16. Ho uno spray al peperoncino e non ho paura di usarlo

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"Coraggio Phoebe! Esci da quel diavolo di bagno!" Anne continua a bussare imperterrita alla porta.

Non uscirò mai da qui, a costo di far venire i vigili del fuoco, ma conciata in questo modo non andrò da nessuna parte.

"Sorella, fidati di me, sei uno schianto!" continua per poi sbuffare.

Ed è qui che decido di uscire dal bagno, facendole vedere che no, non sono uno schianto.

"Sei seria?" urlo in preda ad un attacco di ansia "Sembro un clown!"

La mia amica mi lancia uno sguardo, capace di farmi passare un brivido di terrore in tutto il corpo.

Sposto nuovamente lo sguardo sullo specchio lasciandomi scappare una smorfia.

È come... come se non riconoscessi più me stessa.

Da quando le ho detto al telefono che stasera avrei avuto un appuntamento con Noah non mi ha neanche lasciata finire di parlare che cinque minuti dopo era fuori casa mia con in spalla un borsone grande quasi quanto lei.

Sono letteralmente un fascio di nervi, le mani mi tremano e vestita così non mi sento neanche a mio agio.

Avevo optato per dei semplicissimi jeans neri con gli strappi sul ginocchio ed un fantastico top in pizzo bianco, ma ovviamente Anne non ne ha voluto proprio sapere.

Così facendo mi ha costretta ad indossare un vestito blu notte lungo fino a sopra il ginocchio, stretto sul busto per poi ricadere morbido sui fianchi.

Per quanto riguarda le scarpe voleva farmi mettere un paio di tacchi talmente alti che, una volta messi ho rischiato di rompermi la caviglia destra, così sotto un paio di imprecazioni da parte sua mi ha permesso le mie amate air force.

"Almeno posso struccarmi? Questo trucco comincia a darmi fastidio!"ammetto continuando a fare delle smorfie davanti al mio aspetto.

"Non osare o butterai via tutto il mio fantastico lavoro!" dice lanciandomi uno sguardo di fuoco per poi alzarsi dal letto ed avviarsi verso la porta "E ora andiamo, anzi no, chiamiamo Jackson così da avere un parere sul tuo aspetto, a mia detta fantastico" sogghigna.

"NO! Se mio fratello dovesse scoprire del mio a-" vengo interrotta dalla sua voce che mi fa subito irrigidire.

"Scoprire cosa sorellina?" chiede alzando un sopracciglio.

"Ehm... io- n-nulla!" inizio a balbettare torturandomi le mani.

Vi starete chiedendo il perchè di questo mio comportamento.

Bè...

Si da il caso che qualche anno fa venne un mio compagno di corso a casa per una ricerca di biologia.

Ma il karma volle che proprio davanti a lui si piazzò mio fratello con una mazza da hockey in mano.

Ma questa è un'altra storia.

Anne in tutta risposta sbuffa e decide di prendere lei la parola.

"Phoebe ha un appuntamento stasera!" esclama elettrizzata alzando le mani in aria.

"Che cosa? Con chi? Come si chiama? Quanti anni ha? Dove andate?"

Ed eccolo qui, il solito protettivo.

"Vuoi per caso anche la sua carta d'identità ed il suo gruppo sanguigno?" chiedo sbuffando, quindi decido di scendere al piano di sotto per prendere la mia giacca.

"Bè se proprio insisti, mi piacerebbe dare un'occhiata, almeno per vedere se è in salute" urla dal piano superiore, ma nel vedere la mia occhiataccia si zittisce.

E se ci ritrovassimo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora