Capitolo 18.

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EDITH POV'S

In macchina nessuno dei due proferisce parola, se non sguardi fugaci accompagnati dalla musica di sottofondo che proviene dalla radio.
Non so perchè io abbia detto sì alla sua proposta, di solito avrei sviato la cosa con mille scuse, oppure me ne sarei semplicemente andata senza rivolgere la benché minima risposta, invece questa volta ho risposto senza esitazioni e sono sicura che non era per il panino.
"TU DICI CARA?"
Coscienza almeno per una volta non mi sento costretta perchè prevale il cibo le mie scelte.
"Dove vuole che la porti signorina." Chiede Thomas distraendomi dai miei pensieri.
"Su una stella." Imito la scena di Kate Winslet e Leonardo di Caprio.
"Certo che la parte di Rose in Titanic non ti riesce bene." Ridacchia.
"Perchè vorresti dire che tu hai interpretato perfettamente la parte di Jack?"
"Certo che si." Dice sicuro di se, come se somigliare a Doson fosse la cosa più normale del mondo.
"Mills la differenza fra te e lui è breve."
"Cioè?"
"Che lui è un manzo e tu un maiale." Dico ridendo a crepapelle complimentandomi con me stessa.
"Barnes questo maiale lo vogliono in tante." Dice fulminandomi con il suo solito sguardo.
"Oh aspetta fammi ricordare. " dico sfregando le dita sul mento con fare pensante.
"Le Cheerledear della scuola in calore?"
"Vorresti dire che è poco?" Dice interdetto.
"Se parliamo che il loro quoziente intellettivo e lungo quanto le gonne striminzite che portano, si è poco."
"Parla colei che è circondata da manzi." Ironizza.
"Cosa vorresti dire?"
"Che nessuno potrebbe mai provarci con te semplice. "
Cosa?
Mills davvero crede che non ne sia capace?
"Oh oh il ragazzo ha sbagliato gioco."
"Thomas mio caro non devo dimostrare a te le mie doti." Ironizzo.
"Quali sarebbe queste tue doti?" Chiede curioso.
"Allettanti." Dico con fare provocatorio.
Mills mi sfida io gioco con gusto.
"Sono intento nel scoprirle." Dice compiaciuto dalla mia affermazione.
"Tesoro vado con i manzi non con i maiali." Abbozzo in un sorriso falso.
"Stronza." Grigha fra i denti.
La nostra conversazione viene interrotta quando tutto a un tratto Thomas si ferma con l'auto davanti a uno di quei camper notturni che vende panini, patatine e tutto quello che io ingurgitarei nell'arco di secondi.
"Beh a quest'ora non c'è di meglio dove posso portarti a mangiare." Dice con voce quasi imbarazzato come se avesse paura di una mia reazione di disgusto.
"Scherzi?"
"Eh?" Chiede interdetto.
"E il miglior posto dove mangiare un panino."
Subito un sorriso spunta sulle sue labbra come segno di risposta.
"Bene allora la signorina cosa preferisce?" Chiede entusiato.
"Panino con patatine, insalata, hamburger.."
"Okkey allora vado."
"Ehy non ho finito. " lo fermo prima che potesse andare.
"Ma cosa vuoi più.?" Chiede sconvolto.
"Ancora non sa del guaio in cui si è cacciato."
Giusto coscienza.
"Cipolle e la mia salsa preferita la barbecue. " dico infine.
"Cipolle?" Chiede con aria disgustata.
"Si è allora cosa c'è di strano?"
"Ma fanno letteralmente vomitare." Ribatte con ribrezzo.
"Tu fai vomitare Mills." Controbbato divertita.
"Prendo i panini prima che possa commettere un omicidio." Dice ironico alzando gli occhi al cielo.
"Io nel frattempo penso al luogo dove seppellire il cadavere."
Thomas scende dalla macchina e aspetta pazientemente davanti il camper, illuminato da una scritta neon rosa.
Nel frattempo aspetto annoiata in macchina con i piedi sul cruscotto.
Noto che l'auto è davvero un totale caos.
Cianfrusaglie buttate ovunque e oggetti rimasti lì per chissa quanto.
Frugo tra i vari oggetti e trovo accendini, pacchetti di sigarette vuote, penne ovunque.
Oh guarda addirittura dei cotonfiocchi, certo che la parola ordine e il cognome Mills non si uniscono in perfetta sintonia.
Noto sopra ai sedili posteriori un quaderno, so che dovrei farmi i fatti miei..
"Almeno una volta ogni tanto."
Ma muoio dalla curiosità di vedere cosa sia.
