Ormai erano arrivati alla resa dei conti. Mancava solo il test di algebra ed era fatta. Nel gruppo di amici aleggiavano sospiri preoccupati e imprecazioni colorate, in particolare da parte di Haralda. Quel pomeriggio erano stati trattenuti a scuola da un'improvvisa pioggia turbolenta. Troppo impetuosa per far arrivare a casa uno di loro con mezzo calzino asciutto.
"Meglio aspettare", aveva proposto Mathias.
Tutte e tre avevano acconsentito e così avevano deciso di concedersi una piccola pausa prima del ripasso finale, almeno fino a quando non fossero cessate le intemperie.
Si spostarono sotto il porticato interno della scuola e si sedettero con le spalle appoggiate alle colonne dipinte di azzurro chiaro. Per una decina di minuti tutte le preoccupazioni scivolarono via dalle menti, corsero lungo la schiena per poi riversarsi sul pavimento freddo. Queste ruzzolavano poi tra l'erba della piccola aiuola mescolandosi all'implacabile pioggia. Sembrava quasi che tutto ciò che li circondasse non fosse altro che una loro effimera immaginazione. Non esisteva veramente, o almeno in quel momento.
Passò un'abbondante mezz'ora prima che il padre di Haralda, il signor Didrik, passasse davanti all'istituto scolastico per soccorrere i giovani sperduti. Ognuno avvisò i propri genitori, nel caso della mora la nonna, del passaggio che stavano per accettare. Didrik caricò tutti in macchina e li passò a rassegna con lo sguardo. Per correre verso il veicolo si erano inzuppati i cappotti. -I miei sedili...- pensò il guidatore storcendo il naso. Sorrise bonariamente agli amici della figlia. Ognuno si presentò, eccetto Thodis che ormai era in gran confidenza con il padre dell'amica. Aveva passato l'infanzia presso la casa della bionda durante i pomeriggi di giochi e di conseguenza era diventata quasi una figlia adottiva.
"Allora ragazzi, dove vi porta il vostro tassista personale oggi?" scherzò spiando dallo specchietto.
Agnes era la più vicina alla scuola, così la prima tappa fu in direzione di casa sua. Abitava in un condominio dalle pareti giallo canarino. Molto grazioso e, a prima, vista molto curato. C'era un gran giardino pieno di alberi in fiore. D'altronde stava arrivando il caldo. Poi fu il turno di Mathias che a mala voglia uscì dal veicolo, distruggendo la bolla del tepore interno per cadere nell'umidità dell'aria all'esterno. Fece un cenno verso le amiche una volta arrivato alla soglia di una villa di mattoni rossi. Sembrava quasi uscita da una favola.
Mancava solo Thodis ad arrivare a casa sua. Prima di scendere nel vialetto che portava poco dopo alla soglia della dimora della nonna, le venne in mente un'idea per tranquillizzare l'amica in vista del test del giorno seguente. L'aveva vista con la coda dell'occhio morsicarsi le pellicine delle dita per tutto il tragitto, eccetto quando prendeva parte alla conversazione. Si sporse tra i due sedili anteriori e volse lo sguardo verso l'amica che sedeva accanto al conducente.
"Non è che ti andrebbe di venire qui un po' dopo mangiato? Così possiamo ripassare per dom...".
Non fece in tempo a concludere la frase, che gli occhi verdognoli della bionda brillarono incontrando i suoi. Luccicarono quasi quanto quelli dei personaggi anime che Haralda tanto amava. Sorrise di rimando.
Didrik ringraziò il cielo che sua figlia avesse trovato qualcuno con cui dividere ogni problema o gioia che fosse. Si ricordava più che bene come erano sempre state inseparabili. Se una rideva l'altra la seguiva a ruota. Se una piangeva l'altra faceva lo stesso, ma intanto la stingeva in un forte abbraccio per consolarla. Una volta avevano persino comprato i costumi uguali e l'anno dopo erano quasi incappate in un litigio poiché volevano comprarsi un vestito, che però era l'ultimo rimasto. Per una giornata si tennero il muso. Il giorno dopo però, tornarono al negozio e rinunciarono a comprarlo, poiché l'una non avrebbe sopportato di indossarlo vedendo l'altra rimanerci male. Erano perfino riuscite ad avere un diario segreto il comune su cui non scrissero molto perché non sapevano se il diario stesso avrebbe potuto mantenere i loro segreti. Matte, ma almeno si capivano tra loro.

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Secreta Silvae
WerewolfNel paese di Kaupang, in Norvegia, abita Thodis, una giovane ragazza che si confonde tra molte, ma per la quale è in serbo qualcosa di inaspettato. In seguito al decesso di una lontana parente sarà costretta a trasferirsi presso la casa di Rikke, la...