Titolo: Playlist, o meglio "Il Giorno in cui Mason non Riusciva a Finire i suoi Dannati Compiti di Matematica"
Rating: verde
Warning:
Note: ♡Il sabato, per molti adolescenti, è uno dei pochi giorni in cui non bisogna rispettare alcun orario o impegno, come il resto della settimana al contrario obbliga.
Mason invece, anche per questo giorno ha impostato una precisa routine che ci tiene seguire, interrotta eventualmente da qualche inconveniente soprannaturale, come capita ormai da qualche anno.
In assenza di qualche essere pericoloso da sconfiggere però, il ragazzo ci tiene a seguire la scaletta impostata una volta iniziato il liceo.
Niente di eccezionale rispetto al resto dei giorni.
Sveglia alle nove e un quarto precise, doccia rapida e lavaggio denti, modesta colazione di una durata massima di dieci minuti, dopodiché letterale clausura nella sua camera fino a mezzogiorno per lo svolgimento dei compiti per casa.
Il pomeriggio lo tiene libero per uscire con Corey, Liam o entrambi, così anche la sera.
Come ho detto, niente di impegnativo o di particolarmente elaborato, ma l'adolescente cerca con cura di attenersi ai suoi piani, gli danno un senso di controllo sul tempo a disposizione e deve imparare ad essere scrupoloso su questo in vista del collage.
I suoi amici ne sono pienamente a conoscenza, perciò fino alle dodici nessuno tende a disturbarlo, ma Theo non lo sa, per questo si ritrova alle dieci passate davanti alla porta di casa del ragazzo di colore, bisognoso di qualcosa su cui non avrebbe mai scommesso: aiuto.
Mason sbuffa infastidito quando suonano al campanello, ma la scocciatura si trasforma subito in sorpresa quando all'entrata trova la chimera, che sposta il peso a disagio da un piede all'altro.
Lo fa accomodare, sperando si tratti di una questione di vitale importanza, o non è sicuro di riuscire a perdonarlo questa volta, ma anche qui è costretto a ricredersi.
<<Si tratta di Liam.>> articola il moro, sedendosi sul divano.
<<Che cosa ha fatto questa volta?>> sbuffa Mason, sentendosi di fianco all'altro.
<<Me lo chiedo anch'io.>> sussurra Theo tra se e se.
Il più giovane alza un sopracciglio, confuso.
<<Che cosa intendi?>>
La chimera prende un respiro profondo, cercando di fare chiarezza tra i suoi pensieri.
<<Non c'entra Liam. Cioè, si c'entra eccome, ma non solo lui. C'entro anche io, ma non capisco perché.>>
Mason non può fare altro che guardarlo confuso.
<<È colpa sua, sicuramente è colpa sua, ma non sono sicuro che lo faccia apposta e io non so come evitarlo.>>
<<Evitare cosa?>> domanda il ragazzo di colore.
Si ritiene una persona sveglia che capisce le cose al volo, o comunque prima degli altri, sicuramente prima del suo migliore amico, ma è pur sempre sabato mattina per Dio, gli unici problemi per cui dovrebbe sforzare la sua povera mente sono quelli di matematica, che lo aspettano sulla scrivania al piano di sopra.
Theo prende un respiro profondo, il secondo nell'arco di pochi minuti e allora forse dovrebbe seriamente iniziare a preoccuparsi.
<<Non so come evitare di sentirmi così... strano.>>
Mason pensava di averle viste tutte ormai, ma un Theo Reaken esitante proprio gli mancava.
<<Sono intelligente, non un indovino. Cerca di spiegarti meglio. Strano come?>>
La chimera prende un terzo respiro profondo e allora è sicuro di dovrei preoccupare.
<<Strano come è strana la necessità di doverlo proteggere, strano come con lui mi senta bene ma al contempo in tensione, strano come ogni due per tre io abbia voglia di toccarlo o di sentire la sua stupida voce. Strano, capito?>>
A questo punto, il nostro caro Mason è indeciso se scoppiare a ridere o tornare al piano di sopra a fare i compiti.
Per fortuna non fa nessuna delle due cose, anche se un sorriso nasce spontaneo sul suo volto.
Decide di aiutare a capire che il guaio in cui pensa di essersi cacciato Theo non è poi tanto pessimo e intricato come lui crede, ma andrà per grandi.
Il moro non è una persona stupida, può arrivarci benissimo da solo, anche perché se glie lo dicesse direttamente non gli crederebbe mai, perciò dopo qualche attimo di silenzio di riflessione, gli viene un'idea.
<<Ti piace la musica, Theo?>> gli chiede, appoggiandosi comodamente allo schienale e incrociando le gambe.
<<Credo di sì.>> risponde l'altro, alzando un sopracciglio, smarrito.
<<Vedi, i cantanti usano testi e sinfonie per esprimere i propri sentimenti, come i pittori lo fanno coi propri quadri. Tu hai Spotify?>>
Il più grande annuisce, non capendo ancora dove l'amico voglia andare a parare.
<<Potresti fare così: crea una playlist e aggiungici tutte le canzoni che ti ricordano anche vagamente il modo in cui ti senti nei confronti di Liam. Ascoltale attentamente una per una e quando avrai capito, fammi un fischio.>>
Theo annuisce nuovamente, pur non essendo sicuro che tutto questo possa funzionare, dopodiché lascia l'abitazione con qualche dubbio in più di prima, ma almeno con uno scopo.
Mason sospira, sedendosi finalmente alla sua scrivania, con tutte le intenzioni di portare avanti la sua routine mattutina, ma non può fare a meno di distrarsi, chiedendosi come andrà a finire tutta questa storia.
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Piccolo Lupo
FanfictionRaccolta di tutte le One Shot sulla Thiam che ho scritto e che continuerò a scrivere. - "Ok, tocca a me chiederlo: che diavolo sta succedendo? Me lo chiedo io, ve lo chiedete voi e se lo chiedono anche Liam e Theo, ma nessuno ancora sembra avere una...