Capitolo 8.

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THOMAS POV'S.

"Dai Thomas ancora un po'." Continua a ripetere eccitata.
"Victoria tra un po' iniziano le lezioni quindi sarebbe meglio andare." Mi stacco da lei cercando di riordinare i miei capelli e la camicia ormai sgualcita.
"Certo che ci sai proprio fare." Dice continuando a guardarmi in maniera provocante, come se a momenti potesse divorarmi nuovamente.
"Non è una novita." Rispondo freddo, prendo la cartella da terra e senza manco salutarla esco dal bagno dei maschi.
Ogni volta mi ritrovo sempre nelle stesse situazioni, lei che si avvinghia, mi bacia, mi provoca ed ecco che il mio istinto mi porta sempre a scopare in maledetti bagni.
Esco fuori nel cortile della scuola cercando di scorgere Rome tra le persone, lo becco in lontananza vicino le panchine e noto che sta parlando con Ivy, l'amica di Edith.
Dopo la sera della casa nel bosco non l'ho più rivista, solo in classe durante le lezioni, non ci siamo più rivolti la parola dopo quella sera come se più che sconosciuti ci evitassimo a vicenda.
Decido di non pensarci anche perchè poco mi deve importare della pazza ruba panini e vado verso Rome.
"Ehy amico."
"Ehy fratello." Mi saluta calorosamente.
"Ciao Ivy." Faccio ceno con la mano.
"Ciao Thomas." Dice quasi con voce fiocca e imbarazzata, certo che a differenza dell'amica pazza lei è una delle ragazze più timide che io conosca.
"Conosci Ivy?" Chiede Rome.
"Si siamo compagni di classe." Rispondo schietto.
"Ah beh proprio ora la stavo invitando alla festa di Philip stasera."
"Certo farebbe piacere a Phillip avere nuove persone." Dico facendo spallucce, anche se a dirla tutta non la vedo molto portata per questo genere di cose.
"Posso portare la mia amica Edith?" Chiede Ivy.
"La ragazza che mi ha soprannominato carota?" Dice il mio migliore amico guardandomi di cipiglio.
"Conosce Edith?" Si intromette Ivy.
"Si in un certo senso.." non faccio in tempo a finire la frase che parlando del diavolo spuntano le corna.
"Ehy carota allora hai avuto i tuoi cento verdoni?" Dice con un sorriso beffardo mentre viene verso di noi.
Oggi è più bella del solito, i suoi capelli sono legati in una coda alta, ha una camicia stretta bianca leggermente aperta sul dinanzi che non fa altro che mettere in risalto il suo seno, la gonna a schacchi completa il tutto, e per quanto mi è difficile ammetterlo avvolgono la mia mente mille pensieri erotici nel guardarla.
"Brutta stronza avevamo scommesso." Dice con tono accusatorio Rome.
"Ah no, io avevo scomesso che topolino ti avrebbe dato i soldi."
Ma guardarla come cerca di poter capovolgere le situazioni a suo vantaggio.
"Io non avevo detto di accettare." Controbbatto.
"Ecco carota che la colpa e del tuo amichetto." Dice in maniera sarcastica.
"Approposito ieri siete scomparsi dov'eravate?" Chiede Rome ripensando alla serata di ieri.
"Scusa Edith non avevi detto che ieri sera eri a casa?" Si gira Ivy guardandola di cipiglio.
"Oh ma certo." dice in maniera nonchalance "semplicemente Thomas aveva bisogno di una mano in letteratura e in arte." Dice guardandomi di sottechi e farmi cenno di acconsentire alla sua farsa.
"Oh certo avevo bisogno di qualcuno."  Reggo il suo gioco sporco, mentre con la coda dell'occhio posso notare in questo momento il viso di Thomas abbastanza confuso dalla situazione caotica creatosi nell'arco di secondi, ma come al solito preferisce non parlare perché con la sua dannata bocca crea il 99% solo danni.
"Cosa avete studiato?" Chiede Ivy curiosa.
"Un po di tutto." risponde Edith sviando la cosa.
"Oh si soprattuto la notte stellata di Van gogh." Ironizzo ricorda la notte scorsa.
"Si a quanto pare ho scoperto che a Thomas piace molto Van Gogh." Dice a denti stretti mentre il suo sguardo mi trucida come lame taglienti.
"Si mi ha colpito molto la sua storia." Dico con aria di sfida.
"Soprattuto la parte di quanto Van gogh si tagliò l'orecchio." Abbozza in un sorriso falso, come per avvisarmi che se non smetto a momenti penso di trovare il mio orecchio tagliato.
"Parte a dir poco fantastica." Fingo entusiasto.
Posso sentire gli occhi di Rome e Ivy che cercano attentamente di scrutare la situazione e l'aria di disagio creatosi attorno.
"Ah beh allora ci sarete stasera?" Dici Rome cambiando discorso.
"Stasera?" Si rivolge Edith guardando attentamente Ivy mentre aspetta una risposta plausibile da parte sua.
"Ecco i ragazzi ci hanno invitato a questa festa." Farfuglia
"Oh ragazzi scusate un minuto." Dice Edith appogiando le mani sulle spalle di Ivy per poi girarsi e sibilare un qualcosa fra loro.
Scommetto che in questo momento la sua testa maledice questa proposta in mille lingue diverse.
E in effetti anche per me la proposta fatta da Thomas non risulta allettante.
Cercherò il più possibile di stare lontano da lei, alcool e ragazze sicuramente non mi permetteranno neanche un secondo di poter giorovagare con la mente.
Vengo distratto dai miei pensieri al suono della campanella.
"Okkey ragazzi allora ci vediamo stasera." Dice Ivy entusiasta.
"A stasera allora."
Le ragazze si allontanano da noi quando improvvisamente sento chiamare il mio nome da Edith.
"Ehy Thomas."
"Cosa c'è?" Dico in lontananza.
"La prossima volta che devi scopare evita di venire con la cintura sbottonata."
Oh merda ecco perchè odio scopare nei bagni della scuola.
"Barnes piaciuto il panorama?" Dico in maniera sfacciata, ma come al solito mi lancia una delle sue solite occhiataccie e si incammina verso il corridoio della scuola.

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