Day 1 - Sokovian Woods

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Fandom: Mcu
Personaggi: Pietro e Wanda Maximoff
Prompt: Castagne + Missing Moments

L'innocenza non dovrebbe mai essere strappata ad un bambino con la forza e le brutture del mondo, eppure questo era proprio ciò che era accaduto a Wanda e Pietro Maximoff, due ragazzini nel fiore della loro preziosissima infanzia, la cui felicità era stata sradicata brutalmente, distrutta da una guerra che non apparteneva loro e di cui erano stati vittime collaterali.
Dopo che una bomba aveva distrutto il palazzo in cui vivevano, ponendo fine alla vita dei loro genitori, tutto ciò che avevano potuto fare dopo essere strisciati fuori dalle macerie, era stato cercare di sopravvivere come meglio potevano.
Tutto il Paese era in lutto assieme a quelle due piccole anime, ognuno aveva perso qualcosa o qualcuno, o entrambi. Gli adulti cercavano di rimettersi in piedi e rammendare le loro vite, ma la povertà e la distruzione riempivano di sofferenza i cuori, e di stanchezza gli occhi.
In tutta quella disperazione, Pietro e Wanda cercavano perciò di arrangiarsi a modo loro: si erano creati un giaciglio di fortuna nella vecchia palestra adibita a centro di ricovero per coloro che erano rimasti senza casa, cercavano di rubacchiare un po' di cibo, zampettando a volte sino alle città limitrofe, e si facevano forza l'un l'altra, con le piccole mani strette a darsi supporto, come se fossero stati grandi guerrieri di un tempo lontano.
Ed in fondo guerrieri un po' lo dovevano essere per riuscire dove persino i grandi stavano fallendo.
Capitava spesso di vedere alcune donne piangere per strada, esauste, oppure uomini che perdevano le staffe e spaccavano cose contro i muri di mattoni rimasti in piedi, annegando i dispiaceri nell'alcool e divenendo talvolta anche violenti.
Ma Wanda e Pietro sopravvivevano, quasi in maniera più integra dei grandi.
Quel giorno si erano avventurati attraverso i boschi, oltre la periferia est della città, per colpa di Wanda che aveva visto un coniglio e aveva deciso che lo voleva tenere con loro, come il criceto che i loro genitori gli avevano regalato qualche compleanno prima.
Il gemello aveva provato a dissuaderla. Gli animali domestici erano un lusso troppo grande ormai a Sokovia, riempitasi di randagi come di senzatetto.
« Andiamo Wanda, non abbiamo da mangiare o una casa per noi, come pretendi di tenere un coniglio? »
Ma la ragazzina non lo aveva minimamente ascoltato ed era corsa all'inseguimento.
Ciò che preoccupava Pietro, che comunque l'aveva seguita, era che l'imbrunire era ormai vicino, ed essere nel bosco dopo il tramonto era una pessima idea.
« Insomma, Hansel e Gretel non ti hanno insegnato niente?! Wanda dai! Torna qui! »
Tra quegli strepiti e quel filare come saette, alla fine poi il coniglio si era nascosto tra dei cespugli ed era sparito, probabilmente nella sua tanta, e tutto ciò che la piccola Wanda ne aveva ricavato era stato un broncio e palmi e ginocchia sbucciate.
« Te lo avevo detto di lasciar perdere. »
Le aveva detto Pietro dopo averla raggiunta, severo, nonostante il fiatone. Dopo aver visto però l'espressione sul visino della gemella, prossima alle lacrime, si era accucciato accanto a lei e le aveva soffiato sui palmi arrossati, prima di stringerla dolcemente posandole il mento sulla fronte.
Rimasero così per un po', mentre Wanda pigolava cose su quanto fosse dispiaciuta. Nel correre si era strappata la gonna in vari punti, e avrebbero dovuto barattare qualcosa per farla ricucire, ma a Pietro non importava. Quella corsa lo aveva fatto tornare indietro nel tempo, a ricordi molto più piacevoli del loro attuale presente, ed in realtà ne era grato.
Il cielo però si stava ormai davvero tingendo dei colori del tramonto, ed era meglio alzarsi ed andarsene.
Aiutò Wanda a rimettersi in piedi, prendendole poi la mano, ma la sua attenzione venne attirata da un enorme castagno poco distante da loro.
Quante volte erano stati laggiù con loro padre, a raccoglierne i frutti?
« Ehi Wanda, guarda! »
Fece in modo che anche lo sguardo della sorella si spostasse verso il grande albero, e si godette il riaffiorare del caldo sorriso sul suo volto pallido, finalmente non più intristito.
Questa volta corsero insieme, mano nella mano, cercando poi nella corteccia gli intagli che avevano lasciato un pomeriggio di tanto tempo prima, sagome di loro due e il padre, stilizzate nemmeno fossero delle pitture rupestri.
« E' proprio il nostro albero! »
Esclamò Wanda tutta emozionata, sfiorando con i polpastrelli della mano libera gli intagli nel legno.
Era qualcosa di confortante, qualcosa che in qualche modo testimoniava che il "prima" era davvero esistito. I giorni spensierati in bicicletta con gli amici, la scuola, per quanto logora e vecchia come ogni cosa in Sokovia, i giorni di sole, il gelato solo la domenica come premio per i buoni voti,  tutto ciò non era frutto solo di un bel sogno con cui confortarsi la notte, ma erano stati reali, esattamente come lo erano loro in quel momento.
E quel "prima" era la calda fiammella che li avrebbe sempre aiutati a proseguire.
Poco dopo presero a raccogliere quante più castagne potevano, riempiendosi le tasche e le braccia, e con quel malloppo tornarono verso i palazzi sgangherati e grigi, più scuri sotto il manto blu che ormai aveva preso il posto del terso cielo pomeridiano.
Eppure quella sera, la luna in qualche modo sembrava brillare di più, più benevola nel suo dolce bagliore bianco. 
Quella sera le castagne vennero arrostite su un piccolo fuoco di fortuna e condivise con gli altri bambini del rifugio, e le facce tristi divennero timidi sorrisi di un ritrovato attimo di normalità.
Quella sera non furono solo Wanda e Pietro contro il mondo, ma una piccola comunità riunitasi nella semplicità di un gesto altrettanto modesto.
E quella sera finalmente, dormirono non cullati dal tepore di un ricordo, ma da un benevolo presente in cui non era davvero tutto perduto.
Non era ancora tempo di abbandonare la speranza.

- fine - 



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