Prendo il quaderno frettolosamente, controllo Thomas che farfuglia qualcosa con l'uomo dentro al camper e inizio a sfogliare il quaderno.
Disegni.
Disegni bellissimi tutti a matita che compongono quei fogli ingialliti.
Un campo di rose con solo una margherita in mezzo a quel prato.
Sfoglio ancora,
un bambino che corre verso il mare.
Un'altra pagina ancora,
una donna,
una donna che si trucca davanti allo specchio, raffigurata solo di schiena.
Infine arrivo all'ultima pagina saltando le altre, sembra un disegno incompleto..
Stelle,
stelle che compongono una cornice.
Sento da lontano Thomas che ringrazia il ragazzo e subito con uno scatto butto il quaderno dietro senza muovermi dalla mia posizione.
"Eccomi." Dice entrando in macchina entusiasto con una busta bianca.
"Tutto bene?" Dice guardandomi in modo strano.
"Certo si perchè?" Dico cercando di stendere un velo pietoso sull'ansia che mi pervade senza motivo.
"Magari il motivo c'è, quello che non ti fai mai gli affari tuoi."
"Sembra che tu abbia visto un fantasma."
"Si, se in questo caso il fantasma saresti tu." Dico sviando la cosa.
"Il trattamento che merita un gentiluomo." Dice fingendosi indignato.
"La gentil donna vorrebbe un panino."
"Il gentil uomo vorrebbe un bacio." Esordisce.
"Certo."
"Davvero?" Chiede incredulo della mia risposta.
"Si dopo aver mangiato il mio panino con le cipolle." Dico calcando bene l'ultima parola.
"Oh no grazie gentil donna passo."
2-0 per Barnes Bitch!
Mi porge il panino fra le mani e inizio a mangiare quella delizia.
"Ma sul serio ti piace quella roba?" Chiede indicando il mio panino.
"Ovvio." Dico continuando a mangiare.
"Te sei strana."
Passano secondi di silenzio dove entrambi continuamo a mangiare il panino quando arrivano dei messaggi sul cellulare di Thomas.
"Adesso chi è?" Dice scocciato mentre sfila il telefono dalla tasca.
Ma chi diamine può essere sveglio a quest'ora?
"Chi è?" Chiedo curiosa.
"Cos'è gelosa Barnes?" Chiede maliziosamente.
"No semplicemente penso che chi scrive a quest'ora sia un pazzo, insomma cazzo io in questo momento sarei nel mio mondo dei sogni."
"Non hai tutti i torti." Ridacchia
"E comunque è una pazza che non accetta di essere stata scaricata." Ammette con nonchalance.
"La reputo pazza soprattuto perchè perde tempo a quest'ora per te."
"Cosa c'è di strano?"
"Tu, maniaco." Dico divertita.
"Ancora?" Chiede alzando gli occhi al cielo.
"Oh certo lo dirò fino alla fine dei miei giorni."
"E io dirò che sei una pazza ruba panini fino alla fine dei miei giorni." ghigna, come risposta riceve il mio dito medio.
Continuo a mangiare gli ultimi bocconi e vedo Thomas che legge un qualcosa di incomprensibile sul telefono.
"Cos'è?"
"Ma quante sei curiosa?" Chiede divertito.
Cazzo ha ragione dovrei smetterla di fare tante domande, bocca mia taci.
"Comunque è una frase." Dice infine.
"Quale?"
"Quelle strappalacrime che mettete voi ragazze." Dice sbuffando.
"Ci sono frasi strappalacrime?" Chiedo interdetta.
"Si, siete tutte così banali."
"Banali?"
"Tutte con le stesse frasi, con gli stessi capelli e tutte con lo stesso modo di comportarsi."
Quasi mi fa male sentire questa considerazione che ha delle ragazze.
"Sai non tutte sono così."
"Cioè?"
"Quelle diverse si contraddistinguono."
"Da?"
"Esempio, le frasi."
Mi osserva attentamente e mi incinta nel continuare.
"Odio le frasi che iniziano con il
'Io Sono'."
"Perchè?"
"Perché devi spiegarti in quattro righe,
a quattro persone virtuali,
per riceve quelle quattro frasi banali da chi magari ci gioca solo con le tue debolezze?
Perché?
Perchè questa generazione tende a mostrare se stessi attraverso la descrizione di stupide frasi o testi di canzoni?
Perché dimostrare la tristezza a tutti?"
"Perchè le persone tendono a spettacolizzare il tutto forse?"
"Esatto.
Spettacolo.
Questi sono diventanti i sentimenti.
Note musicali da far ascoltare a tutti."
"È sbagliato?"
"Si,
dovrebbe ascoltare la tua musica
chi invece di rimanere
fermo ci balli sulle
note di quella canzone."

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