Kapittel En

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Thodis camminava lungo il ciglio della strada calciando ogni tanto un sassolino, che puntualmente finiva fuori dalla sua portata, costringendola a cercarne uno nuovo.

Per la sua giovane etá non spiccava per la sua voglia di fare baldoria alle solite e conosciute feste in locali troppo affollati per muovere un solo passo; preferiva di gran lunga ascoltare musica con le sue fedeli cuffiette.

Le piaceva ritrovarsi nei testi di alcune canzoni e ascoltarle fino ad avere la nausea per poi accantonarle. Aveva pochi amici, tanto che si sarebbero potuti contare sulle dita delle mani, letteralmente, ma non ne era dispiaciuta, anzi ne andava fiera.

Il suo fantastico e ineluttabile punto fisso era Haralda. Certo erano molto diverse, sia caratterialmente sia fisicamente, ma ciò non le allontanava minimamente. Thodis aveva lunghi capelli lisci e castani cioccolato, in tinta con i suoi grandi occhi che risaltavano grazie alle nere ciglia sulla sua candida e pallida pelle.

La sua amica invece portava un taglio corto per i suoi capelli biondi e ricci, che mettevano in luce i suoi bellissimi occhi verdi, in contrasto con la pelle baciata dal sole. Thodis non poté far a meno di pensare che il carattere della sua fidata amica fosse proprio opposto al suo; forse era per questo che si trovavano bene insieme. Una riservata e schiva, l'altra solare e un po' troppo invadente.

Verso la fine della via si trovava la casa della sua spericolata compare, che come al solito le stava facendo far tardi a scuola.

Tutte le volte che ripercorreva quel tragitto si ricordava di come l'anno precedente fossero inesorabilmente cadute del fango autunnale a causa di un impertinente scoiattolo che le aveva fatte sobbalzare. Un sorriso le increspò le labbra mente Haralda le camminava incontro per poi posarle un irruento ma dolce bacio sulla guancia, ormai fredda per le carezze del vento.

Gli alti alberi venivano accarezzati dalla fredda brezza, che accompagnava dolcemente le foglie verso il suolo; approdate sull'umido terriccio venivano poi a creargli una soffice coperta per il gelo.

"Che mi racconti, T?", le chiese l'amica con il soprannome affibbiatole ormai da anni; nel mentre osservava le molteplici nuvole sopra di loro per capire se si fosse dovuta preoccupare di un'improvvisa pioggia.

"Nulla di nuovo, solo che la ritardataria qui presente deve darsi una mossa se vuole ancora arrivare in orario per partecipare alla gita di oggi", replicó con un'espressione di rimprovero sul viso mentre si grattava leggermente la punta del naso alla francese.

"Su non rompere T! Oggi sono pure in anticipo rispetto al solito", rispose la bionda.

"Bhe meno male allora...", sussurrò a mezzo tono la mora.

"Come? Guarda che ti ho sentita!"

Sul volto di Haralda si era venuto a formare un finto cipiglio offeso e irritato mentre cercava di tenere il passo dell'amica senza fare un volo sul cemento. Dopo quindici minuti che sembrarono troppo lunghi alle due ragazze, esse giunsero davanti ai grandi e arrugginiti cancelli della scuola, che le attribuivano un'aria vecchia e deturpata.

Thodis si inumidì leggermente le labbra seccate dal vento e voltò il capo verso il piccolo giardino all'interno della struttura. L'erba curata e i piccoli fiori rigogliosi illudevano gli studenti di trovarsi in un pacifico paradiso finché non udivano l'urlo assordante della campanella.

Di mala voglia Haralda e la sua compare si diressero verso la loro aula per l'appello, sapendo in cuor loro che quella sarebbe stata una lunga e nuova giornata.

<ciao a tutti!

vorrei sapere se questo primo capitolo ha interessato qualcuno di voi. Fatemelo sapere nei commenti! 🌟>
-C🍄

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