo mentre è al college. La terremo come ultima opzione.>>
Sbuffo, passandomi una mano tra i capelli nervosamente.
<<D'accordo, ma quando torno cerchiamo un modo per tirarci fuori da questo casino.>> articolo spostandomi a passo svelto verso le scale.
<<Sii gentile con Mason e Corey, nessuno deve sospettare niente.>>
<<Si signore.>> rispondo alzando gli occhi al cielo, iniziando a salire le scale.
<<Ah, Liam...>> lo richiamo prima di chiudermi in bagno.
<<Mi hai seriamente salvato "Daddy"?>>

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