CAPITOLO 7 (Parlami ancora di te,con me puoi)

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NICOLAS'S P.O.V.

Sento le lacrime calde di Rolex bagnarmi la spalla.
La stacco delicatamente da me e appoggio entrambe le mani sulle spalle della ragazza,che mi guarda,spalancano gli occhi smeraldo,arrossati a causa del pianto.

La guardo profondamente negli occhi per qualche secondo.

"Rolex,so che mi conosci da poco,ma di me puoi fidarti...avanti sfogati...non dirò nulla a nessuno,lo giuro"le dico cercando di tranquillizzarla e asciugandole una lacrima.

Poi la faccio sedere sulla sedia.
Mi siedo anche io di fronte a lei e le stringo le mani fra le mie.

"Partiamo dal principio"inizia lei,parlando con voce roca.

"Io sono nata il 6 settembre,come,ovviamente,il mio gemello Simone.Grazie a lui,la mia infanzia è stata una favola...o almeno,una parte della mia infanzia..."poi si blocca,come se avesse qualcosa che le impedisce di respirare.

"Quando aveva solo 6 anni,la sua vita è stata stroncata da un incidente stradale.
Quando ho perso lui,ho perso anche una parte di me..."

Deglutisce,poi prende fiato e continua:

"Da quel momento in poi,la famiglia Parovi è andata a puttane...i miei genitori litigavano ogni giorno,e spesso a rimetterci ero io;mio padre,infatti,aveva iniziato a bere:tornava a casa sbronzo,litigava con mia madre e se la rifaceva con me,picchiandomi.
Mi ricordo che spesso non dormivo,sia per il continuo gridare dei miei,sia per la fitta di dolore che avevo sulle guance quando le premevo contro il cuscino.
E piangevo in silenzio."

Un'altra lacrima le riga la guancia destra,ma,pensando che io non l'abbia vista,l'asciuga velocemente con il palmo della mano.

"Così,quando avevo 7 anni,mio padre abbandonò me e mia madre,allora disoccupata.
Due anni dopo,mia madre ottiene lavoro in un piccolo bar di periferia e mi fa la sorpresa più bella che potesse mai farmi:ha adottato un bambino,mio fratello Sascha.
Circa 3 anni dopo,la situazione migliora ancora grazie all'adozione di una bambina,mia sorella Perla.
Passa un altro paio d'anni e tutto sembra finalmente andare per il meglio...ma era solo una finta convinzione..."

La ragazza fa una lunga pausa,sospira e prosegue con il racconto:

"Avevo 15 anni quando a mia madre è stata diagnosticata un'intensa forma di leucemia,che l'ha costretta a stare in ospedale.
Così mia madre è obbligata a trasferire Sascha e Perla a Genova,dai miei zii.
Sarei dovuta andare anche io lì a Genova,ma ho preferito restare vicino a mia madre.
La mia giornata tipica era formata dalla solita sequenza:scuola,ospedale,casa dei nonni...
Era un loop infinito,fino a che non ho raggiunto la maggior età.
Sono andata a vivere da sola,grazie ad una borsa di studio vinta ad un concorso,facendo qualche lavoretto qua e là e facendo in modo che buona parte dei miei guadagni venisse data a mia madre per le cure."

Rolex mi guarda e sorride forzatamente.

"Mia madre è tutt'ora malata,ma grazie a Fede ho ricevuto l'occasione di lavorare qui e con i soldi guadagnati,voglio dare una speranza a mia madre..."conclude.

"Io...ehm...mi dispiace..."non so cosa dire,mi ha colto alla sprovvista:non avrei mai pensato che una ragazza così allegra e disinvolta,avesse vissuto questo incubo...

"Non preoccuparti,anzi..."dice lei,abbozzando un sorriso."Mi ha fatto bene parlarne,mi sento molto meglio"

Le sorrido,perdendomi nei suoi occhi limpidi.

"Nic,Rol,muovetevi che stiamo per registrare!"urla Cesu dall'altra stanza.

Io e la bionda ci alziamo,raggiungiamo gli altri e prendo posto dietro a Nelson.




























SPAZIO AUTRICE
Riverenze regazzzz🌼
Mi piace un sacco il rapporto che si sta instaurando fra Nic e Rol,ma chissà se sarà sempre tutto così...
Chissà...
Arriverenze😊



SO DIFFERENT.||Nicolas Paruolo.||Space Valley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora